Privacy: Google non convince. Due deputati USA chiedono chiarimenti entro venerdì

di Raffaella Natale |

Nel mirino dei due deputati le modalità con cui le informazioni personali degli utenti verranno raccolte, conservate e usate dall'azienda.

Stati Uniti


Larry Page

Due deputati americani, il repubblicano Mary Bono Mack e il democratico G.K. Butterfield, hanno chiesto al Ceo di Google, Larry Page, di spiegare al Congresso le nuove norme sulla privacy adottate dalla web company la scorsa settimana (Leggi Articolo Key4biz).

 

Nei giorni scorsi il gruppo ha, infatti, annunciato una revisione delle proprie regole sulla protezione dei dati con l’obiettivo di riscrivere la policy aziendale e renderla “più semplice e comprensibile“.

In pratica, l’azienda ha messo insieme quelle che prima erano almeno 60 norme d’uso in una sola, destinata ad applicarsi a partire dal 1° marzo a quasi tutti i prodotti di Google, come i servizi di posta elettronica di Gmail o il social network Google+.

Stando alle nuove regole, Google potrà raggruppare le informazioni provenienti dai diversi servizi e disporre così di una visione globale dei propri utenti.

 

La società ha anche assicurato che le informazioni personali degli utenti non saranno vendute a terzi: “I nostri principi sulla privacy restano gli stessi. Non venderemo mai le informazioni personali e non le condivideremo senza l’autorizzazione degli utenti stessi (tranne in rare circostanze quali richieste legali valide)”.

Ma le rassicurazioni non hanno convito i due deputati USA che hanno espresso la loro ‘preoccupazione’ sulle modalità con cui le informazioni personali degli utenti verranno raccolte, conservate e usate.  Nella lettera inviata a Page, i due deputati chiedono una risposta entro venerdì.

 

Le modifiche arrivano proprio mentre la questione della privacy è al centro del dibattito europeo e la condotta di Google in materia di data protection è al vaglio delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo.