NGN: la Germania fa dietrofront. Abrogate le disposizioni pro Deutsche Telekom

di Alessandra Talarico |

Nessuna 'vacanza regolatoria' per l'ex monopolista. La Commissione chiude due procedure d'infrazione e ribadisce: leggi come quella tedesca sono incompatibili con le normative Ue in quanto creano grande incertezza e scoraggiano la concorrenza.

Unione Europea


Deutsche Telekom

La Commissione europea ha chiuso una procedura d’infrazione contro la Germania, dopo che ad aprile il governo ha deciso di abrogare le disposizioni contenute nella legge nazionale sulle tlc del 2007 e che avrebbero garantito all’ex monopolista Deutsche Telekom la cosiddetta ‘vacanza regolamentare’, rafforzando di fatto la sua posizione dominate nel mercato delle reti in fibra ottica (Next Generation Access Network).
La Germania era stata condannata a tal proposito dalla Corte di giustizia europea che aveva confermato quanto sostenuto anche dalla Commissione e cioè che “lo sviluppo delle reti NGN e dei relativi investimenti deve avvenire in un ambiente competitivo e senza sacrificio della regolamentazione di settore”.
 

L’esecutivo aveva fatto ricorso alla Corte di Strasburgo con l’obiettivo che i giudici ponessero un ulteriore e definitivo vincolo a quei governi o regolatori nazionali che vorrebbero sviluppare le reti NGN attraverso degli accordi con gli operatori storici volti alla restaurazione del monopolio.

Leggi come quelle della Germania, ha più volte spiegato l’esecutivo, sono incompatibili con le normative europee in quanto creano grande incertezza nel mercato e scoraggiano, quindi, la concorrenza. Nello specifico, le misure introdotte dal Governo tedesco avrebbero sbarrato l’accesso alla rete VDSL di Deutsche Telekom – in pratica una sorta di rimborso per l’investimento di 3 miliardi di euro effettuato dall’incumbent – indebolendo di fatto la posizione dei concorrenti e rendendo più difficoltoso l’ingresso sul mercato ai new entrant.

Di più, la ‘vacanza’ sarebbe stata concessa senza consultare la Commissione e le autorità di regolamentazione degli altri Stati membri, come invece prescritto dalla normativa Ue sulle telecomunicazioni per garantire la trasparenza ed un migliore funzionamento del mercato interno.

Grazie all’intervento della Ue – sottolinea l’esecutivo in una nota – i consumatori “potranno beneficiare di prezzi competitivi per i servizi a banda larga e di un mercato concorrenziale, che non si sarebbe potuto realizzare se la legge fosse rimasta come era stata concepita”.

 

La Commissione ha chiuso anche un secondo procedimento aperto contro la Germania relativamente alle restrizioni imposte sulle tecnologie utilizzabili nella banda di frequenze 2.6 Ghz. Il Governo ha infatti modificato una legge nazionale, aprendo le frequenze a tutti i servizi wireless compatibili e allineando la propria legislazione alle disposizioni Ue, secondo le quali questa banda può essere utilizzata per i sistemi terrestri che forniscono qualsiasi servizio telecom, inclusi i servizi mobili e fissi, purché rispettino determinati parametri tecnici che impediscono le interferenze.