Presidenza Rai: l’Assemblea dei soci si avvia a ufficializzare la nomina di Garimberti. Gasparri, ‘Ottima legge per ottimo giornalista’

di Raffaella Natale |

Dopo il voto della Vigilanza, Garimberti potrà convocare il nuovo Cda della Rai che dovrebbe eleggere Mauro Masi alla direzione generale.

Italia


Paolo Garimberti

Inizia oggi al Senato la discussione sugli emendamenti al testo del disegno di legge riguardante il testamento biologico, mentre alla Camera continua il confronto sui disegni di legge relativi a federalismo fiscale e intercettazioni. Ma la notizia che domina sulle altre è l’accordo, dopo settimane di inutili trattative, tra Pd e Pdl sul presidente e il direttore generale della Rai.

 

I nomi sono quelli di Paolo Garimberti e Mauro Masi per la direzione generale.

 

Domani l’Assemblea dei soci della Rai ufficializzerà la nomina di Garimberti e anche quella dell’ultimo consigliere del Cda scelto dal Ministero del Tesoro (il nome più gettonato è quello di Angelo Maria Petroni).

In attesa della nomina dell’ottavo consigliere del Cda della Rai, sono già stati nominati gli altri sette indicati dalla Commissione di Vigilanza: Giovanna Bianchi Clerici (Lega nord), Rodolfo De Laurentiis (Udc), Alessio Gorla (Pdl), Nino Rizzo Nervo (Pd), Guglielmo Rositani (Pdl), Giorgio Van Straten (Pd) e Antonio Verro (Pdl).

Per la stessa giornata è convocata anche la Vigilanza che è pronta a votare il suo gradimento a Garimberti che per diventare a tutti gli effetti presidente di Viale Mazzini deve raccogliere i due terzi delle preferenze dei quaranta componenti. Dopo il voto della commissione presieduta da Sergio Zavoli, Garimberti potrà convocare la riunione del nuovo Cda della Rai che avrà come primo compito quello di nominare il nuovo direttore generale.

 

Soddisfazione di Maurizio Gasparri che stamani ha commentato: “… la legge Gasparri sul sistema radio-tv è ottima” e viene applicata “a beneficio di un ottimo giornalista”.

“…E’ molto divertente per me, ma anche motivo di soddisfazione, vedere – ha osservato l’esponente della maggioranza – che la legge Gasparri non solo non è stata modificata, ma è stata giudicata conforme alla Costituzione in una recentissima sentenza della Corte Costituzionale e viene applicata a beneficio di un ottimo giornalista di Repubblica. Un quotidiano che non ha perso occasione per criticare la legge e in una sorta di contrappasso, invece, vede un suo autorevole rappresentante essere valorizzato grazie a queste norme“. “Tante critiche e tanti insulti gratuiti – ha sostenuto Gasparri – non sono riusciti a prevalere sulla realtà. Con grande soddisfazione parteciperò in Commissione di Vigilanza a un rito che vedrà prevalere la legge e fruirne coloro che la hanno con falsi argomenti criticata. A Garimberti sinceri auguri di buon lavoro”.

 

“Garimberti è un nome di eccellenza e rappresenta la sintesi giusta per sciogliere il nodo della presidenza Rai. Come dire: di tutto, di più”. E’ quanto dichiarato da Gianfranco Rotondi, Ministro per l’Attuazione del programma.

Il vicepresidente del Senato Vannino Chiti si augura che l’intesa raggiunta fra maggioranza e opposizione sul nome di Garimberti segni una svolta per l’azienda. “Spero che sia la volta buona“, ha evidenziato Chiti conversando con i cronisti.

“…La Rai – ha aggiunto – ha bisogno di un presidente autorevole che sappia garantire l’operatività del Cda in una fase delicata nella vita dell’azienda e per l’informazione televisiva nel nostro Paese”.

“…Credo che Paolo Garimberti presidente della Rai e Sergio Zavoli presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza siano scelte di alto profilo e confermano la disponibilità dell’opposizione a trovare soluzioni autorevoli e di garanzia. Il presidente della Rai ha bisogno di un’ampia maggioranza per essere eletto – ha concluso Chiti – e credo che l’opposizione abbia dato prova di grande attenzione per trovare le garanzie giuste a tutela dei diritti della libertà di informazione”.

 

I nomi di Garimberti e Masi sono stati resi noti ieri sera, dopo le 20. Poco prima il premier Silvio Berlusconi aveva dato il suo consenso alla soluzione proposta dal  segretario del Pd Dario Franceschini.

Questo partito, con una nota, ha tenuto però a precisare che “…la ricerca di un accordo tra maggioranza e opposizione ha riguardato esclusivamente il presidente della Rai: il nome del direttore generale non è mai stato discusso tra governo e Pd, perché la sua nomina riguarda l’azionista e il Cda dell’azienda pubblica”.

