Il Comitato NGN Italia fa il punto delle attività. ‘A luglio early draft con le linee guida per la transizione verso la fibra ottica’

di Alessandra Talarico |

Italia


Francesco Vatalaro

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, alla presenza del presidente Corrado Calabrò  ha ascoltato ieri la relazione del prof. Francesco Vatalaro, presidente del Comitato NGN Italia.

L’incontro è stata occasione per ribadire la centralità del Comitato NGN Italia per la definizione delle linee guida sulle opzioni tecnologiche che orienteranno la transizione verso la rete in fibra ottica di nuova generazione.

 

Il Comitato preparerà un early draft per il Consiglio dell’Agcom e il materiale verrà messo a disposizione dell’autorità entro metà luglio. La documentazione che il Comitato NGN Italia consegnerà all’Autorità, risponderà ai più rilevanti temi di natura economica e tecnologica connessi allo sviluppo della rete NGN.

 

Istituito nell’aprile del 2009 con delibera n. 64/09/CONS, il Comitato ha fin qui raccolto oltre 800 pagine di documentazione e osservazioni, emersi dalla collaborazione fattiva e dal contributo attivo di 14 operatori che hanno preso parte alle attività del comitato NGN, con opinioni spesso divergenti ma sempre in uno spirito di collaborazione costruttiva.

 

A tutt’oggi, inoltre, il Comitato ha risposto a 88 quesiti posti dalla presidenza Agcom, il tutto con riunioni quindicinali articolate in oltre 5 mesi.

 

Il Comitato NGN è stato istituito in seguito all’approvazione degli impegni presentati da Telecom Italia per garantire un accesso paritario all’infrastruttura fissa e condizioni pro-concorrenziali nella fase di transizione verso le reti di nuova generazione. Ha quindi il compito di anticipare, ove possibile, le problematiche tecniche, organizzative ed economiche connesse all’avvio di un’infrastruttura fortemente innovativa qual è la NGN e di proporre ad Agcom “soluzioni concrete” per agevolare la transizione alle reti di nuova generazione.

 

L’organismo, composto anche dai rappresentanti degli operatori concorrenti, è interno all’Autorità e ha funzioni esclusivamente consultive che mirano altresì a promuovere forme di collaborazione nell’industria fissa e mobile e di identificare quale sia il modello di accesso più adatto al contesto italiano.

 

Il Comitato è affiancato da un organo di vigilanza, assimilabile al britannico Ota (Office of the Telecoms Adjudicator), che ha il compito di verificare il rispetto degli obblighi in capo all’operatore storico e di risolvere le controversie in materia di accesso tra l’incumbent e i concorrenti.