Facebook: i dubbi degli analisti sul piano strategico. Necessario investire sul mobile per avere un futuro

di Raffaella Natale |

Tra qualche settimana il gruppo si lancerà in una nuova esperienza, Loyal3, l’app che renderà social anche il mondo della finanza.

Stati Uniti


Mark Zuckerberg

Dopo lo sbarco in Borsa di Facebook, l’interesse degli analisti s’è già spostato sul futuro del social network. La domanda è: il successo della rete sociale più popolare del mondo, 900 milioni di utenti, quanto durerà senza una strategia ben definita?

La sfida del fondatore Mark Zuckerberg, che è convolato a nozze dopo l’ingresso al Nasdaq, è puntare al mercato mobile, vista la sua grande difficoltà a monetizzare sfruttando smartphone e tablet.

La società potrebbe farlo al meglio, considerato che oltre la metà degli accessi al social network avviene da dispositivi mobili.

Secondo i documenti depositati alla SEC, a marzo 488 dei suoi 901 milioni di utenti sono entrati nel sito da apparecchi mobili.

Tra questi, 83 milioni di utenti avrebbero consultato Facebook esclusivamente da uno smartphone o un tablet, e non da un pc classico.

 

Il problema è che Facebook guadagna soprattutto dalla pubblicità (82% del fatturato) e risulta difficile per l’azienda riuscire a fare lo stesso usando i display dei dispositivi mobili.

La stessa azienda ammette le difficoltà ad affermarsi in questo comparto del mercato. Una difficoltà che è stata una delle argomentazioni principali usate da quegli analisti che non se la sono sentita di raccomandare l’acquisto delle azioni a 38 dollari.  

E che, dopo la decisione di General Motors di fermare la campagna pubblicitaria sul social network, diventa ancora più pesante (Leggi Articolo Key4biz).

 

Ma nei documenti consegnati alla SEC, tra le priorità del gruppo figurano appunto “il miglioramento dei prodotti destinati al mercato mobile” e “lo sviluppo della consultazione di Facebook da dispositivi” nomadi. “Essenziali – scrive la società – per aiutarci a mantenere e allargare la nostra base-utenti”.

Deduzione logica, del resto, in un mercato che registra la forte contrazione delle vendite di pc a favore di telefonini e tablet.

 

Secondo Van Baker di Gartner, Facebook deve “trovare un modo di far pubblicità che non sia invasivo”. L’analista consiglia di pensare a Google o Apple, che usano semplici banner che “occupano una piccola parte dello schermo”.

Ma Facebook parte già in ritardo e deve anche stare attento al pubblico che non ha mai celato il proprio fastidio per alcuni tipi di innovazione. Sarebbe meglio, consiglia Baker, sfruttare proprio l’ambiente aperto di Facebook per trovare la soluzione che sarebbe accettata meglio.

 

Melissa Parrish di Forrester Research è del parere che “la soluzione sarà sicuramente qualcosa a cui nessun altro ha mai pensato”.

“Forse potrebbe trattarsi del modo di offrire agli inserzionisti un’analisi dettagliata sui loro clienti o un modo di approfondire (…) le relazioni tra utenti e brand al di là dell’applicazione Facebook”, ipotizza la Parrish, convinta che alla fine Facebook saprà trovare la giusta soluzione.

 

Intanto tra qualche settimana Facebook si lancerà in una nuova sfida: Loyal3. Accanto al tasto ‘Mi piace’ ce ne sarà un altro che con un clic consentirà di comprare e vendere azioni delle grandi aziende quotate, che a loro volta potranno usare la fanpage di Facebook per collocare i propri titoli.

Dall’inizio di giugno, la piattaforma di trading Loyal3 sarà presente sulle pagine del social network come una normale applicazione, pensata soprattutto per chi non investe in Borsa.

Si potranno addirittura comprare frazioni di azioni, se non si hanno abbastanza dollari per acquistarne una intera. Nessuno potrà però superare i 2.500 dollari al mese. E così si evita la speculazione. Inoltre, cosa molto interessante, si risparmierà sul costo dei broker perché non si pagheranno commissioni, che saranno a carico delle aziende venditrici di titoli. Allo stesso tempo sarà possibile per gli azionisti cedere i titoli acquistati attraverso pacchetti che verranno venduti una volta al giorno.