Google Tax: dalla Francia proposta per tassare gli Over-The-Top

di Raffaella Natale |

Il CNN propone delle nuove misure per colpire i guadagni che le grandi web company straniere realizzano sul territorio francese.

Francia


Google - sede

Il Consiglio nazionale francese per il digitale (CNN) ha presentato stamani una proposta per far contribuire al finanziamento dello Stato i grandi gruppi esteri che hanno sede fuori dal territorio ma che registrano grossi profitti grazie alla loro attività internet in Francia.

 

Venerdì scorso l’Assemblea nazionale ha votato la soppressione della tassa sull’acquisto di spazi pubblicitari online, conosciuta come Google Tax, approvando un emendamento dell’UMP. (Leggi Articolo Key4biz)

La tassa, che doveva entrare in vigore il 1° luglio, era stata votata alla fine dello scorso anno su iniziativa del Senato con la riserva del governo, nell’ambito dell’approvazione della Legge finanziaria.

 

In una nota il CNN ha spiegato che si tratta di un contributo di difficile attuazione che non riesce a raggiungere l’obiettivo prefissato, in quanto colpisce soprattutto le PMI francesi che intendono investire su internet: “La Google Tax si abbatte su un settore economico che ha invece bisogno di crescere”.

 

Insediatosi a fine aprile, il Consiglio nazionale per il digitale è composto da 18 membri – rappresentanti delle tlc, del mercato software o delle web company – ed è stato creato con l’intenzione di migliorare il dialogo tra i player di settore e le istituzioni.

 

Sebbene il CNN si sia detto soddisfatto del voto dell’Assemblea ha però ammesso che bisogna trovare una soluzione a una questione spinosa. Gli over-the-top hanno, infatti, sede fuori dalla Francia, non pagano alcuna imposta allo Stato, ma occupano posizioni dominanti sul mercato francese.

Da qui la proposta di creare in Europa un nuovo status, quello di ‘società virtuali stabili‘, che consentirebbe di poter tassare l’attività e le entrate permanenti degli operatori internazionali.

La questione è molto ampia in quanto comprende anche il problema del finanziamento delle reti per adattarle al crescente flusso di dati che circola sul web.

Per il CNN, sono soprattutto i grandi fornitori di contenuti – Google, YouTube, DailyMotion, Facebook – che devono mettere mano al portafoglio in quanto sono i maggiori responsabili della congestione delle reti, occupando una larga parte della banda passante.

 

Il Consiglio suggerisce anche di rivedere il costo pubblico dei vantaggi di cui godono le società straniere in Francia (come il credito d’imposta sulla ricerca) e le entrate prodotte dalla tassazione sui profitti generati dallo sfruttamento delle innovazioni sovvenzionate dallo Stato.

Ha infine chiesto l’introduzione di un canone sull’uso delle reti internet, in modo da ‘contribuire la finanziamento delle infrastrutture’, calcolato sul volume di dati trasportati, a ‘prescindere dalla loro natura’

 

Queste ‘prime proposte alternative’ alla Google Tax sono stati presentate alle autorità competenti e, per il CNN, rappresentano una base di lavoro che spera produrrà delle raccomandazioni entro il prossimo autunno.