3G. SFR si oppone all’obbligo di aprire la rete a Free: ‘Viola gli accordi della licenza’

di Alessandra Talarico |

Francia


Frank Esser

L’obbligo di aprire le reti 3G al new entrant Free, imposto dall’Autorità per la concorrenza, non è piaciuto agli operatori mobili francesi, in particolare a SFR, che promette ostruzionismo.

L’antitrust ha disposto che Orange, SFR e Bouygues Telecom aprano le rispettive reti 3G a Free, che si è aggiudicata la quarta licenza di terza generazione a dicembre dello scorso anno per 240 milioni, una cifra decisamente inferiore agli oltre 600 milioni di euro sborsati nel 2000 dagli altri tre operatori che infatti si sono fortemente opposti all’ingresso nel mercato mobile di un nuovo operatore.

 

La decisione dell’antitrust dovrebbe aiutare Free a lanciarsi nel mercato mobile, ma secondo il presidente di SFR, Frank Esser, la decisione di dare a Free accesso gratuito alle reti costruite con grande dispendio economico è totalmente sbagliata, visto che la società poteva scegliere se essere operatore virtuale od operatore di rete, e ha scelto la seconda via.

 

“Essere operatori di rete implica l’obbligo di costruire delle infrastrutture, è un mestiere”, ha detto Esser, che ha sottolineato come SFR abbia speso 300 milioni di euro al mese per acquistare le frequenze 3G.

“Non vedo perche dovremmo dare a Free accesso gratuito, quando a 5 mesi dall’acquisto della licenza non è stata realizzata ancora alcuna infrastruttura da Free Mobile”, ha aggiunto.

 

Di fatto, la licenza, attribuita ufficialmente a gennaio, impone a Free di lanciare una propria rete mobile commerciale entro al massimo i prossimi 2 anni e di coprire, da qui a 8 anni, almeno l’85% della popolazione.

 

Esser ha quindi sottolineato che Free ha pagato la licenza 3G a prezzi decisamente più vantaggiosi rispetto ai concorrenti e ha messo in dubbio l’equità dei regolamenti, che parrebbero favorire il new entrant. Non si tratta comunque soltanto di un a questione finanziaria, quanto di capacità, dato che anche SFR ha bisogno di capacità 3G per i suoi clienti, alla luce dell’esplosione degli smartphone e delle chiavette per internet mobile.