Banda larga: net neutrality e digital divide al centro del disegno di legge del Pdl

di Alessandra Talarico |

Il Ddl di Alessio Butti prevede un programma triennale di sviluppo e diffusione della connettività a banda larga, che il MiSE adotterà, d’intesa con le regioni, entro 10 mesi dalla entrata in vigore della proposta di legge.

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Net neutrality, investimenti nelle reti di nuova generazione e massima diffusione di internet sono i perni attorno cui ruota il disegno di legge presentato dal senatore Alessio Butti (Pdl) e finalizzato a promuovere condizioni di concorrenza e trasparenza della rete, oltre che  la diffusione della conoscenza delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Il ddl prevede un programma triennale di sviluppo e diffusione della connettività a banda larga, che il ministero dello Sviluppo Economico adotterà, d’intesa con le regioni, entro 10 mesi dalla entrata in vigore della proposta di legge.
“Il programma triennale – si legge sulla pagina del senatore Butti – realizza le finalità previste attraverso la rimozione delle carenze infrastrutturali del Paese e la realizzazione di un più efficace coordinamento tra interventi dei privati e contributi pubblici”. A questo scopo, aggiunge Butti, viene istituito un apposito fondo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Massima attenzione è posta, quindi, al tema della Net Neutrality, di cui si sta discutendo anche in sede europea con l’obiettivo di disciplinare l’utilizzo dei sistemi di ‘network management’ – utilizzati dagli operatori per evitare il sovraccarico delle reti – e di garantire uno sviluppo delle banda larga privo di restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi e sul modo in cui essi operano all’interno della rete internet.

“Al fine di assicurare la trasparenza nelle condizioni di accesso ad internet, i fornitori di connettività e i fornitori internet sono tenuti a garantire, in qualsiasi momento, informazioni complete e facilmente comprensibili in merito alle condizioni tecniche ed economiche del servizio offerto”, spiega il testo del ddl, sottolineando quindi che “salvo diverse espresse disposizioni normative, in nessun caso i fornitori di connettività possono escludere dalla propria offerta commerciale specifici contenuti o servizi”. Nel caso in cui dovessero essere necessarie eventuali “differenziazioni di prezzo, interruzioni selettive o variazioni delle prestazioni in funzione dell’uso di determinati tipi di rete, apparati terminali, servizi, applicazioni, protocolli o contenuti”, questi devono in ogni caso essere comunicati agli utenti “…privilegiando forme di pubblicità attraverso apposite pagine internet a disposizione dell’utenza e relative alle offerte in questione”.

 

In tale contesto, un ruolo chiave sarà affidato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni chiamata a verificare”l’attuazione e il rispetto, da parte dei fornitori di
connettività e dei fornitori di internet, delle disposizioni contenute” nel ddl, e a promuovere “con la collaborazione dei fornitori stessi, test di rilevazione periodica delle prestazioni assicurate, misurando il grado di soddisfazione dell’utenza in relazione alle specifiche offerte”.