Mediaset: tonfo in Borsa dopo i dati allarmanti di Nielsen sulla raccolta pubblicitaria

di Raffaella Natale |

Ad agosto, Publitalia, concessionaria di Mediaset, ha perso il 32% contro il 20% preventivato dal gruppo.

Italia


Fedele Confalonieri

Dopo le punte di lunedì e martedì, oggi Mediaset chiude in Borsa con -0,06% a 1,64 euro, arrivando a perdere durante la giornata fino all’1,7% a 1,613 euro. Un bel tonfo, dopo aver chiuso ieri a +6,99% a 1,637 euro e il giorno prima a +3,4%.

Nonostante le indiscrezioni sul presunto interesse di operatori stranieri alla pay-tv dell’azienda di Cologno Monzese, i dati forniti oggi sulla raccolta pubblicitaria non fanno bene al titolo e il mercato stavolta non premia.

 

Secondo dati Nielsen, riportati in un report degli analisti di Intermonte, ad agosto, mentre i manager di Publitalia avevano stimato inizialmente una contrazione del 20%, la flessione è stata del 32%. Uno scivolone che porta la raccolta pubblicitaria del Biscione a scendere del 13,5% da inizio anno.

 

I dati non sono incoraggianti neanche per il totale del mercato che ha registrato una flessione del 21,8% portando le statistiche dei primi otto mesi del 2012 a -10,9%. Il calo di agosto, rispetto allo stesso mese 2011, è marcato per tutti i mezzi di comunicazione: la tv fa segnare -21,6%, la stampa -26%, internet +0,6% e la radio -27%. Internet è l’unico medium a viaggiare in controtendenza nel 2012: nei primi otto mesi la pubblicità è cresciuta del 10%.

 

A inizio settimana a Piazza Affari il titolo ha risentito positivamente delle indiscrezioni riportate nel fine settimana da IlSole24Ore che aveva rilanciato le ipotesi di un asse Mediaset-Al-Jazeera nella pay-tv e in particolare nel palinsesto sportivo.

Nonostante il gruppo italiano abbia negato alleanze con altri broadcaster non ha, però, smentito che ci sia l’interesse di investitori esteri, come aveva già fatto in passato (Leggi Articolo Key4biz).

 

Lunedì a borsa chiusa una fonte vicina alla società, ha ribadito che Mediaset ha ricevuto diversi segnali di interessamento da parte di alcuni gruppi televisivi stranieri e si riserva di informare il mercato “con tempestività e trasparenza” qualora questi colloqui si concretizzassero.