eCommerce: il mercato italiano supera la crisi. Vendite in aumento del 14% 6,5 mld di euro

di Antonietta Bruno |

Il settore trainante è quello dell'abbigliamento ma a trascinare il mercato verso più alte vette economiche è il turismo con 443 mln di euro. Ad animare il mercato potrebbe arrivare anche Amazon.

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Sono circa otto milioni gli acquirenti online secondo l’ultima ricerca che ha fotografato il settore dell’eCommerce in Italia, ed evidenziato come il mercato italiano risponda bene a queste pratiche d’acquisto. Nel nostro Paese, infatti, gli acquirenti della rete nell’ultimo anno sono cresciuti di un milione e le vendite aumentate del 14% raggiungendo quota 6,5 miliardi di euro e superando la soglia dell’1% sul totale vendite retail. Gli aumenti si sono registrati sia nel settore dei servizi con una crescita del 15%, che in quello dei prodotti (+13%).

 

Dati decisamente importanti – e che a quanto pare sono anche all’attenzione di grossi gruppi attivi nelle vendite online quali Amazon che starebbe valutando un suo possibile ingresso in Italia – soprattutto se confrontati con l’andamento dei principali mercati europei e con gli Stati Uniti dove la crescita è risultata essere inferiore a quella italiana. Basti pensare all’inghilterra e agli Usa che nello stesso periodo hanno avuto un incremento di appena 8%; alla Germania con il 12% o alla Francia che in linea con l’Italia ha incrementato le vendite del commercio elettronico, del 15%.  

Anche la spesa media annua dell’acquirente italiano risulta essersi allineata a quella dei consumatori online francesi e tedeschi con valori compresi tra gli 800 ed i 900 euro.
 

Ma quali i settori più redditizi ?

Secondo uno studio dell’Osservatorio Netcomm, il primo posto lo occupa indiscutibilmente il settore dell’abbigliamento che nel 2010 ha registrato un incremento del 43%, seguito da quello alimentare al 19% e da quello assicurativo al 18%. Dietro ancora, il settore turistico con il 15%; l’editoria, musica e audiovisivi con il 14% e l’informatica e l’elettronica di consumo attestatasi all’11%. Crescono del 10% invece i comparti merceologici Made in Italy quali ricariche telefoniche e rivendite di biglietti.

Diverso è il discorso per quanto riguarda il contributo che questi settori hanno dato alla crescita del commercio elettronico. In questo senso, la spinta maggiore arriva dal turismo che con i suoi 443 milioni di euro, guida la classifica avanti al settore dell’abbigliamento (149 milioni).

 

“Nel 2010 si è aperto un nuovo capitolo per l’eCommerce italiano” ha commentato il presidente del Consorzio del commercio elettronico italiano Roberto Liscia. “Superata la crisi del 2009 – ha aggiunto – gli acquirenti online in Italia hanno raggiunto quota 8 milioni spinti grazie anche a fenomeni sociali come Facebook, Twitter e siti in cui le persone entrano alla ricerca di relazioni e svago. Questa forte crescita comporta l’interesse di grandi player internazionali verso il mercato italiano. Il più significativo è quello di Amazon che, comprando BuyVIP lo scorso ottobre, ha fatto un passo molto importante sul mercato europeo e in particolare su quelli spagnolo e, appunto, quello italiano”.

 

E per quanto riguarda l’Export?

Anche quello risulta essere in buona saluta in questo 2010 italiano. L’esportazione di prodotti Made in Italy all’estero, è cresciuta del 19% raggiungendo quota 1,05 miliardi di euro. Moda, voli e hotel sono le categorie merceologiche più vendute mentre turismo e abbigliamento rappresentano rispettivamente il 59% ed il 24%. Particolarmente apprezzati dagli acquirenti stranieri, risultano essere i biglietti aerei, le prenotazioni di hotel e il fashion italiano, tanto che alcuni tra i brand più noti della moda italiana hanno una quota di export – prevalentemente in Unione Europea, Stati Uniti e Giappone – decisamente superiore alle vendite effettuate in Italia. Il resto dell’export è riconducibile alle transazioni abilitate da eBay e alle vendite di prodotti tipici, di prodotti di informatica ed elettronica di consumo verso Paesi limitrofi e di libri in lingua italiana per gli italiani residenti all’estero.