Smartphone: ecco come operatori e vendor dovranno modificare le strategie per evitare l’abbandono dei clienti

di Alessandra Talarico |

Più spazio alle offerte dati e maggiore flessibilità nei contratti saranno elementi essenziali per le telco. I vendor, dal canto loro, dovranno concentrarsi sull’ecosistema di contenuti e applicazioni.

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Il predominio degli smartphone nelle vendite di dispositivi mobili a livello mondiale obbligherà gli operatori a cambiare strategia per mantenere legati ai loro servizi i clienti esistenti e acquisirne di nuovi.

Nello specifico, secondo gli analisti di Analysys Mason, le telco dovranno aumentare il valore del loro contratto dando ai clienti la possibilità di passare in anticipo a un dispositivo più avanzato e proponendo offerte dati più convenienti per evitare la tentazione di passare ad altri operatori. I vendor, dal canto loro, dovranno sviluppare ecosistemi app e contenuti più forti (come ha fatto Apple) per aumentare la fedeltà.

Da qui a 5 anni, 2 utenti su 3 che già possiedono uno smartphone passeranno a un device più nuovo.

 

Dal momento che il costo dei dispositivi di fascia alta (come l’iPhone 5) è ancora troppo alto per la maggior parte dei consumatori, le sovvenzioni continueranno a giocare un ruolo fondamentale per conservare i clienti cosiddetti ‘alto-spendenti’.

È tuttavia da sottolineare che negli ultimi tempi è molto aumentata l’adozione di contratti sim-only sia perchè gli utenti acquistano lo smartphone e lo usano anche come media player o console per i giochi (evitando, quindi, l’acquisto di altri due dispositivi e ‘investendo’ su un modello di fascia alta), sia perchè poi vogliono essere liberi di rivendere il dispositivo se decidono di cambiare modello.

 

Di fronte a questo trend, gli operatori devono cercare di limitare la volatilità legata all’aumento di utenti che preferiscono acquistare il cellulare senza vincoli di contratto.

La soluzione a questo problema è di ridurre la lunghezza del tempo che un utente deve aspettare prima di essere autorizzato ad aggiornare il proprio dispositivo senza costi aggiuntivi, come ha fatto ad esempio Vodafone nel Regno Unito con l’offerta Red Hot che propone agli utenti un nuovo smartphone di fascia alta a un prezzo fortemente agevolato dopo i primi 12 mesi se restituiscono il loro vecchio smartphone in buone condizioni e restano con l’operatore per altri 12 mesi.

 

Entro la fine del 2017, secondo Analysys Mason, il numero di smartphone salirà a quota 1,37 miliardi. L’iOs di Apple e Android di Google controlleranno una quota combinata dell’81,7% dal 78% di quest’anno.

A differenza della market share dei sistemi operativi, che resterà pressochè invariata, molto incerto il futuro dei vendor, trattandosi di un mercato i continua e rapida evoluzione. In meno di un anno, tutto può cambiare (ne sanno qualcosa HTC e RIM).

La priorità dei costruttori, dunque, dovrà essere la realizzazione di un ecosistema di contenuti e applicazioni in grado di differenziare la loro offerta da quella dei concorrenti e aumentare la fedeltà dei clienti. Al momento, è Apple a detenere l’ecosistema più forte.

 

Gli operatori, sottolineano gli analisti, dovranno invece resistere alla tentazione di sviluppare una propria piattaforma e scegliere piuttosto di adottare alcuni accorgimenti che potranno permettere di avvantaggiarsi degli ecosistemi altrui: tra questi, l’adozione di tariffe dati multi-dispositivo che permettano agli utenti di sfruttare la connettività su tutti i loro device; l’adozione e la promozione di tecnologie di connettività inter-device specifiche per ciascun ecosistema e l’adozione di tecnologie in grado di facilitare il trasferimento dei contenuti da un dispositivo all’altro.