Brevetti: Apple vince primo round su HTC. Smartphone Android rischiano il bando negli Usa

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I due brevetti sono stati depositati negli anni '90 ma sono fondamentali per il funzionamento degli attuali smartphone. HTC ha promesso il ricorso, ma la sentenza potrebbe avere effetti per molti altri produttori.

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HTC vs Apple

La International Trade Commission americana ha dato ragione a Apple: la taiwanese HTC avrebbe effettivamente violato due dei dieci brevetti citati nella causa intentata dal gruppo di Cupertino nel marzo del 2010. Brevetti che, a quanto si apprende, sono stati depositati negli anni ’90, molto prima dell’avvento degli smartphone.
La sentenza, che non è ancora definitiva, si applica a 2 brevetti relativi alle tecnologie di elaborazione in tempo reale dei dati e di esecuzione di azioni specifiche, come l’apertura di una mail.
La società di Taiwan, farà appello contro la decisione: “siamo preparati a difenderci con tutti i mezzi possibili”, ha riferito il portavoce della società, affermando che si tratta solo “del primo di molti passi in questo procedimento legale”.

Anche HTC, tra l’altro, aveva fatto ricorso presso la ITC sostenendo che Apple avesse violato 5 brevetti di sua proprietà relativi alla gestione della rubrica telefonica e del consumo energetico dei telefonini.
 

Emerge inoltre che i due brevetti in questione sono così vecchi da precedere la nascita degli smartphone, degli schermi touch, delle app e di tutto quanto ruota attorno ai nuovi dispositivi mobili intelligenti.

Il primo brevetto, il numero 6.343.263, è stato depositato nell’agosto del 1994 – 17 anni fa – e copre “il sistema di elaborazione in tempo reale dei dati trasmessi in maniera seriale”. In sostanza si tratta della tecnologia che abilita la ricezione di dati inviati da altri dispositivi. Nel brevetto non si fa menzione a reti wireless, cellulari o a nient’altro che possa essere direttamente associato a uno smartphone, tranne l’invio e la ricezione di dati.

Dal momento che molti, se non tutti, gli smartphone hanno bisogno di ricevere ed elaborare in tempo reale dati da fonti esterne, resta da capire se le pretese di Apple si fermeranno ad HTC o verranno avanzate anche ad altre società.

I dispositivi HTC usano il sistema operativo Android e la decisione potrebbe in effetti avere implicazioni anche su altri modelli che utilizzano l’Os Google e offrono funzioni simili. Apple ha già avviato altre cause per violazione di brevetto contro Motorola e Samsung.

 

Il secondo brevetto, numero 5.946.647, è stato depositato nel 1996 e tratta di un soggetto ancora più generico: sistema e metodo per eseguire un’azione su una struttura di dati generati da un computer. In parole povere, quando si apre un’email su uno smartphone touch-screen (nel caso in oggetto uno smartphone HTC), si usa in effetti un dito per interagire con un dato. Toccando lo schermo, si dà al telefono un input per eseguire un’azione. Il brevetto ha a che fare col sistema che, per esempio, dice al telefono di aprire una email. Un elemento fondamentale per l’esecuzione di molte azioni nella maggior parte degli smartphone e anche degli attuali computer.