 

Questa contorta procedura è prevista dalla Legge Gasparri in vigore: l’opposizione indica il nome per la presidenza dell’azienda di viale Mazzini che deve trovare il consenso preventivo della maggioranza e in seguito essere ufficializzato in una riunione del tutto formale dall’Assemblea degli azionisti Rai presso il Ministero del Tesoro. Il gradimento deve essere espresso anche dalla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.

 

Il primo a commentare positivamente l’accordo, è stato Gianfranco Fini, presidente della Camera, che ha appreso la designazione di Garimberti mentre era ospite del Tg1 delle 20: “…La personalità prescelta è garanzia di professionalità e di equilibrio. Mi auguro che non sia solo un’ipotesi, ma una notizia e sarebbe una bella notizia”.

 

Prima di questo accordo, c’erano stati il ripensamento di Ferruccio de Bortoli, direttore de Il Sole 24 Ore, indicato dal Pd e poi la bocciatura da parte del premier sia dell’ipotesi di conferma di Claudio Petruccioli, presidente uscente, sia del nome di Angelo Guglielmi, ex direttore di Rai Tre.

 

Si è così sbloccata una situazione insostenibile che vedeva il mandato dell’attuale Cda della Rai scaduto addirittura nel giugno dell’anno scorso, a cui poi si era aggiunta l’impasse della Commissione di Vigilanza con la contestata elezione di Riccardo Villari e il successivo scioglimento di questa Commissione da parte dei presidenti di Camera e Senato fino all’elezione alla presidenza di Zavoli avvenuta solo lo scorso 4 febbraio, a nove mesi di distanza dall’inizio della legislatura.

 

Paolo Garimberti, 66 anni, un inizio professionale al Corriere Mercantile di Genova, poi corrispondente per La Stampa da Mosca dal 1970 al 1976, dal 1986 fa parte della redazione di La Repubblica, di cui è stato vicedirettore dal 2000 al 2004, mentre attualmente dirigeva le trasmissioni televisive sul web del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e le relazioni internazionali del Gruppo editoriale Espresso.

Garimberti conosce bene la Rai: è stato direttore del Tg2 dal 1993 al 1994 e prima ancora commentatore di politica estera per il Tg3. Anche per questo profilo professionale ha ottenuto subito il beneplacito dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, che ha revocato lo sciopero proclamato per il 31 marzo.

 

“…Sono stato un patito dei tre grandi canali americani e poi della Cnn, del suo ritmo, della sua qualità. Il mio mito è Walter Cronkite, sono impazzito per le corrispondenze su Tienammen di Bernard Shaw e per la night line di Ted Koppel”. Garimberti ha parlato così a La Repubblica della Tv che ama. C’è tanto sport: “…Guardo l’Nba, il football americano e degli anni della mia corrispondenza da Mosca mi è rimasta la passione per l’hokey su ghiaccio“. Per l’intrattenimento “…quello di Letterman è il talk show preferito. I reality? Mai seguito uno nella mia vita”, ha ammesso il giornalista.

 

“…Siamo dinanzi ad un professionista di qualità e di alto profilo”, ha detto Daniele Capezzone, aggiungendo “…Sarà davvero una buona notizia se si arriverà presto alla conclusione di questa vicenda”.

 

Mauro Masi, 56 anni, attuale segretario generale della presidenza del Consiglio, è stato distaccato una prima volta dalla Banca d’Italia a Palazzo Chigi nel 1988. Dal 1995 al 1996 ha diretto l’Ufficio stampa della presidenza del Consiglio ed è stato portavoce dell’allora premier Lamberto Dini. Nel 1996 è stato nominato responsabile del Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Nell’ambito di tale incarico Masi è membro del Comitato per la politica dell’informatica e delle telecomunicazioni della Presidenza del Consiglio, vicepresidente del Comitato per un codice di autoregolamentazione su Tv e minori.

Dal maggio del 1999 a giugno 2003 Masi è stato Commissario straordinario della Siae contribuendo a risanarne il bilancio. Dalla Siae a Palazzo Chigi, dove nel luglio del 2001 è nominato Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio e nel marzo del 2005 è nominato Segretario Generale. Con il cambio di governo e il ritorno di Prodi a Palazzo Chigi, Masi è stato chiamato nel maggio del 2006 dal Vice Presidente del Consiglio Massimo D’Alema a ricoprire l’incarico di Capo di Gabinetto. Nel novembre del 2006 D’Alema lo nomina Delegato italiano per la proprietà intellettuale.

Nel maggio 2008, con il ritorno di Berlusconi alla guida del governo, ha assunto l’incarico di segretario generale della presidenza del Consiglio e di direttore del Dipartimento editoria.

E’ estensore della legge che modifica e integra la legge sul diritto d’autore; della nuova legge sull’editoria, di cui è membro del comitato sulla riforma; della legge sui nuovi punti vendita dei prodotti editoriali.

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