Web company ed editori: il mediatore francese al lavoro per trovare soluzione condivisa entro fine anno

di Raffaella Natale |

In caso di fallimento delle trattative, il governo adotterà una legge per costringere gli aggregatori di notizie al pagamento di una royalty agli editori.

Francia


Editoria web

Il governo francese ha ufficialmente nominato Marc Schwartz, della società di consulenza Mazars, come Key4biz aveva anticipato in un articolo del 13 novembre (Leggi), mediatore della querelle che oppone gli editori ai motori di ricerca.

Schwartz, ex giudice della Corte dei Conti, avrà il delicato compito di facilitare il confronto tra web company, Google in primis, e l’industria dei contenuti per la firma di un accordo atteso entro la fine di dicembre (Leggi Articolo Key4biz).

In caso di fallimento delle trattative, il governo provvederà ad adottare una legge per fare in modo che i portali che indicizzano i contenuti dei siti della stampa paghino a questi ultimi un compenso per i diritti d’autore, come annunciato dal presidente François Hollande, nell’incontro avuto a fine ottobre all’Eliseo con il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt.

 

Google, per voce della responsabile relazioni istituzionali della divisione francese, Alexandra Laferrière, ha fatto sapere fin da subito di essere favorevole alla nomina di un mediatore, ma ha anche tenuto a precisare di non essere d’accordo sul pagamento di una royalty per i contenuti indicizzati dal suo motore di ricerca.

 

Riguardo, infatti, all’ipotesi, ventilata da Hollande, di una legge che costringa il motore di ricerca a pagare per i contenuti, Laferrière ha chiarito: “Abbiamo sempre detto di non essere favorevoli a questo tipo di legge, che sarebbe dannosa per gli utenti e per gli stessi editori“. E ha ricordato che il motore di ricerca reindirizza 4 miliardi di click al mese verso gli editori del mondo, 1 miliardo dei quali attraverso Google News.