Gli app store saranno la killer application della Connected Tv?

di Raffaella Natale |

Per IDATE, nel 2015 l’OTT Tv potrebbe valere 4 miliardi di euro in Europa e USA.

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Quale futuro per la Tv connessa? IDATE traccia il quadro di quello che dovrebbe essere l’avvenire delle nuove applicazioni sul mercato televisivo mondiale. Gli app store saranno le killer application della connected Tv?
Componente chiave del successo degli smartphone, gli app store potrebbero ben presto rappresentare un importante driver di crescita per le smart Tv o almeno è quello che sperano i produttori di terminali connessi, alcuni dei quali hanno già cominciato a investire grosse somme in questa direzione.

 

I vantaggi di un app store per Tv sono molteplici e ben noti ai fornitori di contenuti: rivolgersi a un pubblico vasto attraverso un medium di massa, dar visibilità al proprio marchio, far parte di un canale di distribuzione organizzato e gratificante, beneficiare di un modello di revenue-sharing stabile e trasparente.

Per i produttori di dispositivi connessi, il vantaggio di offrire un app store è doppio: sviluppare una nuova fonte di ricavi attraverso il prelevamento di una commissione calcolata sul fatturato degli sviluppatori; far crescere le vendite dei loro device usando l’app store come punto vendita.

 

Al momento il secondo obiettivo prevale sul primo come dimostra, ancora una volta, l’esempio di Apple: la società di Steve Jobs prevede che non avrà significativi ricavi dalla vendita di app per via dei bassi prezzi praticati e poi perché il grosso finisce nelle tasche degli sviluppatori. L’App Store di Apple viene, infatti, utilizzato soprattutto per spingere le vendite di dispositivi hi-tech come l’iPhone o l’iPad.  

Allo stesso modo, i ‘negozi’ di applicazioni potrebbero permettere ai costruttori di televisori, lettori Blu-ray, sistemi di home-theatre e altri dispositivi connessi di aumentare le loro vendite, giustificare prezzi più cari e aumentare il numero dei clienti up-selling.

 

Lo sviluppo degli app store per Tv connessa solleva diverse questioni. Il successo dipenderà essenzialmente dall’introduzione di sistemi user-friendly, che dovranno quindi essere intuitivi, rapidi, chiari e dotati di strumenti di ricerca efficaci. Determinante sarà la qualità del telecomando che dovrà agevolare la navigazione web.

Altro rischio è quello della frammentazione tecnologica, visto che ogni produttore sviluppa un proprio app store. L’adozione di standard tecnologici comuni è necessaria al fine di garantire l’omogeneità e l’interoperabilità delle piattaforme e permettere agli sviluppatori di distribuire le loro applicazioni su un gran numero di store senza dover supportare costi troppo elevati.

 

In questa ottica, Philips ha scelto lo standard aperto CE-HTML per la propria piattaforma Net. Questo linguaggio è stato concepito specificatamente per creare interfacce per l’industria consumer electronics come quella dei televisori.

 

 

Pioniere sul mercato delle app store per Tv connessa, lo scorso anno Samsung ha presentato negli USA il proprio Samsung Apps. Dopo di lui, altri giganti del web hanno imboccato questa via, tra i quali Yahoo e Google.

 

Per un produttore di televisori, aprire un app store significa dover acquisire nuove competenze nell’aggregazione e distribuzione di contenuti, nella gestione di piattaforme di distribuzione, ma anche nelle relazioni con i fornitori di contenuti o con i clienti…

Da questo punto di vista, gli operatori come Google o Apple partono favoriti. Oltre alla loro esperienza nel gestire gli app store mobili, possono già contare su un’ampia base di clienti. Al suo lancio, l’App Store di Apple s’è avvantaggiato dei milioni di utenti che avevano già sottoscritto un abbonamento per l’iTunes Music Store.

 

Per i nuovi app store, l’adozione della giusta formula di pagamento per gli utenti finali rappresenterà una sfida cruciale per l’acquisizione di nuovi clienti.

Inoltre bisogna considerare che la ricerca di video, nell’insieme dell’offerta proposta dagli OTT, se viene effettuata per parola chiave può risultare fastidiosa e scoraggiante. Per evitare all’utente di dover consultare un catalogo frammentato in diverse applicazioni, sarebbe necessario trovare una soluzione unificata che permetta di cercare facilmente tra i diversi VOD e servizi di catch-up Tv.