BLOBbox tra Tv e Web. Fabrizio Caffarelli (TVBLOB): ‘Siamo pronti al confronto con i big mondiali della Tv connessa’

di Cinzia Guadagnuolo |

Italia


Fabrizio Caffarelli

Telefonini connessi, applicazioni sempre nuove su Internet, social media e tutto l’affascinante universo del digitale non riescono ancora ad affossare la grande passione degli italiani: l’amatissima televisione del salotto di casa.

Lo dimostrano i dati statistici di numerose ricerche e i comportamenti di consumo degli italiani: la crisi economica non ha infatti intaccato gli acquisti di nuovi televisori che oggi, in tutto il Paese, sono 45 milioni.

Tuttavia c’è un problema da non sottovalutare: questi apparecchi saranno presto (e in parte lo sono già!) apparecchi del tutto obsoleti.

A breve, quindi, ci ritroveremo davanti a uno scenario completamente diverso. Anzi, il cambiamento è già arrivato e noi vogliamo dirvi dove sta il nuovo.

Ne abbiamo parlato con Fabrizio Caffarelli, amministratore delegato di TVBLOB, l’azienda italiana che ha creato BLOBbox, la piattaforma software che rende televisori e set-top-box connessi ad un’unica grande rete.

 

Key4biz.  Caffarelli, prima di tutto, ci parli di BLOBbox e ci spieghi cosa promette la vostra “scatola magica”?  

 

Caffarelli.  Gli utenti TV hanno molte necessità di cui alcune espresse ed altre ancora inespresse. La BLOBbox, prodotta da TELE System, le assolve tutte: ha un doppio tuner Digitale Terrestre HD, così da integrare in un’unica unità anche il videoregistratore, ha funzioni di Media Center aggiungendo la possibilità di scaricare file multimediali dalla rete, ma soprattutto consente di entrare in questo nuovo mondo delle TV connesse. E’ un mondo nuovo che, se pur non ancora chiaro come si evolverà, cambierà completamente il mondo della TV così come lo conosciamo oggi. Un esempio per tutti è il servizio fornito da Streamit: www.tv; oltre 120 canali lineari degli argomenti più vari, cui gli utenti potranno accedere gratuitamente via Internet. Inoltre la piattaforma software della BLOBbox è in continua evoluzione. Gli utenti riceveranno aggiornamenti gratuiti ogni 6/8 settimane, aggiornamenti che li abiliteranno di volta in volta ad assolvere tutte quelle necessità o quelle richieste, magari ancora inespresse, cui accennavo prima. Come esempio, posso dire che stiamo implementando Skype video, per cui potranno usare il televisore per video comunicare non solo con altre BLOBbox, ma anche con i Pc, e con la semplice aggiunta di una webcam. Ma non è tutto. Infatti la Tv connessa non significherà solamente grande disponibilità di contenuti, ma anche servizi. Penso ai servizi quali quelli della PA, con utilizzo della carta nazionale e posta certificata, e poi il commercio elettronico, per il quale è stato coniato già qualche tempo fa il nuovo termine T-Commerce, e molto altro. Ma attenzione, la piattaforma BLOBBox consente tutto ciò già oggi.

 

 

Key4biz.  E perché un televisore senza set-top-box è ormai un televisore “arcaico”?  

 

Caffarelli.  Prima di tutto occorre sottolineare che l‘avvento della televisione digitale terrestre ha reso tutti i televisori senza sintonizzatore DTT obsoleti, così come l’avvento dei televisori HD ha reso o renderà tutte le tv con un sintonizzatore SD obsoleto. Ma non solo: tutti i miglioramenti tecnologici che ci possiamo aspettare, anche nel breve termine di un paio di anni, come il DVBT2, renderanno un televisore obsoleto da un giorno all’altro.

 

 

Key4biz.  E questo cosa vuol dire?   

 

Caffarelli.  Vuol dire una cosa molto semplice: che il progresso tecnologico è troppo veloce rispetto alla durata della vita di un televisore qualsiasi e quindi la Tv ha sempre bisogno di un box aggiornato per tenere il passo. C’è un motivo in più che dovrebbe essere abbastanza evidente, ma finora non ho mai sentito voci decise in questa direzione. 

