Brevetti: accordo anche con Compal. Più della metà dei produttori di dispositivi Android ora paga le royalties a Microsoft

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Dopo gli accordi di licenza siglati nei mesi scorsi con Samsung, HTC, Wistron, Quanta, Acer e General Dynamics Itronix, l’accordo con Compal fa sì che più della metà dei dispositivi Android e Chrome è ora sotto licenza Microsoft.

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Mentre continua a infuriare la battaglia legale tra Google e Apple sui brevetti usati negli smartphone, Microsoft ha siglato un altro accordo di licenza con Compal Electronics, produttore taiwanese di dispositivi basati sul sistema operativo Android o sulla piattaforma Chrome.

 

Dopo gli accordi di licenza siglati nei mesi scorsi con Samsung, HTC, Wistron, Quanta, Acer e General Dynamics Itronix, l’accordo con Compal – il nono in quattro mesi, il decimo in totale – fa sì che “più della metà dei dispositivi Android e Chrome è ora sotto licenza Microsoft”, ha dichiarato Horacio Gutierrez, deputy general counsel dell’Intellectual Property Group di Microsoft.

Accordi di licenza, ha chiarito, sono in essere con un numero di società che rappresentano il 53% della produzione smartphone.

“Siamo orgogliosi dei risultati positivi del nostro programma di licenza per la risoluzione delle controversie relative ad Android e Chrome”, ha aggiunto.

 

Stando al comunicato diffuso da Microsoft, l’accordo copre ogni tablet, smartphone, eReader e altri dispositivi basati su Android o Chrome prodotti da Compal.

 

Microsoft non ha rivelato gli aspetti economici dell’accordo, ma è chiaro, come hanno scritto molti osservatori, che il gruppo di Redmond è quello che ormai guadagna di più dalla vendita di smartphone Android, dal momento che Google offre l’Os su base gratuita.

La società di Mountain View ha già chiaramente parlato di ‘estorsione’ da parte di Microsoft (leggi articolo Key4biz) che, dal canto suo, ha preferito la strada degli accordi – che in ogni caso confermano la validità delle sue rivendicazioni circa la violazione della proprietà intellettuale – a quella delle cause legali, perseguita invece da Apple.

“Questi accordi – ha affermato il general counsel Brad Smith – assicurano il rispetto e il giusto compenso per le innovazioni e il portfolio di proprietà intellettuale di Microsoft”.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto – i licenziatari possono utilizzare le nostre invenzioni in maniera stabile e sul lungo periodo. Le cause legali possono farti guadagnare i titoli dei giornali ma il ritmo di questi accordi sta aiutando a ridisegnare il panorama legale dei brevetti smartphone”.

 

Microsoft sta trattando in vista di accordi di licenza anche con Motorola, Foxconn e Barnes & Noble.