Yahoo!: Microsoft e Silver Lake insieme per un’offerta. Ma la società sta considerando anche di non vendere

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Tra le varie opzioni anche lo scorporo del core business, con la vendita separata delle attività negli USA, in Giappone e Cina.

Stati Uniti


Yahoo!

La società di private equity Silver Lake starebbe lavorando con uno dei suoi investitori, il fondo canadese per le pensioni (Canada Pension Plan – CPP), e Microsoft per presentare un’offerta comune per l’acquisto di Yahoo!.

Per questa operazione, Microsoft contribuirebbe con diversi miliardi di dollari, oltre a finanziamenti aggiuntivi che arriverebbero dalle banche (Leggi Articolo Key4biz). Il resto, una cifra molto minore, arriverebbe da Silver Lake e dal CPP.

Secondo alcune fonti, citate dal Wall Street Journal, questa sarebbe solo una delle potenziali offerte per Yahoo! al vaglio del board.

Un’offerta che, però, potrebbe venir meno se le società si rendessero conto che il piano di finanziamento si rivelasse troppo complesso.

 

Nelle ultime settimane, almeno nove private equity, compresa Silver Lake, hanno studiato un potenziale buyout.

Sicuramente le private equity sono fortemente interessate ai 700 milioni di utenti mondiali che mensilmente visitano i siti Yahoo News, Yahoo Finance e Yahoo Sports. Un traffico che fa impallidire altri siti popolari come Twitter ed eBay. Ma sono spaventate dal fatto che la web company ha perso importanti quote sul mercato dell’online advertising rispetto ai propri rivali. Da quando nel 2008 ha rifiutato l’offerta d’acquisto di Microsoft da 44,6 miliardi di dollari, le sue azioni hanno perso quasi il 44% del valore.

Questo spiegherebbe anche perché Microsoft è poco interessata a correre da sola, ma intende tuttavia mantenere il controllo sul futuro di Yahoo!.

Secondo le fonti, infatti, il gruppo di Redmond sarebbe più interessato a salvaguardare la partnership nell’eSearching che ha stretto successivamente con la compagnia.

 

La proposta attuale in discussione prevedrebbe la vendita degli asset asiatici di Yahoo!, una volta completata l’acquisizione.

Sempre stando a queste indiscrezioni, alcune private equity sarebbero pronte a pagare 16-18 dollari per azione. Ieri sul Nasdaq le azioni di Yahoo! valevano 15,94 dollari, corrispondenti a una capitazione di 20 miliardi di dollari.

Silver Lake e il CPP sono co-investitori di Skype, la società che fornisce servizi di VoIP acquistata all’inizio dell’anno da Microsoft per 8,5 miliardi di dollari. Silver Lake che possiede circa 14 miliardi di asset, ha recentemente investito anche in Alibaba, piattaforma cinese di eCommerce nella quale Yahoo! possiede il 40%.

 

Secondo alcuni analisti il valore di Yahoo! sarebbe strettamente legato alla sua partecipazione in Alibaba per la quale si stima una forte crescita.

Il CEO di Alibaba, Jack Ma, ha dichiarato pubblicamente il proprio interesse ad acquistare la web company o almeno la quota posseduta da questa nel gruppo cinese (Leggi Articolo Key4biz).

Alla Conferenza Asia D organizzata da All Things Digital, ha ribadito che Alibaba avrebbe già avviato trattative con alcune private equity per acquistare il colosso della web search. Nelle prossime settimane si potrebbe già formalizzare un’offerta.

 

Sempre nella stessa occasione, il co-fondatore di Yahoo!, Jerry Jang, ha detto che la compagnia, tra le varie opzioni considerate, non ha escluso quella di vendere il gruppo ad Alibaba o alle private equity. Ma Jang ha anche detto che ci sono ‘molte opzioni’ da considerare e, senza scendere nei dettagli, ha aggiunto che Microsoft è “un partner molto importate per noi” (Leggi Articolo Key4biz).

Una delle possibilità considerate, molto più complicata, è quella che prevede che Alibaba compri la quota di Yahoo! e venda gli asset americani alle private equity. In questo senso potrebbe essere strutturata una transazione che permetterebbe di aggirare la pesante tassa americana sulla vendita degli asset.

 

Recentemente il board di Yahoo! ha autorizzato le banche a fornire informazioni finanziarie ai potenziali acquirenti, come parte del piano di revisione strategica del gruppo.

Ma prima che le banche forniscano questi dati, i possibili compratori dovranno sottoscrivere un accordo di “non divulgazione” con il quale si impegnano a tenere segrete le informazioni ricevute e a non diffonderle tra di loro. Un iter solitamente seguito per permettere alle banche di avere il diretto controllo sul processo delle offerte.

Alcune aziende stanno temporeggiando e potrebbero firmare solo all’ultimo minuto visto che molte informazioni finanziarie sono già di pubblico dominio.

 

Ieri Yahoo! ha presentato una trimestrale in forte perdita con utili che scendono del 26% (Leggi Articolo Key4biz).