Una Silicon Valley europea per le start-up? Londra, Parigi e Berlino già al lavoro

di |

Ma la soluzione potrebbe essere una forte collaborazione intergovernativa. Solo così si potrebbe contrastare lo strapotere dell’America nell’hi-tech.

Europa


Silicon Valley

Una Silicon Valley europea? I governi di Parigi, Londra, Berlino e Stoccolma ci stanno pensando seriamente e competono tra loro per attirare i giovani talenti europei. Ma la vera chiave potrebbe essere quella di una collaborazione.

Questo è stato uno degli argomenti di punta quest’anno della conferenza LeWeb di Parigi. Qual è la capitale europea in grado di competere con la Silicon Valley?

Alcuni rispondono Dublino, scelta come sede da diverse società americane soprattutto per motivi fiscali, altri, i più realisti, indicano Londra, Berlino o Parigi. Londra per i capitali, Parigi per gli ingegneri e Berlino per le idee.

“La capitale tedesca è, infatti, per molti il nuovo eldorado”, scrive Les Echos.

 

Berlino è una vera città della Silicon Valley“, ha dichiarato Eric Archambeau di Wellington Partners. “Sono tanti i giovani che fanno di tutto per poter lavorare nelle start-up. La vita è meno cara rispetto a Londra o a Parigi si respira un’aria effervescente. Se avessi 20 anni, starei sicuramente là”.

 

La città attira talenti dall’Europa del nord, dell’est, e sono tanti quelli che arrivano dalla Spagna o dall’Italia. E le start-up traggono grande vantaggio da questo flusso continuo.

Tra le giovani società europee, che attirano l’interesse degli investitori, molte sono berlinesi, come la piattaforma di musica Soundcloud,  il sito Wimdu e 9flats che offrono sistemazioni economiche a chi ama viaggiare, o ancora la guida online allo shopping di Kauf.da.

 

Altro polo sempre più attrattivo è Stoccolma. Sulla scia di Skype o della star europea del momento Spotify, una nuova generazione di aziende è sbarcata in questa città, attive sul mercato pubblicitario, quello dei video o dei social network.

Cluster nati essenzialmente da progetti imprenditoriali e che in seguito hanno beneficiato di condizioni favorevoli, come per esempio il basso costo della vita e degli affitti a Berlino.

 

Il CEO di Google, Eric Schmidt, alla conferenza LeWeb ha detto chiaramente che la Silicon Valley per continuare a innovare avrebbe bisogno di un forte concorrente europeo.

Una strategia per mettere in competizione le capitali europee a vantaggio del proprio gruppo? Forse ma è anche un’ulteriore conferma alla tesi che l’Europa dovrebbe entrare in lizza per contrastare lo strapotere della Silicon Valley americana.

 

Per restare competitivi e attirare nuovi talenti, Parigi e Londra contano su una politica di sostegno pubblico.

Londra ha, infatti, lanciato a novembre il progetto Tech City a sostegno della Silicon Roundabout, situata al nord della città (Leggi Articolo Key4biz).

Il governo britannico e l’amministrazione londinese hanno investito nelle infrastrutture e introdotto incentivi fiscali che consentono, per esempio, alle start-up di non essere tassate oltre il 10% sui primi 10 milioni di sterline di revenue.

I visti inoltre vengono assegnati in via preferenziale alle imprese straniere che desiderano installarsi nella capitale britannica.

 

La Francia, invece, sostiene fortemente lo sviluppo del polo scientifico e tecnologico di Saclay e aiuta le aziende con il credito di imposta alla ricerca.

In altre parole, “ogni due ingegneri, le società possono averne un terzo gratuitamente“, ha spiegato a LeWeb il consulente internet dell’Eliseo Nicolas Princen.

 

La Silicon Valley comunque non è stata costruita in un giorno e, senza un’efficace leadership, nessun cluster può veramente contare a livello mondiale.

Senza considerare che l’Europa può difficilmente permettersi d’essere divisa. L’idea è, quindi, quella di favorire la collaborazione. Parigi e Londra lavoreranno insieme al Progetto GEN.

“Prenderemo cinque imprese francesi, cinque britanniche, in modo che si confrontino tra loro. Anche quando i player del web sono in concorrenza amano scambiare i loro punti di vista”, ha commentato Eric Van der Kleij, responsabile del programma Tech City.