eSociety: anche nell’era di internet, l’amore si esprime con la poesia. Parola del presidente dell’Agcom Corrado Calabrò

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Uscito il libro del presidente dell'Agcom “T'amo di due amori”.

Italia


Corrado Calabrò

“I ragazzi oggi parlano tanto al telefono, chattano, eppure quando si innamorano ricorrono alla poesia per esprimere quel “qualcosa” di indicibile”.

E’ il commento che il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nonché noto poeta, Corrado Calabrò, ha rilasciato a un’agenzia di stampa, riferendosi al suo ultimo libro di poesie “T’Amo di due amori” (Vallardi Editore).

 

“Lo vedo quando vado nelle scuole e anche negli sms che si scambiano – ha proseguito Calabrò – a volte riproducono dei miei versi. Come: “…e non dirò che è amore se non vuoi. No, non dirò che è amore se hai paura…”.

 

Nell’epoca di internet, “i ragazzi ricorrono alla poesia quando vogliono uscire dalla quotidianità e dal conformismo. La poesia è il momento di rottura”.

Purtroppo, “si è avuta un’epoca di glaciazione della poesia, un periodo di inaridimento quando si è confinata in un gioco celebrale; però – ha continuato- la poesia è una spinta eterna. Non si esaurisce perché risponde a un bisogno profondo dell’uomo“.

 

Grazie alla poesia “possiamo renderci conto che la vita non è solo quella che viviamo tutti i giorni”. C’è infatti “qualcosa che sfugge alla percezione dei sensi; un ‘ultrasenso’ ci fa avvertire il bisogno di cogliere questa formuletta magica, come un accordo musicale che ci risuona nell’orecchio interiore e fa intendere qualcosa che un saggio intero non farebbe comprendere”.

 

Allegato al libro c’è un CD con 19 poesie recitate da Giancarlo Giannini che, ha sottolineato il presidente, “è un interprete di profondità e sensibilità incredibile e, come ogni grande attore sa fare, la sua interpretazione riesce a far sentire dei significati, delle risonanze interiori che tanto volte gli occhi del lettore non colgono”.

Nei teatri, ha aggiunto Calabrò, “si crea un’atmosfera di emozione quando questi interpreti leggono dei versi”. Versi che fanno anche parte di “un recital in cui le mie poesie sono lette. Arriverà anche a Milano l’8 marzo, il giorno della festa della donna. Le mie composizioni – ha raccontato – si prestano ad essere ascoltate”.

Per quanto riguarda la doppia veste di presidente e poeta, Calabrò infine ha rivelato: “Non c’è niente del presidente nel poeta e niente del poeta del presidente. Sono come due gemelli siamesi uniti nella schiena che tirano in due direzioni opposte. Quando c’è il poeta non c’è posto per il presidente – ha concluso – perché, diceva Rimbaud, “l’io che scrive è diverso dall’io che vive”.

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