Yahoo!: Silver Lake in prima fila per l’acquisizione a patto che si vendano gli asset asiatici. Il board al centro delle polemiche

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L’accordo, dicono fonti ben informate, sarebbe legato alla possibilità di mettere in vendita gli asset asiatici - Alibaba e Yahoo Japan – per poi amministrare solo le attività principali del gruppo o trovare un nuovo acquirente.

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Sarebbe la società di private equity Silver Lake in prima linea per l’acquisizione di Yahoo!. Dopo le prime indiscrezioni circolate ieri su un giro di incontri effettuati dai dirigenti del gruppo (leggi articolo Key4biz), si stringe il cerchio dei potenziali acquirenti del gruppo californiano, che la scorsa settimana ha dato il ben servito al Ceo Carol Bartz (leggi articolo Key4biz).

 

Le nuove indiscrezioni sono state riferite dal Wall Street Journal, secondo cui un accordo sarebbe legato alla possibilità di mettere in vendita gli asset asiatici – Alibaba in Cina e Yahoo Japan – per poi amministrare solo le attività principali del gruppo o trovare un nuovo acquirente.

I rappresentanti di Silver Lake avrebbero anche avvicinato altre aziende che potrebbero essere interessate all’affare.

 

Il board di Yahoo! si è riunito ieri per analizzare una relazione, redatta dalla banca d’investimenti Allen & C,  sulle possibili opzioni sul tavolo e per cominciare a vagliare i possibili successori della Bartz, ma – sottolinea il quotidiano – “alla riunione non è stata presa alcuna decisione importante circa il futuro”.

 

Le attività sul mercato asiatico – che includono la quota del 43% nel gruppo cinese Alibaba e del 35% in Yahoo Japan – rappresentano circa l’80% del valore di mercato di Yahoo!, stimato attorno ai 18 miliardi di dollari.

Il presidente di Alibaba aveva tentato di riacquistare la quota in mano a Yahoo!, ma la Bartz si è opposta all’accordo. Situazione che, unita al crollo del prezzo della azioni, hanno reso Yahoo! un candidato ideale per una possibile acquisizione.

 

Il board del gruppo, intanto, è al centro delle polemiche per l’immobilità che ha caratterizzato la gestione della società negli ultimi anni, e per la quale a pagare è stata solo la Bartz, salita al timone nel 2008, dopo che Jerry Jang aveva con ostinazione rifiutato di stringere un accordo con Microsoft per l’acquisizione della società

Nei giorni scorsi, alcuni investitori – tra cui Third Point, che possiede il 5,2% – ne hanno chiesto le dimissioni.

“Il board  ha preso diverse decisioni che hanno danneggiato la compagnia e portato il prezzo delle azioni molto al di sotto del valore intrinseco del gruppo”, sottolinea Third Point in una nota.

Il valore del titolo è passato dai 33 dollari del 2007 a 13,50 dollari.

Yahoo!, tuttavia, resta il secondo motore di ricerca più usato negli Usa e le pagine dei suoi portali attirano ogni giorno mese più di 670 milioni di visitatori.