Akamai: l’Italia prima fonte al mondo di traffico legato agli attacchi da reti mobili

di |

Rispetto al trimestre precedente l’adozione della banda larga è calata del 2.4% e l’Italia – decima nella Ue per connessioni broadband - si conferma prima per il numero di connessioni lente: lo 0,7% degli italiani ancora si connette tramite banda stretta.

Italia


Smartphone

Dopo le rilevazioni di Symantec, secondo cui l’Italia è salita al primo posto, rispetto al secondo posto del 2010, nella classifica dei Paesi EMEA con il maggior numero di bot – ovvero i computer controllati da remoto e utilizzati per lanciare attacchi coordinati e mirati – il nuovo report trimestrale di Akamai conferma un altro infelice primato: il nostro paese è la prima fonte al mondo di traffico legato agli attacchi da reti mobili con una percentuale pari al 24% (anche se in diminuzione rispetto al 31% del trimestre precedente) del traffico osservato dalla società.

 

Sulla base delle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform, che gestisce fino al 30% del traffico web globale, risulta che l’Italia è tra i Paesi che, rispetto allo scorso anno, presentano il maggior incremento di indirizzi IP unici connessi alla Akamai Intelligent Platform (+23%), preceduta solo da Cina e Brasile.  Rispetto al terzo trimestre 2011 invece, l’aumento di indirizzi IP in Italia è stato pari al 5,2%.

 

La Cina è sempre la maggiore responsabile del traffico legato agli attacchi nel quarto trimestre 2011, con il 13 del totale, seguita da USA (10%) e Indonesia (7,6%). Considerando le geografie di provenienza, Akamai ha inoltre rilevato che il 45% degli attacchi individuati ha avuto origine in Asia e Oceania, mentre il 33% in Europa, trend in aumento rispetto al 28% generato lo scorso trimestre.

Il 65% del traffico legato agli attacchi si concentra su dieci porte in particolare: la più colpita è la 445 (Microsoft-DS) a cui sono stati diretti circa il 25% degli attacchi.

 

In Italia, la velocità media di connessione nell’ultimo trimestre 2011 si attesta sui 3,9 Mbps, più lenta quasi del 4% rispetto al trimestre precedente, ma tutto sommato più veloce del 12% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno, con un picco di velocità di connessione di 16 Mbps.

La nazione europea più veloce sono i Paesi Bassi, con una media di 8,2 Mbps. A livello europeo, 19 dei 21 Paesi analizzati concludono il 2011 ad una velocità media di connessione superiore a quella 2010. Tra le nazioni che più di altre si sono velocizzate, troviamo Irlanda (+39% rispetto allo scorso anno e oggi connessa alla velocità di 6.8 Mbps), Svizzera (+29%, oggi 7.3 Mbps) e Austria (+28%, oggi 5.2 Mbps).

Solo tre Paesi sono cresciuti meno del 10% rispetto al 2010: Danimarca (+7.4%), Svezia (+9.4%) e Francia (+5.1%).

 

La classifica delle 100 città più veloci del mondo risulta è sempre dominata dall’Asia, con ben 69 città presenti nella top 100. Umea, in Svezia, è la città più veloce d’Europa e la quindicesima a livello globale: i suoi abitanti navigano a una velocità di 11.3 Mbps.

 

L’Italia, dove l’adozione della banda larga, rispetto al trimestre precedente, è purtroppo calata del 2.4%, si piazza comunque in decima posizione a livello europeo per numero di connessioni broadband, pari all’87%. Siamo invece primi in Europa (insieme a Irlanda e Slovacchia) per quanto riguarda il numero di connessioni lente: lo 0,7% degli italiani ancora si connette tramite narrowband (velocità inferiore a 256 kbps), percentuale comunque diminuita del 7,9% rispetto al trimestre precedente e del 30% rispetto allo scorso anno, il che lascia ben sperare.

 

Riguardo invece le connessioni ‘high broadband’, rispetto al terzo trimestre 2011, l’Italia registra un incremento dello 0,5%: ad oggi il 14% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 5 Mbps. Questa percentuale ci vale il terz’ultimo posto nella classifica europea: solo francesi e turchi ‘vantano’ meno connessioni high broadband di noi, rispettivamente 13% e 2,9%. 

 

In Europa sono tre i Paesi in cui più della metà delle connessioni sono avvenute alla velocità di 5 o più Mbps: Paesi Bassi, Belgio e Svizzera. Romania, Repubblica Ceca e Danimarca hanno invece osservato notevoli diminuzioni durante il trimestre, giungendo ad una soglia di adozione di high broadband inferiore al 50%.

Eppure, sono proprio le città europee a dominare la top 10 dei Paesi che vantano il maggior numero di connessioni high broadband: i Paesi Bassi sono la prima nazione europea e la seconda a livello mondiale per numero di adesioni (67%); seguono Belgio (in quinta posizione), Svizzera (sesta), Lettonia (settima), Romania (ottava), Repubblica Ceca (nona) e Danimarca (decima). Prima in classifica, la Corea del Sud.

 

Riguardo, infine, la velocità media di connessione mobile, il primato va a un operatore mobile tedesco (5.2 Mbps), l’unico, tra i 100 provider analizzati, a garantire una velocità di connessione media in termini di high broadband. Altri 27 provider hanno fornito una velocità di connessione nell’ordine della broadband (oltre i 2 Mbps), e 48 al di sopra di 1 Mbps.

In Italia esiste un divario di circa 1,8 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3,2 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (1,4 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 9,9 Mbps ai 17,42 Mbps.