Tecnologie: l’Italia in vantaggio per competitività nei servizi tlc, ma resta indietro nello stimolo e nell’uso dell’ICT

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L’INSEAD individua il settore ICT come fondamentale per lo sviluppo dell’economia globale e per la competitività dei paesi: i dati sull’Italia sono stati presentati nel corso dell’evento 'Innovazione made in Italy', organizzato dall’ INSEAD Alumni Associa

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L’industria ICT sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’economia globale, non solo per il peso crescente sul prodotto interno lordo mondiale, che si prevede raggiunga l’8,7% nel 2020, ma più che altro come leva strategica per la crescita e la competitività del paese. L’Italia risulta al 48° posto su 134 paesi in base all’indice “Network Readiness” messo a punto dall’INSEAD, la scuola di business di Fontainebleau in Francia: lo afferma lo studio INSEAD “The Global Information Technology Report 2009 – 2010”, redatto insieme al World Economic Forum e preso come riferimento in vari ambienti economici e governativi a livello mondiale, presentato nel corso di un incontro organizzato a Milano dall’INSEAD Alumni Association Italiana, con il contributo di Oracle Italia.

I dati illustrati da Soumitra Dutta, autore della ricerca dal 2002 e professore di Business & Technology all’INSEAD, evidenziano il ruolo chiave dell’ICT nell’incoraggiare la crescita economica e contribuire alle aree fondamentali per lo sviluppo di un paese attraverso l’incremento di produttività e lo stimolo all’innovazione, grazie alla disponibilità di tecnologie avanzate (ad es. la banda larga, applicazioni informatiche, computer sempre più potenti).

In particolare, lo studio INSEAD illustra le tre componenti chiave della “Network Readiness” di un paese: l’ambiente, a sua volta caratterizzato da tre elementi quali il mercato, il sistema politico e regolamentare e le infrastrutture; la “predisposizione“, ovvero la propensione e l’inclinazione all’utilizzo della tecnologia da parte di individui, aziende ed istituzioni, e l’utilizzo vero e proprio della tecnologia stessa.
 

Mentre l’Italia presenta alcune aree di eccellenza, quali ad esempio l’utilizzo di servizi di telecomunicazioni mobili ed il peso dell’export nei settori ad alta creatività, collocandosi nelle prime posizioni a livello mondiale, molto rimane ancora da fare sul fronte governativo per accelerare innovazione, la produttività e la crescita all’interno delle aziende e della pubblica amministrazione. In particolare risultano avere un impatto negativo sullo sviluppo tecnologico del nostro paese: l’efficacia del sistema legislativo, il carico fiscale e la scarsa attenzione all’ICT da parte delle istituzioni nello sviluppo di una politica industriale.

Più in generale, l’Europa è una delle regioni dotate di maggiori infrastrutture tecnologiche al mondo e mostra un’alta propensione all’utilizzo delle tecnologie quale leva di innovazione e competitività della propria economia, ma l’Italia risulta tra gli ultimi posti fra i paesi dell’Unione Europea e sta perdendo posizioni a livello mondiale a vantaggio dei paesi emergenti, molto più dinamici nel favorire l’utilizzo della tecnologia.

All’evento hanno partecipato in qualità di Alumni dell’Associazione INSEAD Italiana Paolo Bertoluzzo (CEO Vodafone Italia), Alessandro Falciai (Presidente e AD di Digital Multimedia Technologies), Rosario Amodeo – vicepresidente esecutivo di Engineering Ingegneria Informatica, Corrado Sciolla (CEO BT Italia), che hanno animato la tavola rotonda sullo stato dell’innovazione tecnologica in Italia, moderata da Andrea Majoli – Partner A.T. Kearney.