Fiera del Libro: a Francoforte si sente la crisi. Partecipazione in calo anche dall’Italia

di Raffaella Natale |

Quest’anno la Buchmesse sarà dedicata a letteratura per bambini e media digitali. Ma questi ultimi sono ancora una minaccia per gli editori?

Germania


Marco Polillo

L’atteso appuntamento di Francoforte alla Fiera del Libro, in programma dal 10 al 14 ottobre, sarà fondamentale per misurare il polso del mercato dell’editoria.

Per Marco Polillo, presidente dell’Associazione italiana degli editori (AIE), gli operatori del settore “vi andranno preoccupati e con il portafoglio più leggero”.

“Andare a Francoforte costa– ha sottolineato Polillo –  il mercato è debole ovunque, non soltanto in Italia. Tutti gli operatori vi andranno con grande prudenza, perché non siamo in un momento di euforia, ma di timore”.

 

Anche gli organizzatori temevano che, per la crisi economica, ci sarebbe stato un forte calo dei partecipanti, invece, ad eccezione dei paesi mediterranei, le cose non sono andate così.

Solo dai paesi indebitati si sono avute flessioni: del 20%-30% dalla Spagna, ma anche dalla Grecia e anche dall’Italia. Accanto alle potenze emergenti Cina, India, Brasile, si confermano in testa come presenza Usa e Gran Bretagna, seguiti al terzo posto dalla Germania.

Quest’anno alla Buchmesse partecipano 7.300 espositori di 120 paesi. Paese ospite è la Nuova Zelanda, e il focus è la letteratura per bambini e sui media digitali.

 

Ancora una volta il passaggio della lettura sul digitale, l’avvento degli eReader o comunque di tutti i dispositivi in grado di leggere un eBook, la faranno da padrone.

E se in passato solo pochi stand avevano dispositivi in grado di leggere libri digitali, quest’anno tutti presentano qualcosa e per la prima volta anche grossi gruppi dell’hi-tech come Sony e Nintendo metteranno in bella mostra i loro eReader.

 

Ma questo nuovo modo di leggere, avvantaggia o danneggia il mercato editoriale?

 

Juergen Boos, direttore dal 2005 della Fiera di Francoforte, è del parere che parlare, come fa Manfred Spitzer, di ‘demenza digitale‘ è sbagliato, perché l’era digitale apre nuove possibilità anche per il libro e la letteratura, e la Buchmesse, numero uno al mondo del settore, è aperta al nuovo: monitora e riflette le tendenze del futuro.

Diversamente da quanto sostiene lo psichiatra tedesco nel suo libro, divenuto bestseller, intitolato appunto ‘Digitale Demenz” che mette in guardia i genitori dall’uso di dispositivi digitali per i loro figli, Boos ritiene che il digitale in genere, ma anche i social network, i blog o gli eBook sono un arricchimento, che cambia profondamente, amplia e rafforza, il rapporto fra autore e lettore.

 

Boos ritiene che “Lettori e autori si avvicinano attraverso il libro digitale“.

“L’arrivo dei media digitali non è una minaccia, Spitzer sbaglia, aiuta a mantenere la passione per leggere, raccontare storie”.

Il direttore della Buchmesse indica i grandi vantaggi offerti dal digitale, specie agli scrittori emergenti che, grazie a internet, possono diventare in men che non si dica fenomeni mondiali. Com’è stato per il recente caso dell’inglese E.L. James (nome vero Erika Leonhard), la cui trilogia dedicata al sesso, anche estremo, ‘Cinquanta sfumature’, era stata concepita in origine per una fanpage ed è subito diventata un mega-seller planetario.

 

Altro elemento positivo, anche nel mondo editoriale, per esempio, ha cominciato a diffondersi il crowdfunding, meccanismo che consente attraverso piattaforme online di raccogliere denaro per finanziare le proprie opere.

Ma dal mondo del web arrivano anche altri esempi interessanti come i fanfiction – i fan che usano personaggi e luoghi noti, per produrre proprie storie online – oppure i social reading, le letture collettive nei forum internet.

 

La lettura digitale in Europa (2%) è ancora lontana dal raggiungere gli interessanti risultati degli Stati Uniti, dove rappresenta già il 60%, ma le cose si stanno muovendo e sono già tanti gli editori che hanno cominciato a muoversi anche in questo realtà virtuale.