Google Vs Groggle: il motore di ricerca vince la causa contro il rivenditore di alcolici australiano

di Antonietta Bruno |

Sul fronte dei social network, il gruppo di Page e Brin prosegue la sua battaglia con Facebook sulla questione dell'accesso ai rispettivi contatti.

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Google - sede

E’ stata una battaglia lunga e dura ma alla fine Google ce l’ha fatta e la ‘Groggle‘ ha dovuto cambiare nome.

Il sito internet australiano specializzato nella rivendita e comparazione dei prezzi di alcolici, e che come denominazione aveva scelto la sigla Groggle giocando sul termine dialettale ‘grog’ – alcol in vernacolo australiano – è stato costretto a cambiare nome dopo la causa intentata dal motore di ricerca per via del nome troppo simile.

 

Per questo motivo, già sei mesi fa il gruppo di Larry Page e Sergey Brin, tramite i propri legali aveva inviato al fondatore del sito Cameron Collie, una richiesta di cambiare nome per evitare spiacevoli inconvenienti.

Richiesta questa, che è sfociata un tutta una serie di processi negoziali, fino al raggiungimento dell’accordo consistito, appunto, nel cambio del nome da Groggle e Drinkle.

D’altronde, non poteva essere altrimenti a conclusione di una battaglia combattuta non certo ad armi pari. “Sono contento che sia finita – ha commentato Cameron Collie a termine della risoluzione del ‘caso’ – la disputa legale tra noi e Google ha creato tutta una serie di restrizioni e ci ha impedito di lanciare il sito e ed entrare nel mercato. Ci è stato bloccato un progetto a cui lavoravamo da un paio d’anni, che cercheremo ora di riprendere al meglio e, sicuramente, con una tranquillità maggiore”.

 

E in effetti, il progetto di Collie risale a qualche anno fa. A quando il fondatore del sito, all’epoca operatore part-time per la realizzazione di un servizio web-based, pensò di sviluppare un servizio online di comparazioni di prezzo delle bevande alcoliche. Un’idea unica nel suo genere, come unico doveva essere il nome scelto ‘Grogger’. ‘Grog’ che in Australia viene utilizzato per indicare le bevande alcoliche ed espressione che per la prima volta fu utilizzata da un ammiraglio britannico.

 

Per quanto riguarda Google, invece, le battaglie legali non finiscono con Groggle e dopo l’imprenditore australiano, ha da risolvere la questione con Facebook.

Giovedì scorso, infatti, il motore di ricerca ha aperto le ostilità per convincere Facebook a concedergli l’accesso ai contatti dei suoi utenti e per questo, ha bloccato l’opzione che permette ai nuovi iscritti al social network di importare i propri contatti da Gmail.

 

La risposta di Facebook non si è fatta attendere e il sito web ha invitato tutti i suoi nuovi utenti a caricare sul loro computer una funzione lasciata attiva da Google per poter trasferire i propri contatti.

Strategia di certo non piaciuta a Google che, di contro, sta cercando di convincere gli utenti a presentare un ricorso contro di Facebook.