Bollette gonfiate: torna l’incubo 899. Dal 1° luglio di nuovo abilitate le chiamate verso i numeri a sovrapprezzo

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Telefono

Torna l’incubo delle bollette gonfiate e dei numeri a sovrapprezzo 899: dal primo luglio, infatti, queste numerazioni saranno nuovamente sbloccate a causa della bocciatura, ad opera del Tar Lazio e del Consiglio di Stato, della delibera con cui l’Agcom, lo scorso anno, aveva tentato di mettere ordine nella selva di truffe e trucchetti che circonda questo tipo di numerazioni, cui fanno riferimento i servizi di maghi, cartomanti, chat erotiche e pseudo-quiz e che vengono trasmessi da molte emittenti televisive nazionali e locali.

 

Una chiamata verso questi numeri può arrivare a costare anche 15 euro e le numerose denunce dei consumatori – che si sono visti addebitare in bolletta cifre astronomiche ascrivibili a chiamate spesso mai fisicamente effettuate, poiché generate dai famigerati dialers – hanno portato l’Antitrust, a ottobre 2008, a sanzionare 13 società per pratiche commerciali scorrette, con multe complessive per 2,430 milioni.

La delibera Agcom aveva quindi cercato di porre fine agli abusi perpetrati nei confronti degli utenti dalle società telefoniche e dai fornitori dei servizi (Greentel, Marketcall Italia e Deram), ma per i giudici del Tar del Lazio la potestà regolatoria sui servizi telefonici a sovrapprezzo spetta al Ministero delle Comunicazioni (ora incorporato nel ministero dello Sviluppo Economico) e non all’Agcom.

È infatti il ministero che assegna le numerazioni e che dovrebbe vigilare sull’uso che ne viene fatto dagli operatori coinvolti nella loro gestione, in tutto una trentina, inclusi tutti i principali gestori e una miriade di altre società meno note.

 

Tra una settimana, dunque, si torna nuovamente indietro, con il rischio che il nuovo dietrofront vanifichi i risultati ottenuti in questi mesi: come hanno sottolineato i senatori Donatella Poretti e Marco Perduca in un’interrogazione al ministro Claudio Scajola, infatti, dopo la delibera dell’Agcom le segnalazioni di bollette gonfiate sono notevolmente diminuite, anche se il rischio si è trasferito alle utenze mobili, bersagliate da servizi basati sulle numerazioni a sovrapprezzo che iniziano per ‘4’.

A queste numerazioni – utilizzate anche per scopi del tutto legittimi come le donazioni a favore di enti benefici o, per esempio, dei terremotati d’Abruzzo –  fanno riferimento le vendite via sms di loghi e suonerie, spesso effettuate in maniera scorretta e con modalità tali da trarre in inganno i consumatori, in particolare i più giovani, che ne sono i maggiori fruitori.

 

Al momento, denuncia Aduc, “né Agcom, né il dipartimento per le Comunicazioni hanno annunciato contromisure per contrastare la presumibile nuova ondata di bollette gonfiate”.

L’Agcom resta infatti in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato (che doveva pronunciarsi il 12 giugno ma ha rinviato la decisione), mentre il dipartimento per le Comunicazioni continua a non fornire risposte adeguate, nonostante le competenza attribuitegli dal Decreto ministeriale 145/2006 e neanche dopo l’interrogazione presentata dai senatori Poretti e Perduca per sapere in che modo si intenda procedere per porre fine a questo stillicidio di truffe ai danni dei consumatori.

 

L’Aduc – che ha predisposto un modulo per facilitare la vita agli utenti che vogliano presentare richiesta ufficiale di disabilitazione di tutte le numerazioni speciali (ogni gestore ha le proprie procedure e spesso si rivelano molto complicate da eseguire) – ha inoltre sottolineato che per evitare ulteriori confusioni nella giungla delle numerazioni a sovrapprezzo si potrebbe approvare una modifica del vigente Piano di numerazione già predisposta dall’Agcom e in grado di risolvere le problematicità relative alla decade ‘4’. In base a questa modifica, i servizi di raccolta fondi tramite sms potrebbero utilizzare il codice ‘455’, che sarebbe destinato esclusivamente ad “associazioni e organizzazioni che operano a fini benefici e alle amministrazioni pubbliche”.

 

L’entrata in vigore di queste modifiche era prevista per il 1° luglio, ma è stata rinviata al 1° novembre per consentire la conclusione dei lavori in corso sulla definizione delle specifiche di interconnessione ed implementarle in rete.

 

“Sarebbe – conclude Aduc – un primo passo verso la chiarezza nel piano di numerazione nazionale, che attualmente prevede tra i numeri che iniziano per 8 sia prefissi che permettono telefonate assolutamente gratuite (800 e 803), sia numeri costosissimi come 899 e 892″ .