Copyright. Giorgio Assumma (SIAE): ‘La Cina rispetti le regole sulla proprietà intellettuale’

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Il presidente della Società italiana autori ed editori si appella alle autorità cinesi e auspica una più adeguata legislazione di tutela dei diritti d'autore.

Italia


Giorgio Assumma

In occasione dell’apertura dell’Anno culturale cinese in Italia, il presidente della SIAE (Società italiana autori editori) Giorgio Assumma, rivolge un appello alle autorità cinesi affinché rispettino i diritti degli autori italiani in tournée in Cina.

 

“L’inaugurazione dell’Anno culturale della Cina in Italia è l’occasione anche per rivolgere alle autorità cinesi in visita a Roma, un appello perché venga rispettata la proprietà intellettuale” ha detto Assumma.

 

Tanti i motivi alla base di questa ‘presa di posizione’ e dell’appello ad un maggiore rispetto delle regole imposte dal settore. A detta del presidente SIAE, infatti, tantissimi gli artisti italiani che si recano in tournée in Cina e che lamentano il mancato pagamento dei diritti d’autore per l’esecuzione in pubblico e la trasmissione radiofonica e televisiva delle loro opere. (I dati relativi ai pagamenti effettuati in favore della SIAE confermano questa difficile situazione, in controtendenza con quanto avviene in altri Paesi asiatici).

 

Nel discorso del mancato rispetto dei diritti degli autori italiani, Giorgio Assumma fa rientrare anche i termini del lungo dibattito affrontato lo scorso anno in Cina circa l’adozione di sistema tariffario relativo alle emissioni radio -Tv che si basa su percentuali di entrate pubblicitarie delle emittenti e, ritenuto essere “un primo importante successo dato che il sistema adottato introduce un principio in linea con la prassi seguita nei Paesi che tutelano il diritto d’autore in forma adeguata”; l’obbligo di pagamento dei diritti d’autore da parte delle emittenti radio televisive cinesi che, ovviamente, è stato finora disatteso.

 

“L’unico barlume di speranza è dato dalla pubblicazione delle tariffe che ha avuto luogo lo scorso anno, ma che non ha ancora portato alcun risultato tangibile a livello di percezione di diritti alla SIAE“.

 

E’ un fatto che la Società d’autori cinese MCSC (Music Copyright Society of China, nata nel 1992, con la quale la SIAE ha collaborato fin da allora firmando un accordo nel 1994)  incontra serie difficoltà, le rimesse alla SIAE sono assolutamente insufficienti a confermare l’uso del repertorio che invece incontra il favore del pubblico cinese, come dimostrano tournèe trionfali di molti artisti italiani quali, ad esempio, Renzo Arbore e Andrea Bocelli.

“La SIAE esprime l’auspicio che la Repubblica Popolare Cinese  che nel corso degli anni ha adottato una più adeguata legislazione di tutela del diritto d’autore – ribadisce e conclude Assumma – si adoperi per dare concreta applicazione alle norme di legge, assicurando agli autori italiani il riconoscimento dei loro diritti”. (a.b.)