 

 

Key4biz.  Ci vuol tenere col fiato sospeso…

 

Caffarelli.  Vado subito al punto: i televisori sono sempre più sottili e lo saranno sempre di più in futuro, sino a diventare prima o poi dei fogli arrotolabili. Già oggi la TV ha bisogno di essere connessa a un impianto stereo, se si desidera avere un audio decente. In un futuro molto prossimo non ci sarà spazio per tutta l’elettronica di cui un televisore connesso ha bisogno. Ciò significa che tutta la parte elettronica sarà spostata in un box esterno.

 

 

Key4biz.  Dunque le tv diventeranno solo dei monitor?   

 

CaffarelliEsatto! Inoltre, va valutato anche un altro elemento: tutte queste componenti elettroniche, e il software che con esse diventa necessario, sono destinate a dare problemi di ogni genere. I consumatori ricorreranno di più all’assistenza clienti. E un conto sarà raggiungere il centro di supporto con una tv di 50 pollici sotto il braccio, un altro quello di farlo con una piccola scatola. Insomma, anche da punto di vista economico, una cosa sarà sostituire un televisore quale che sia la sua dimensione, un’altra rimpiazzare un set-top-box.

 

 

Key4biz.  Parliamo di aziende. Davanti a questo nuovo scenario, chi riuscirà a emergere sugli altri produttori?   

 

Caffarelli. Difficile a dirsi. Per rispondere dobbiamo tenere conto di almeno tre fattori: la capacità del software, la combinazione di funzionalità hardware e software e, infine, il modello di business che dovrà essere personalizzato paese per paese. Ci deve essere il giusto mix di questi elementi.

 

 

Key4biz.  Rigiriamo la domanda e procediamo con un ragionamento inferenziale. Caffarelli, chi a suo avviso, non ce la farà a emergere?   

 

Caffarelli. Chiunque abbia degli interessi pregressi da difendere non emergerà. Abbiamo già visto che fine hanno fatto, a tal proposito, le Tv realizzate dalle emittenti o dalle Telco.

Credo anche che non avrà grande futuro chi offre “one box-one service“, similmente chi offre contenuti “esclusivi”, perché chi ha buoni contenuti da proporre e guarda con lungimiranza al proprio business vuole stare su tutti i device possibili e non essere confinato a un solo brand. E’ il caso, ad esempio, di Fastweb con il nuovo e innovativo servizio “ChiliTV“. Non ce la farà a emergere anche chi offre una soluzione unica di hardware e software, non ce la faranno nemmeno i box prodotti da un marchio di TV con software proprietario, così come i box molto economici o quelli che portano costi più o meno occulti di sottoscrizione dei contenuti.

 

 

Key4biz.  Insomma TVBLOB è uno dei possibili vincitori della partita?   

 

Caffarelli. Sì, siamo in competizione anche noi e intendiamo non tirarci indietro.

 

 

Key4biz.  Accanto ad aziende come Samsung e LG, per citarne solo due?   

 

Caffarelli. A chi mi chiede come possa TVBLOB sperare di competere con queste multinazionali, io rispondo semplicemente che non sono concorrenti, li considero infatti i nostri benefattori piuttosto che concorrenti.

 

 

Key4biz.  In che senso?   

 

Caffarelli. Ho lavorato negli ultimi otto anni alla mia visione di televisore connesso. Non sono stato in grado di muovere una foglia da solo. Loro, ovviamente, hanno creato il mercato in un anno appena. Stanno lavorando per ottenere il cablaggio a banda larga ed educando il personale nei punti vendita, stanno facendo partire il mercato con straordinaria dovizia di mezzi.

 

 

Key4biz.  Con quali aziende TVBLOB compete per l’affermazione della tv connessa?   

 

Caffarelli. Presto detto, penso a Yahoo, Boxee, Verismo, Logitech e Google Tv.

 

 

Key4biz.  La guerra si gioca negli Stati Uniti, quindi?   

