Hi-tech: come sarà il 2011? Per gli analisti crescita ancora frenata dalla crisi

di Alessandra Talarico |

I profitti e le vendite terranno, ma le società, tranne alcune, saranno penalizzate dalla debolezza economica Usa ed europea.

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Come sarà il 2011 dell’industria hi-tech? Gli analisti interrogati Reuters prevedono una ripresa delle vendite e dei profitti, ma con risultati frenati dalla crisi economica che investe l’Europa e gli Usa.

Tra i ‘pesi massimi’ Usa, Apple dovrebbe arrivare a vendere quest’anno 60 milioni di iPhone, mentre Google dovrebbe registrare risultati in crescita grazie al successo del sistema operativo Android, adottato da un numero sempre maggiore di produttori. I profitti di Apple dovrebbero quindi crescere del 50% su base annua nel primo trimestre, grazie anche alla spinta dell’iPad che dovrebbe raggiungere entro fine anno quota 20 milioni di unità vendute.

Per Google, invece, sono attese entrate in crescita del 20% nei primi tre mesi 2011.

 

Intel dovrebbe continuare la propria espansione, anche se a ritmi ridotti rispetto al 2010, mentre Oracle e gli altri fornitori di tecnologie per il business dovrebbero avvantaggiarsi del ritorno alle spese delle aziende nella prima metà dell’anno.

Secondo gli osservatori, Intel potrebbe chiudere l’ultimo trimestre 2010 con un aumento dei profitti dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e registrare una crescita del 4% nel primo trimestre 2011, trainata anche dai microchip di nuova generazione presentati la scora settimana al CES di Las Vegas e già molto apprezzati, a detta del CEO Paul Otellini, dai produttori di Pc. Intel, però, potrebbe pagare la sua assenza dal mercato degli smartphone e dei tablet – i prodotti consumer attualmente di maggior successo – e la defezione del suo alleato di vecchia data Microsoft, che ha scelto di virare verso i chip meno costosi prodotti dalla britannica Arm.

 

Oracle, nel trimestre che si chiuderà a febbraio, dovrebbe registrare un aumento del fatturato del 34% su base annua, raccogliendo i frutti di una strategia basata sul one-stop shop per il software e l’hardware. Globalmente, tuttavia, sarà penalizzata da una crescita abbastanza contenuta della spesa aziendale in tecnologia, che dovrebbe attestarsi attorno al 5%, quindi sugli stessi livelli del 2010 (secondo le previsioni Gartner).

 

Nel complesso, le compagnie tecnologiche presenti nell’Indice S&P 500 (formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione, nel trimestre chiuso a dicembre, hanno registrato in media profitti in crescita del 13% su base annua e potrebbero registrare un aumento del 10% nei primi tre mesi di quest’anno.

 

Gi analisti, tuttavia, sottolineano che la debolezza economica degli Usa, dove il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 10%, e le manovre anti crisi adottate da molti paesi europei sulla scia del tracollo finanziario che ha colpito Grecia e Irlanda e potrebbe investire anche il Portogallo, hanno penalizzato giganti del calibro di Cisco e molti fornitori di infrastrutture di rete.

Per questo, suggeriscono, “…gli investitori devono iniziare a prestare maggiore attenzione a quello che succede oltreoceano”, perché la crisi è tutt’altro che alle spalle.