Rai nella bufera: l’irriverente Celentano fa mobilitare Mario Monti. Prossima settimana primi incontri su riforma

di Raffaella Natale |

Intanto il Dg Lorenza Lei decide di ‘commissariare Sanremo’.

Italia


Sanremo

La partecipazione di Adriano Celentano al Festival di Sanremo ha messo in difficoltà la Rai. Le accuse del ‘supermolleggiato’ contro le testate cattoliche e la Corte costituzionale non sono piaciute alla maggioranza dei telespettatori e di tanti politici. E dopo i problemi tecnici al sistema di voto della prima serata, la Tv pubblica ha deciso di correre ai ripari.

Il Direttore generale Lorenza Lei ha infatti deciso di inviare al Teatro Ariston il vicedirettore generale dell’offerta Antonio Marano. Il suo compito sarà quello di coordinare “con potere di intervento” il lavoro dell’intero Festival.

 

E da Palazzo Chigi fanno sapere che anche il premier Mario Monti, sconcertato per il monologo di Celentano, ha parlato di intervento ‘urgente’ sulla Rai.

Già la prossima settimana verranno infatti convocati i leader dei tre partiti di maggioranza – Alfano, Bersani e Casini – per discutere i dettagli della riforma di viale Mazzini.

Giusto due giorni fa il premier ha incontrato il presidente Paolo Garimberti insieme al Ministro Corrado Passera e al Viceministro Vittorio Grilli per discutere della governance della Rai (Leggi Articolo Key4biz).

 

Tornando al caso Celentano, Garimberti ha commentato amaramente; “La libertà è sacra, anche quella di Celentano ma deve essere esercitata con responsabilità e rispetto. Auspicare la chiusura di un giornale è invocare la censura. Così com’è intollerabile insultare qualcuno che non può rispondere. Non si possono denigrare istituzioni come la Corte costituzionale, anche citando parzialmente l’articolo uno della Carta”.

 

Oltre agli attacchi di Celentano, per i quali i vertici Rai hanno già chiesto scusa ad Avvenire, Famiglia Cristiana e anche al Corriere della Sera (perché il cantante ha dato del ‘deficiente’ al critico televisivo Aldo Grasso), c’è da registrare un’altra questione.

Lo show di Celentano non è disponibile on demand sul sito della Rai. Forse per evitare eventuali richieste di risarcimento all’azienda?

 

A questo va ad aggiungersi che è stato stravolto il piano di emissione degli spot commerciali, venendo meno agli impegni presi con gli investitori.

E’ infatti “saltato” un break di spot, il quinto di quelli previsti, che avrebbe avuto un valore di circa 600 mila euro.

“Le conseguenze saranno le contestazioni delle imprese inserzioniste che, sempre secondo il listino Sipra, hanno pagato un prezzo di 50 mila euro per trenta secondi di comunicato commerciale”, ha commentato Francesco Siliato, esperto di media e docente al Politecnico di Milano.

“Una festivaliera disorganizzazione – ha aggiunto Siliato – che costerà cara alla Rai anche considerando la pratica che prevede risarcimenti non in denaro ma in altri spazi”.

 

Celentano insomma ha fatto arrabbiare tutti ma Sanremo ha stravinto per gli ascolti, almeno nella prima serata.

Più precisamente, è stato sfiorato il 50% di share (media 49,55), con 12 milioni 762mila spettatori di media, con incremento di 3 punti percentuali e di circa un milione rispetto alla prima serata di un anno fa. Ma non certamente per Celentano. Il picco di ascolti l’ha fatto infatti Rocco Papaleo con 16 milioni e 501mila spettatori, quando è arrivato sul palco in loden scuro e cartellina lavoro stile premier Monti.

Ieri c’è stata invece una battuta d’arresto nonostante le apparizioni di Belen con spacchi vertiginosi che lasciavano intravedere la ‘farfalla’. Share al 37,29% in diminuzione sia rispetto all’apertura che rispetto all’edizione del 2011.