 

Caffarelli. No, non credo. Secondo me i campi di battaglia in ordine di rilevanza sono: Europa, Asia, Sud America, e solo alla fine gli Stati Uniti.

 

 

Key4biz.  Non la spaventa che TVBLOB navighi in acque così internazionali e ignote da rischiare il naufragio?   

 

Caffarelli. No. Mi faccia fare una piccola citazione personale. La mia precedente società, la Incat Systems, offriva un software di masterizzazione: Easy-CD Creator, ai tempi in cui fonti autorevoli come Byte Magazine dicevano “…chi vuoi che scriva un CD?..”. Il prezzo del vergine era di 100mila lire, ma sapevo che il mercato sarebbe partito non appena il prezzo fosse sceso al di sotto del costo di un CD audio. Sembrava che fossi l’unico ad esserne convinto. Quindi sono andato, sì, in America, per via della logistica, ma la guerra l’ho combattuta e vinta in Giappone. Nel giro di 12 mesi conquistammo l’85% del mercato mondiale, eliminando i numerosi concorrenti europei e americani, “costringendo” tutti i fabbricanti di masterizzatori a prendere Easy-CD in licenza.

La storia si può ripetere oggi. “…La BLOBbox è troppo difficile da spiegare, per cui non la compra nessuno…” così mi dicevano in molti, ma i fatti li stanno già smentendo. Per quanto riguarda i competitors come Logitech e Google TV, basta guardare cosa dicono a proposito gli analisti negli USA: “…nessuno ha bisogno di una IP box specie a 300 dollari…”, che se poi venisse messa in vendita in Italia non costerebbe meno di 400 euro.

 

 

Key4biz.  Ma oggi ancora nessuno sa con precisione come sarà la tv connessa.   

 

Caffarelli. Esatto. Infatti, per arrivare alla diffusione della TV connessa bisogna usare dei “Cavalli di Troia“, perché non ci possiamo aspettare che la gente corra in negozio a comprare un IP box per connettere la TV. Similmente la gente non compra neanche una TV connessa, compra una TV.

 

 

Key4biz.  Quali sono questi “Cavalli di Troia”?   

 

Caffarelli. I televisori devono essere già predisposti, di modo che la gente che li acquista si trovi “gratis” la possibilità di connetterlo. Poi forse lo farà (si stima un 30% in prima battuta). Altro Cavallo di Troia sono i decoder digitali terrestri come la BLOBbox di Tele System che hanno il grande vantaggio di essere l’acquisto del momento visti gli switch-off nelle varie nazioni interessate, come pure i lettori di Blu Ray, ma questo soprattutto negli Usa. In teoria, lo sono anche i box multimediali, ma dico in teoria, poiché sono soggetti a pressioni di prezzo tali che non hanno la potenza necessaria a dare un’esperienza accettabile. Infine, le game console, che però rimangono una nicchia.

 

 

Key4biz.  Caffarelli, per concludere, quali carte vincenti può giocarsi TVBLOB per affermarsi sul mercato come leader nella fornitura del software per box e tv connesse?   

 

Caffarelli. TVBLOB ha lavorato su questo progetto per otto anni e oggi abbiamo un’offerta unica sul mercato. Inoltre in Italia, uno dei campi di battaglia più rilevanti, con una base installata di 45 milioni di apparecchi televisivi, abbiamo già chiuso contratti e accordi particolarmente importanti che saranno comunicati in parte nei prossimi giorni. Si tratta di accordi e contratti che ci consentiranno di essere fornitori emergenti di software per i dispositivi collegati nel 2011, a cominciare da grandi operatori che offriranno la BLOBbox a tutta la propria base di clienti. Tra breve saremo in grado di rendere noti in dettaglio questi accordi con una raffica di Press Release. Inoltre l’ultima release della BLOBbox di Tele System è già in vendita da qualche giorno nelle maggiori catene di elettronica di consumo e vi assicuro che offre più funzionalità e contenuti probabilmente migliori di quelli presenti sui televisori delle marche più blasonate. Provare per credere.