Smartphone e applicazioni mobili per uscire dalla crisi. Gartner conferma, ‘trimestre tra i peggiori’

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È quello degli smartphone l’unico segmento dell’industria mobile che sembra resistere alla crisi: le vendite di cellulari ‘intelligenti’ hanno rappresentato nel corso del primo trimestre 2009 il 13,5% del totale, contro l’11% dello stesso periodo del 2008.
In totale, secondo Gartner, nel primo trimestre di quest’anno sono stati venduti 269,1 milioni di telefonini, in calo dell’8,6% rispetto allo stesso periodo 2008. Gli smartphone venduti sono stati 36,4 milioni, in crescita del 12,7%.

 

A trainare il settore, le performance positive di Research In Motion (RIM) e Apple, che hanno puntato molto sui servizi e le applicazioni mobili e hanno venduto, rispettivamente, 3,9 milioni e 1,9 milioni di dispositivi. Anche se in testa rimane Nokia, con una quota di mercato del 41% e quasi 15 milioni di smartphone venduti, la società finlandese ha perso quote di mercato rispetto allo scorso anno (-4%), mentre RIM ha guadagnato il 6,3% e Apple il 5,5%.

 

Tanto ha contato l’attrazione per i nuovi schermi touch ma, ha sottolineato l’analista Gartner Carolina Milanesi, “il touch screen in sé non sarebbe stato un driver abbastanza efficace senza la stretta integrazione con applicazioni e servizi quali il download di musica, l’email mobile e la navigazione internet, soprattutto nel segmento high end del mercato”.

 

Come hanno ribadito altre società di analisi nei giorni scorsi, anche per Gartner si tratta del peggior trimestre per l’industria dal 2001, in seguito allo scoppio della bolla internet.
“E’ anche la prima volta che si registra un declino su base annua nel primo trimestre dell’anno, un periodo caratterizzato da forti vendite stagionali nel mercato Asia Pacifico”, ha spiegato la Milanesi.

 

Riguardo lo stato di salute dei produttori, Nokia continua a mantenere salda la leadership del mercato, anche se le vendite – per la prima volta dal primo trimestre 2007 – si sono attestate al di sotto dei 100 milioni,, a 97,4 milioni di unità. Il vero impatto della recessione, tuttavia, lo si nota guardando al prezzo medio di vendita dei telefonini, diminuito del 18% rispetto allo scorso anno e alla quota di mercato, passata dal 39,1% al 36,2%.

 

Samsung ha venduto invece 51,4 milioni di telefonini e ha visto crescere la propria quota di mercato del 4,7% al 19,1%, premiata da quello che Gartner definisce “un buon mix di prodotti”.

 

La market share di LG, che ha venduto 26,5 milioni di cellulari, è cresciuta dell’1,9% e sfiora ora il 10%. La società sudcoreana dovrà però – se vuole consolidare la propria posizione – “diventare più competitiva nel segmento smartphone”, dal momento che, hanno sottolineato gi analisti, “i servizi e le applicazioni stanno diventando sempre più importanti per i consumatori”.

 

Continua invece il periodo nero di Motorola, che segna il passo anche sul mercato domestico: nel trimestre ha venduto 16,5 milioni di cellulari, contro i 29,8 milioni dei primi tre mesi 2008, per una quota di mercato del 6,2%, in calo del 4%.
Il gruppo statunitense punta molto sul lancio dei nuovi modelli basati sul sistema operativo Android per l’impatto questi potrebbero avere sulle vendite del secondo semestre e sulle performance nel lungo periodo.
Il sistema operativo targato Google potrebbe essere l’ultima chance per Motorola, che però dovrà vedersela con i prodotti simili che verranno lanciati anche dalla concorrenza nello stesso periodo.

 

Perde terreno anche Sony Ericsson, che nel primo trimestre ha venduto 14,5 milioni di cellulari, rispetto ai 22 milioni dello stesso periodo 2008. La quota di mercato della joint venture è passata dal 7,5% al 5,4%.
Le caratteristiche che hanno fatto la fortuna dei cellulari Sony Ericsson nei mesi passati – imaging e musica – sono ora fin troppo comuni, e occorre diversificare il portfolio prodotti aggiungendo modelli touch screen (finora assenti) e qualche nuovo smartphone.
Sony Ericsson, più che sulle applicazioni – dove è già presente con un certo successo con Play Now Arena – dovrà dunque focalizzarsi sui dispositivi.

 

Per l’anno in corso, Gartner mantiene la previsione di un declino delle vendite di circa il 4%.