Yahoo! vende Kelkoo per raddrizzare i conti e sigla accordo con T-Mobile sulla ricerca mobile

di Alessandra Talarico |

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Kelkoo

Dopo la chiusura dell’ipotesi di un’acquisizione da parte di Microsoft, Yahoo cerca di raddrizzare i conti vendendo gli asset non più centrali rispetto al proprio business, obiettivo, anche questo, non certo facile nell’attuale contesto economico.

Come primo passo, venerdì è stato venduto il sito di comparazione dei prezzi Kelkoo al fondo d’investimenti britannico Jamplant per un montante non meglio specificato.

 

Nel 2004, Yahoo aveva speso 475 milioni di euro per acquistare Kelkoo. Il sito è presente in 10 Paesi europei – Francia, Italia, Gran Bretagna, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Belgio, Svezia, Norvegia e Danimarca – e offre un servizio gratuito per confrontare i prezzi ed acquistare su internet molto apprezzato dagli utenti internet in vena di shopping, che possono così raffrontare le offerte dei negozianti del web e a trovare quello che cercano ai prezzi più convenienti.

 

In questo contesto di crisi economica, i siti cosiddetti di shopping comparison, presentano vantaggi non solo per gli acquirenti, ma anche per i venditori, garantendo loro la massima visibilità e spronandoli a mantenere prezzi concorrenziali per vincere il confronto diretto con i competitor.

 

Alcuni mesi fa, anche Microsoft ha deciso di entrare direttamente nel business, acquistando il gruppo Greenfield Online, editore del sito di comparazione dei prezzi Ciao.com, per 486 milioni di dollari.

Vera istituzione in Germania, la particolarità di Ciao.com consiste nella presenza dei commenti e dei consigli degli utenti stessi, che ne fanno una sorta di social network dello shopping online.

Presente in 7 paesi, tra cui Italia, Francia e Stati Uniti, Ciao.com ha conosciuto una forte crescita nel corso del 2008, totalizzando oltre 20 milioni di visitatori unici al mese e generando oltre 5 milioni di recensioni.

 

A Yahoo! l’operazione a serve a fare cassa, soprattutto dopo l’ultima trimestrale, chiusa con un crollo dei profitti del 64%, 100 milioni di dollari persi e con l’annuncio di tagli al personale dell’ordine di 1.500 impiegati.

 

Riguardo invece il business centrale della ricerca, la società americana ha siglato un accordo con l’operatore mobile T-Mobile per l’integrazione  del motore di ricerca oneSearch nel servizio web2goSM.

 

Il motore di ricerca mobile sviluppato da Yahoo! è gia stato scelto da 70 operatori mobili in tutto il mondo. La sua caratteristica principale consiste nella possibilità per gli utenti di identificare rapidamente ciò che si sta cercando: oneSearch, infatti, evidenzia in primo piano le riposte più significative e offre i risultati più rilevanti con una sola ricerca, invece di molti link che rimandano ad altri siti.

Per esempio, se si cercano i risultati di uno specifico evento sportivo, basta digitare il nome nella squadra nella casella di ricerca. Si otterrà innanzitutto una lista dei punteggi delle ultime partite, per poi passare al profilo della squadra e dei giocatori, al sito web ufficiale e via dicendo.

 

Lo stesso vale se si cerca un’azienda: digitandone il nome nel box di ricerca, i risultati mostreranno il prezzo delle azioni aggiornato, gli ultimi articoli con le news, il sito internet della società, foto e via dicendo.

 

Web2go è già integrato in molti smartphone prodotti dai big del settore mobile – Motorola, Nokia, Samsung, Sony Ericsson e RIM – e distribuiti da T-Mobile anche sul mercato Usa.