Telecom Italia, a inizio 2013 ‘aggressivo’ taglio dei costi. Franco Bernabè: ‘Redditività solida nonostante recessione’

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Superata la 'prova' dei conti: in calo i profitti ma anche il debito. Marco Patuano: ‘Tutti i costi devono essere rivisti, non solamente i salari’. Nel prossimo cda decisione sui tempi di un eventuale scorporo della rete fissa.

Italia


Franco Bernabè

Ricavi per 22,06 miliardi di euro e utili per 1,9 miliardi. Sono sostanzialmente in linea con i dati dello stesso periodo 2001 i risultati conseguiti da Telecom Italia nei primi nove mesi del 2012, approvati ieri dal Consiglio di amministrazione.

Progressi sono stati fatti in termini di riduzione del debito, che a fine settembre è di 29,4 miliardi di euro, in diminuzione di 929 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011 (30.414 milioni di euro). L’Operating free cash flow è stato di 4,14 miliardi di euro (-383 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2011)

Nel terzo trimestre, i ricavi del gruppo sono stati pari a 7,26 miliardi di euro in calo di 248 milioni di euro (-3,3%) rispetto al terzo trimestre 2011.

 

In calo del 4,7% i ricavi generati in Italia, pari a 13,4 miliardi di euro (14,07 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2011), a causa – sottolinea il gruppo in una nota – di “uno scenario congiunturale in peggioramento e in un contesto di mercato caratterizzato da forti dinamiche di riduzione delle tariffe (sui servizi tradizionali) e competitive”.

 

La riduzione dei ricavi sul mercato domestico, in particolare nel terzo trimestre (-7,9% in termini organici rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente), risente anche dell’entrata in vigore del nuovo listino di terminazione su rete mobile (MTR) – che prevede una riduzione della tariffa del 53% (da 5,3 a 2,5 centesimi di euro) – nonché dell’introduzione a livello europeo di un tetto (cap) sul prezzo del traffico in roaming.

Sul segmento Consumer domestico la riduzione dei ricavi è stata pari a 227 milioni di euro (-3,3%): una performance in recupero rispetto alla riduzione registrata nell’esercizio 2011, grazie al forte sviluppo dei ricavi da Browsing ed alla crescita dei ricavi da vendita di devices (+95 milioni di euro, +60%), soprattutto  quelli abilitanti al Mobile Internet.

Più marcato il calo nel segmento Business dove i ricavi rispetto allo stesso periodo del 2011 sono scesi 196 milioni di euro (-8,5%), per via di “uno scenario congiunturale in peggioramento e un contesto di mercato caratterizzato da forti dinamiche deflattive e da inasprimenti delle politiche regolatorie”.

 

La performance dei nove mesi, in termini di variazione organica rispetto all’esercizio precedente, è comunque in lieve recupero rispetto ai livelli rilevati al 30 settembre 2011 (-4,7% nei primi nove mesi del 2012 contro -5,8% osservato nei primi nove mesi del 2011), grazie – spiega la società – “alle politiche di difesa del portafoglio clienti e dell’ARPU (ricavo medio per cliente) ed all’efficacia delle nuove politiche d’offerta, sia in termini di rallentamento della flessione dei prezzi, sia di sviluppo di nuovi servizi, in particolare su Broadband Fisso e Mobile Internet”.

 

Commentando i risultati, Franco Bernabè ha sottolineato che l’esercizio 2012 “è condizionato dall’aggravarsi della recessione che caratterizza l’economia italiana in questa fase e dal rallentamento dell’economia nei Paesi latinoamericani”.

“Il Gruppo – ha aggiunto – prosegue il percorso di sviluppo dei ricavi e di difesa della redditività, che si conferma solida e tra le migliori del comparto, grazie al continuo miglioramento dell’efficienza operativa, che consente di sostenere lo sviluppo delle reti di nuova generazione nelle quali il Gruppo è fortemente impegnato”.

“La buona generazione di cassa ha più che compensato il fabbisogno per il pagamento dei dividendi e delle imposte e ci consente di confermare gli obiettivi”, ha aggiunto Bernabè, che durante la conference call di presentazione dei risultati ha però annunciato che all’inizio del 2013 verrà varato un nuovo che comporterà un più aggressivo taglio dei costi, alla luce del previsto peggioramento della situazione macroeconomica.

Ipotesi avvalorata anche dall’amministratore delegato Marco Patuano: “Tutti i costi devono essere rivisti, non solamente i salari” ha detto l’ad, confermando quindi i piani del gruppo sull’LTE – copertura del 40% della popolazione entro la fine del 2014 – che potrebbero anche subire un’accelerazione se venisse raggiunto “un equilibrio tra ciò che risparmiamo altrove e quanto investiremo nella rete. I risparmi – ha concluso – saranno dedicati alla costruzione delle nuove reti e alla riduzione del debito”.

 

Bernabè ha quindi confermato che nel prossimo cda di dicembre verrà presa una decisione sui tempi di un eventuale scorporo della rete fissa.

“Come ho già detto la decisione sullo scorporo della rete è strettamente legata a cambiamenti regolatori”, ha affermato Bernabè, secondo cui “l‘evoluzione su questo fronte è cruciale”.

 

Per quanto riguarda l’andamento del Gruppo per l’esercizio in corso, gli obiettivi legati ai principali indicatori economici e finanziari, così come definiti dal Piano Industriale 2012-2014, prevedono, ricavi ed EBITDA sostanzialmente stabili rispetto al 2011 e una posizione finanziaria netta rettificata a circa 27,5 miliardi di euro.

 

Per maggiori informazioni:

Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2012


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