Apple supera tutti: meglio di HP e General Electric e ora si punta sulla Cina

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La società creata da Steve Jobs rappresenta ancora una bestia rara nel panorama corporate americano: un gigante da 400 miliardi di dollari che agisce – e cresce – ancora come una start-up.

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Tim Cook

Record di fatturato e utili per Apple, che chiude il primo trimestre dell’anno fiscale 2012 conclusosi il 31 dicembre 2011 – segnando un fatturato di 46,33 miliardi di dollari (+73%) e un utile netto di 13,06 miliardi di dollari, pari a 13,87 dollari per azione diluita e cementando il suo ruolo di azienda tecnologica di maggior valore.

I risultati sono stati trainati dal successo di iPhone e iPad – ne sono stati venduti, rispettivamente 37,04 milioni (in crescita del 128% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa) e 15,43 milioni (in crescita 111%) – e rappresentano anche il trimestre più redditizio di sempre per una società statunitense: basti pensare, ad esempio, che i profitti superano di tre volte quelli registrati da General Electric nell’ultimo trimestre e che ExxonMobil ha segnato un profitto di 14,8 miliardi dollari nel terzo trimestre del 2008, ma su un fatturato di 140 miliardi dollari.

Per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2012, che sarà di 13 settimane, Apple attende un fatturato di circa 32,5 miliardi di dollari e un utile per azione diluita di circa 8,50 dollari.

 

Queste performance confermano soprattutto che la società creata da Steve Jobs rappresenta ancora una bestia rara nel panorama corporate americano: un gigante da 400 miliardi di dollari che agisce – e cresce – ancora come una start-up.

Nell’ultimo scorcio del 2011, Apple ha superato anche i ricavi di HP – che ha chiuso l’ultimo trimestre con ricavi per 32 miliardi –  mentre l’utile netto ha superato i ricavi totali di Google, il principale rivale nei sistemi operativi mobili.

 

Questo trimestre è il primo totalmente guidato da Tim Cook, che ha preso le redini dell’azienda ad agosto, sei settimane prima della morte di Steve Jobs.

“Lo slancio impresso da Steve Jobs è stato mantenuti da Tim Cook”, ha affermato l’analista Gene Munster di Piper Jaffray. E questo dato è dimostrato anche dal fatto che persino i giornalisti più fantasiosi sembrano a corto di aggettivi per descrivere l’andamento delle performance finanziarie della società.

 

E il titolo ieri ha segnato una crescita del 12% a 468,95 dollari, superando la chiusura record di 429 dollari del 18 gennaio.

 

Bloomberg sottolinea inoltre che a parte il trimestre chiuso a settembre 2011, quando la domanda è stata più debole in vista del lancio dell’iPhone 4S, i profitti di Apple hanno battuto le attese degli analisti in ogni trimestre degli ultimi sei anni.

 

La società ha inoltre accumulato liquidità per 97,6 miliardi di dollari, denaro che sta “attivamente” discutendo come usare, ha sottolineato il responsabile finanziario Peter Oppenheimer.

Cook ha quindi affermato che i numeri da record annunciati ieri potevano essere anche migliori se la società fosse stata più veloce nella produzione di iPhone.

La popolarità di iPhone e iPad ha anche trainato la vendita di Mac: ne sono stati venduti, infatti, 5,2 milioni dai 4,9  milioni del trimestre precedente.

 

Nella conference call seguita all’annuncio dei risultati, Cook si è soffermato sulla supremazia di Apple nel segmento smartphone, sottolineando che ormai non è più solo una corsa a due con Android: “C’è un cavallo a Redmond che riesce sempre ad adattarsi e a competere”, ha affermato riferendosi a Microsoft, che comincia a vedere i frutti dell’accordo con Nokia.

 

Sul fronte dei tablet, Apple continua invece a dominare incontrastato, con una quota che secondo IDC si attesta al 62% in un mercato in forte crescita e che – ha ricordato Cook – recentemente ha superato il mercato dei Pc desktop.

“In termini di competitività, l’ecosistema dell’iPad rappresenta una classe a sé”, ha detto ancora il Ceo, sottolineando che ci sono 170 mila app realizzate specificamente per l’iPad, contro le poche centinaia realizzate appositamente per i tablet concorrenti.

 

Per il futuro, Cook ha confermato il focus sulla Cina, che continua a essere “la scommessa più importante” relativamente ai mercati emergenti, seguita da Brasile e India.

 

Riguardo i rumors sul prossimo lancio di una smart Tv marcata Apple, Cook non ha voluto esprimersi, limitandosi ad affermare che la società ha venduto 1,4 milioni di dispositivi Apple Tv nell’ultimo trimestre, rispetto ai 2,8 milioni dell’intero anno fiscale precedente.

“Lo consideriamo ancora un hobby, ma continuiamo ad aggiungere nuove cose”, ha concluso.