Twitter: work in progress. Cosa si nasconde dietro il possibile acquisto di TweetDeck?

di Raffaella Natale |

L’azienda intende sottrarre a Facebook parte delle entrare generate dall’advertising, ma prima bisognerà rendere più appetibili le proprie pagine.

Mondo


Jack Dorsey

Twitter è in trattativa con TweetDeck per il suo acquisto alla straordinaria cifra di 50 milioni di dollari.

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, l’operazione sarebbe in ballo da un po’ di tempo, almeno da quando la società produttrice di TweetDeck è corteggiata da UberMedia. Twitter non vorrebbe lasciarsi sfuggire l’occasione di inglobare l’applicazione più utilizzata dagli utenti per riunire i più importanti social network, fra cui, appunto, il proprio.

La collaborazione sarebbe già in atto da tempo e improntata sulla condivisione degli introiti relativi ai tweet promozionali che il client autorizza sugli schermi dei propri utenti.

L’interesse del gruppo, secondo alcuni osservatori, però, rappresenta ancora una volta la debolezza del servizio di micro-blogging, che è vittima del successo delle applicazioni che si occupano di gestire i post delle reti sociali.

 

Per Twitter sarà un’operazione sicuramente onerosa: il gruppo sta continuando a investire pur senza far vedere agli investitori le idee necessarie per monetizzare l’utenza, ma i 50 milioni in TweetDeck potrebbero essere una manovra necessaria per proseguire sul percorso di crescita auspicato. Una volta siglata l’acquisizione, il primo successo su UberMedia sarebbe sancito.

 

In ogni caso, il piano conferma l’intuizione che Twitter sarebbe al lavoro per cambiare strategia aziendale e pensare a nuovi business per ampliare il proprio pubblico.

L’obiettivo è quello di rendere il servizio più user friendly e aiutare gli utenti ormai fidelizzati a trovare contenuti interessanti.

Al momento la società conta 200 milioni di account ma non ha ancora rivelato quanto siano gli utenti attivi. Su Twitter si discute di molti argomenti anche se, soprattutto il pubblico adulto, lo vede come un mezzo in mano ai VIP per diffondere il proprio pensiero online.

 

Jonathan Strauss, Ceo di Awe.sm, che monitora le campagne pubblicitarie su Twitter e Facebook, è del parere che la piattaforma di ‘cinguettii’ ha bisogno di attirare un pubblico più vasto per giustificare la propria valutazione multimiliardaria: “La maggior parte delle persone conoscono Twitter ma non tutti hanno capito cos’è e come possono usarlo”.

Al momento la compagnia è al lavoro per creare un servizio che consentirà agli utenti più esperti di poter cercare rapidamente i tweets più rilevanti, modificando l’attuale sistema che consente la ricerca in ordine cronologico.

 

Altre modifiche verranno apportare grazie a TweetDeck. Ma come? Al momento resta un mistero.

 

Sicuramente le ultime manovre coincidono con il ritorno del cofondatore Jack Dorsey al timone del gruppo. Quello di Dorsey è stato un percorso particolare, infatti, dopo aver fondato Twitter nel marzo del 2006 con Biz Stone ed Evan Williams, aveva abbandonato il suo ruolo alla fine del 2008, ruolo occupato prima da da Evan Williams e da ottobre 2010 da Dick Costolo. Intanto Dorsey ha fondato Square, una società che si occupa di gestire sistemi di pagamento online per bancomat e carte di credito.

Secondo alcune fonti, il manager starebbe riportando nel gruppo la propria visione strategica.

 

Twitter permette agli utenti di postare messaggi di massimo 140 caratteri che possono essere letti da altri utenti della rete sociale. La gente legge i messaggini soprattutto dal propri cellulare per informarsi su eventi sportivi, calamità naturali… In Egitto, per esempio, il servizio è stato molto usato per organizzare la protesta rivoluzionaria.

 

La compagnia è stata, però, molto lenta, rispetto al competitor Facebook, a costruire un business intorno alla propria popolarità.

Nel 2010, secondo eMarketer, Twitter ha registrato entrate dalla pubblicità per 45 milioni di dollari e prevede che quest’anno arriveranno a 150 milioni.

Gli investitori hanno cominciato a comprare le azioni private sui mercati secondari o attraverso intermediari.

Alla fine dell’anno la società è stata valutata intorno a 4 miliardi di dollari, sebbene nelle trattative con Google si sia parlato di un maggiore enterprise value.

 

Le nuove manovre sono volte a rendere più accessibile la mole di informazioni presenti sulla piattaforma a quelli che entrano per la prima volta su Twitter. Aiutando gli utenti a fare ricerche per argomento (sport, quotazioni di borsa…).

Una possibilità potrebbe essere quella di selezionare le informazioni sulla base del profilo dell’utente, in modo da consentire ricerche mirate su base regionale, per esempio, o riguardanti la professione.

Gli utenti di Twitter hanno anche creato delle liste su alcuni argomenti specifici che la società vorrebbe promuovere.

La compagnia starebbe anche valutando l’uso della tecnologia EdgeRank di Facebook che ‘misura’ la visibilità dei post degli utenti (sulla bacheca di Facebook i post sono classificati per ‘più polari’ o ‘più recenti’).

La maggior parte degli utenti, ha infatti spiegato Strauss di Awe.sm, vuole immediatamente avere le informazioni più rilevanti e più importanti. E Twitter non è ancora in grado di soddisfare questa richiesta.