Dividendo digitale: l’Associazione broadcaster USA chiede di rivedere il piano di assegnazione delle frequenze di Tv e radio locali

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Secondo lo Studio Woods & Poole Economics, le emittenti locali trainano la crescita economica del Paese portando il 7% al PIL e dando lavoro a più di 800 mila persone.

Stati Uniti


Tv locali

Negli Stati Uniti ci sono 2,52 milioni di posti di lavoro collegati direttamente all’attività delle Tv locali e delle emittenti radiofoniche, che contribuiscono con 1,17 trilioni di dollari l’anno al PIL nazionale.

Stando al Studio di Woods & Poole Economics, realizzato in collaborazione con BIA/Kelsey, Tv e radio locali portano il 7% al PIL.

Gordon Smith, presidente e CEO della National Association of Broadcasters (NAB), ha sottolineato che “Davanti a un Paese che stenta a riprendersi dalla crisi economica, l’innovazione sul mercato media, che include Tv digitale mobile e multitasking, potrebbe avere grande successo e offrire agli americani l’opportunità di tornare a lavorare”.

“Come indica questo Studio – ha detto ancora Smith – l’emittenza locale è un notevole driver di crescita commerciale ed economica, che offre posti di lavoro ben retribuiti e sostiene le vendite grazie alla pubblicità di bene e servizi”.

Smith ha fatto pressioni alla FCC per la riconsiderazione del piano di riallocazione delle frequenze di Tv e radio locali a favore dei servizi wireless avanzati. In questo senso, pensa che il Report di Woods & Poole Economics sostenga la propria causa e ha aggiunto che “I decisori che stanno discutendo sulle politiche di gestione dello spettro devono sapere che milioni di persone e migliaia di aziende si affidano all’impatto, senza precedenti, che Tv e radio locali stanno avendo sulla sopravvivenza economica”.

Il documento calcola infatti che l’industria di broadcasting locale impiega oltre 300 mila dipendenti (direttamente o tramite le industri correlate) e, grazie al proprio supporto, genera 59,32 miliardi di dollari in termini di PIL annuo.

Più precisamente: la Tv usufruisce di quasi 187 mila di queste persone e contribuisce al PIL con più di 30 miliardi di dollari, mentre la radio dà lavoro a 118 mila e immette nel PIL 18 miliardi di dollari.

Lo Studio considera anche l’effetto a catena che ha questa situazione sull’acquisto di bene e servizi. Considerati questi dati, si arriva alla conclusione che i broadcaster locali generano almeno 135 miliardi aggiuntivi in termini di PIL e più di 833 mila posti di lavoro a livello nazionale.

“Tv e radio non solo forniscono alla comunità notizie, informazioni sportive, meteo e di emergenza, ma restano una preziosa fonte di lavoro che alimenta le economie locali“, ha ribadito Smith.

Il Report ha anche analizzato l’attività economica supplementare generata dai broadcaster locali attraverso i propri servizi, che dà l’opportunità di una maggiore pubblicità.

Gli analisti, infatti, hanno stimato che l’advertising su Tv e radio locali stimola più di 986 milioni di dollari di attività economica e supporta 1,38 milioni di lavoratori.

Secondo il Report, “La prima cosa da fare per l’emittenza locale è tagliare i costi dell’informazione grazie alla pubblicità. In questo modo sarà maggiore l’impatto sulla crescita economica”.

“Raggiungendo tutte le case statunitensi, le Tv e radio locali forniscono agli utenti informazioni di mercato molto apprezzate, realizzate con intelligenza e competitività”.