Smartphone: finisce l’era dei contratti biennali. Vodafone UK lancia abbonamento di 12 mesi

di Alessandra Talarico |

Altre società potrebbero seguire l'esempio, mentre il ministro dell'economia tedesco ha proposto una legge per vietarli.

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L’era dei contratti telefonici biennali legati all’acquisto sovvenzionato degli smartphone si avvicina alla fine. Forte concorrenza e nuove regole hanno infatti depotenziato quella che è stata una delle armi principali nel settore degli abbonamenti legati ai costosi dispositivi intelligenti, offerti dagli operatori a prezzi convenienti a patto che gli utenti decidessero di legarsi almeno per due anni ai loro servizi. Un’opzione che ha consentito agli operatori di difendere in parte i ricavi, cannibalizzati dalla forte pressione competitiva e dal declino dell’uso dei servizi voce, oltre che dall’avanzata dei cosiddetti over the top (come Google e Apple).

 

Alla luce di queste considerazioni, Vodafone ha deciso di lanciare sull’ultra competitivo mercato britannico i primi contratti smartphone annuali.

 

Vodafone è attualmente leader del mercato mobile d’oltremanica, ma deve rispondere alla forte pressione competitiva non solo dei concorrenti tradizionali – primi fra tutti la joint venture Everything Everywhere nata dall’unione di T-Mobile (Deutsche Telekom) e Orange (France Telecom) e O2 – ma anche dei MVNO come Tesco Mobile, che tra l’altro ha già introdotto l’abbonamento annuale e ne ha fatto il suo cavallo di battaglia per guadagnare terreno sui carrier.

Il contratto proposto da Vodafone – e che comincerà a essere pubblicizzato in Tv questo mese – parte da 35 sterline al mese, con associata la scelta fra 4 modelli smartphone di fascia alta: HTC Desire HD, RIM BlackBerry Torch, Samsung-Google Nexus S e il Nokia N8. Altri modelli verranno proposti a breve.
 

Gli analisti prevedono che altre società in Europa potrebbero seguire la stessa strada e, in qualche caso, il bando ai contratti biennali potrebbe giungere per via legislativa. Come in Germania, dove a novembre dello scorso anno il ministro dell’economia Rainer Bruederle aveva proposto una legge per sancire il divieto di imporre questo tipo di abbonamenti.