Spettro radio: il Governo Usa chiede al dipartimento della Difesa di condividere le frequenze con gli operatori

di Alessandra Talarico |

Secondo un rapporto del dipartimento del Commercio, potrebbero volerci almeno 10 anni e 18 miliardi di dollari prima di trasferire le frequenze a disposizione delle agenzie federali per un uso commerciale.

Stati Uniti


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L’amministrazione Obama chiederà al dipartimento della Difesa e ad altri enti federali di condividere una parte dello spettro radio a loro disposizione con gli operatori mobili, essendo molto più costoso e lungo un processo di trasferimento delle agenzie su altre onde radio e la successiva vendita all’asta dello spettro.

 

Secondo un rapporto del dipartimento del Commercio, il trasferimento del blocco di frequenze a disposizione delle agenzie federali per un uso commerciale sarebbe possibile, ma costerebbe 18 miliardi di dollari e richiederebbe almeno un decennio. Dal momento che queste frequenze sono molto ambite dagli operatori, il ministero del Commercio ha quindi proposto di condividerne una parte invece che trasferire gli enti federali su altri blocchi e mettere poi all’asta le frequenze.

 

“Lo spettro è una risorsa finita oggetto di una domanda crescente”, ha affermato Lawrence Strickling del dipartimento del Commercio.

“Dal momento che sia l’industria che il governo hanno bisogno di più spettro, è poco pratico semplicemente spostare le agenzie su altre frequenze, come il governo ha fatto in passato”, ha aggiunto.

Assegnare alle agenzie frequenze diverse, insomma, costerebbe più di quanto il Governo guadagnerebbe dall’asta delle frequenze alle aziende, secondo Strickling.

 

Non proprio soddisfatte da questa proposta le compagnie telefoniche, che avrebbero preferito il passaggio delle agenzie su altre frequenze e la messa all’asta dell’intero pacchetto più che la condivisione, nella speranza di poter abbinare queste frequenze ai blocchi invenduti (attualmente in possesso della Federal Communications Commission e che dovrebbero essere messe all’asta entro il 2015) per offrire servizi internet mobile più veloci.

 

“Riconosciamo la necessità di condividere in alcuni casi, ma siamo preoccupati e speriamo che il governo si concentri  sulla liberazione della più ampia porzione possibile di spettro, non sulla condivisione delle risorse”, ha affermato Christopher Guttman-McCabe, vicepresidente dell’associazione di settore CTIA.

 

Sia AT&T che Verizon hanno espresso la volontà di “lavorare” col Governo per rendere disponibile al più presto la massima quantità possibile di spettro.

 

Sia il dipartimento del Commercio che la FCC stanno lavorando per liberare frequenze da mettere all’asta in favore degli operatori mobili. Nel 2010, il presidente Obama ha chiesto agli enti federali di identificare almeno 500 Mhz di spettro da mettere a disposizione degli operatori mobili e di recente il Congresso ha autorizzato la FCC a ‘incentivare’ i broadcaster a rinunciare a parte delle loro frequenze, non senza le immancabili polemiche. 

 

I funzionari del dipartimento del Commercio hanno comunque sottolineato che ci sarà bisogno di un accordo prima di prendere una qualsivoglia decisione definitiva sulla condivisione dello spettro e che non faranno una raccomandazione formale alla FCC sulla messa all’asta delle frequenze fino a quando l’intesa non sarà trovata.