Yahoo! vola sulla scia delle dimissioni da Ceo di Jerry Yang. Si riaprirà la porta a Microsoft?

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Jerry Yang

Jerry Yang ha presentato le dimissioni ieri sera, 18 mesi dopo esser salito alla guida di Yahoo! con l’obiettivo di transitare la società fuori da uno dei suoi periodi più controversi, reso ancora più grave dal difficile contesto economico mondiale.

Il fondatore e Ceo di Yahoo! lascia la guida operativa del gruppo – anche se continuerà a sedere nel cda e rimarrà in carica fino alla nomina del suo successore – schiacciato dalle critiche per aver rifiutato all’inizio dell’anno un’offerta di acquisto da 47 miliardi di dollari da parte di Microsoft e dopo le polemiche seguite al fallimento dell’accordo con Google sulla pubblicità, in seguito al quale tornò a fare gli occhi dolci al gruppo di Redmond, quando però quest’ultimo non era più interessato a riaprire le trattative.

 

La società è ora alla ricerca del suo successore e ha già nominato Heidrick and Struggles International come advisor per la ricerca del nuovo Ceo: un compito non facile soprattutto perché a chi prenderà il posto di Yang toccherà il difficile compito di risollevare le sorti del gruppo in un momento di piena crisi economica che potrebbe tradursi in uno ‘sgonfiamento’ – dicono gli esperti – ancora più rovinoso dello scoppio della bolla internet del 2000.

 

E gli analisti già scommettono che le sue dimissioni apriranno la strada a una pesante ristrutturazione che potrebbe culminare proprio nella vendita di Yahoo! a Microsoft.

Dopo che a maggio Yang rifiuto l’offerta Microsoft di 33 dollari ad azione – il manager ne pretendeva almeno 37 –  gli azionisti ne chiesero subito l’allontanamento.

Carl Icahn, in particolare, che non aveva mai rinunciato alla possibilità di chiudere un accordo con Microsoft, ha chiesto più volte a gran voce l’allontanamento di Yang e di altri 10 consiglieri, accusando la direzione di Yahoo! di aver rifiutato un’offerta di Microsoft da 40 dollari per azione e “sabotato” quella da 33 dollari dello scorso aprile.  

 

La chiusura delle trattative col colosso di Redmond, tra l’altro, ha innescato l’inesorabile discesa del valore delle azioni della società, riportandolo ai minimi dal 2003: alla chiusura di ieri, i titoli Yahoo! rotolavano a 10,63 dollari. Stamattina, in premercato a New York, le quotazioni dell’azienda sono invece volate del 12,9%, attestandosi a 12,01 dollari, mentre alla Borsa di Francoforte a metà seduta guadagnavano il 16,95%.

Yang, da canto suo, non ha mai smesso di difendere la propria scelta, sostenendo d’essere la persona giusta per portare la società verso un successo di lungo termine: “Sono sicuro di essere la persona con più passione e che possiede la giusta visione sul futuro”, ha detto Yang in un’intervista al Wall Street Journal. “Sento che è il mio momento per portare Yahoo! al prossimo livello”.

 

I fatti, però, lo hanno smentito e al manager non resta altro che tornare al suo antico ruolo di ‘direttore della strategia e della tecnologia’. Il tutto, apparentemente, senza ripensamenti o rimproveri di sorta verso il proprio operato: “Da quando ho fondato questo gruppo e ne ho guidato la crescita in un affidabile marchio globale indispensabile per milioni di persone – ha dichiarato – ho sempre cercato di fare ciò che era meglio per il nostro gruppo”.

 

Yang, nato in Taiwan il 6 novembre del 1968, ha dato vita a Yahoo! insieme al compagno di classe David Filo nel 1997 e, facendo della ‘libertà di movimento’ la sua bandiera, ha permesso al gruppo di sopravvivere al sopravanzare di agguerriti concorrenti, Google primo fra tutti, restando uno dei colossi più popolari del Web.

Oggi Yang di anni ne ha 40 e secondo Forbes, è la 524esima persona più ricca del mondo, con una fortuna stimata intorno ai 5,23 miliardi di dollari. 

Il suo vessillo –  la volontà di conservare una totale indipendenza decisionale – vincente in primis, si è infine trasformato in limite, minando la forza finanziaria del gruppo che, come ha spiegato il presidente Roy Bostock, si trova ora nel “momento migliore per attuare la transizione verso un nuovo amministratore delegato che permetta al gruppo di riprendere a marciare”.


Tra i nomi più gettonati per la sua successione, secondo gli analisti, ci sono l’ex Ceo di eBay, Meg Whitman, l’ex Coo della stessa Yahoo, Dan Rosensweig e il Presidente Sue Decker.