Telecom Italia: per Bernabè sulla Rete avviato ‘processo virtuoso’. L’Agcom apprezza, purché alle parole seguano i fatti

di Alessandra Talarico |

Italia


Franco Bernabe' Gabriele Galateri

Sul tema della rete di accesso di Telecom Italia, è iniziato con l’Agcom un “percorso virtuoso” , improntato su “…un dialogo che deve continuare e che va verificato man mano che si prosegue nel percorso”.

È quanto ha dichiarato l’amministratore delegato della società telefonica, Franco Bernabè, in seguito all’incontro svolto questa mattina nella sede romana dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

 

Sul tavolo, oltre alla valutazione degli obiettivi per il triennio a 2008-2010, molti i temi caldi: dalla questione, appunto, dell’apertura della rete di accesso, agli investimenti industriali, che dovrebbero attestarsi a 15 miliardi di euro (11 dei quali solo in Italia), di cui 5,4 miliardi solo nel 2008.

 

Un incontro, quello di stamani, in cui il tema della rete è stato sì al centro del confronto, ma che non ha portato ad alcun “impegno vincolante” da parte di Telecom, come ha sottolineato lo stesso Bernabè, il quale ha aggiunto che riguardo la tempistica “…è stato scelto un approccio a medio termine: un metodo che permette lo sviluppo del sistema attraverso tappe successive in un clima di trasparenza”.

 

Bernabè è arrivato nella sede dell’Authority accompagnato da Stefano Pileri, responsabile della direzione Technology and Operations, da cui dipende Open Access, la struttura creata per garantire una maggiore apertura della rete ai concorrenti.

“Con questa struttura – ha spiegato Bernabè – abbiamo fatto una scelta organizzativa oggi all’avanguardia in Europa, perchè comprende oltre alla rete tradizionale anche quella in fibra ottica”.

 

L’Agcom esprime comunque soddisfazione per l’importanza che Telecom Italia attribuisce “…a una corretta relazione con i concorrenti nel pieno rispetto delle regole della competizione e degli obblighi regolamentari, con il progressivo superamento delle situazioni di contenzioso in essere” e sottolinea che gli obiettivi per il prossimo triennio sono focalizzati su un “…deciso miglioramento della qualità dei servizi” e su una “forte innovazione delle piattaforme di accesso, nonché del processo di riorganizzazione nella gestione delle infrastrutture tecnologiche”.

 

Quello avviato oggi, ha quindi spiegato Bernabè, è un percorso che dovrà essere verificato mano a mano dall’Autorità e che sarà comunque “…improntato alla trasparenza, all’uguaglianza di trattamento e alla qualità e che, soprattutto, consenta la crescita del sistema delle telecomunicazioni in Italia”.

 

Telecom Italia, ha dichiarato ancora l’Ad, è impegnata nella modernizzazione dell’infrastruttura di accesso, “un impegno che ha riscosso l’apprezzamento dell’Autorità per le comunicazioni”. Ma tutti, ha ribadito Bernabè, “devono fare la loro parte”.

 

E in effetti, in una nota, il presidente Corrado Calabrò ha sottolineato che “…l’Autorità ha accolto con interesse la risposta che il nuovo management di Telecom Italia sta dando all’esigenza più volte manifestata dall’Agcom di un più incisivo percorso di apertura delle infrastrutture di accesso, per lo sviluppo e il miglioramento dei servizi offerti”.

  

L’Authority ha apprezzato il fatto che i vertici del gruppo abbiano evidenziato l’importanza di “un rapporto costante con l’Autorità in un clima sereno e costruttivo e sulla base di un’approfondita e trasparente informazione” e ha fatto notare che il progetto Open Access, sempre “se adeguatamente sviluppato” potrebbe rappresentare “lo strumento chiave per l’apertura di una nuova stagione della regolamentazione della rete fissa, più aperta alle libere iniziative di mercato, agli investimenti e all’innovazione dei servizi e delle offerte”.

 

Tutto dipenderà da come e in che tempi Telecom Italia completerà “la definizione del progetto al fine della sua valutazione complessiva”.

  

L’obiettivo dell’Autorità è di arrivare a una soluzione entro al massimo la metà di luglio, quando viene tradizionalmente presentata la relazione annuale al Parlamento.

Il procedimento – ha spiegato il Commissario Stefano Mannoni – è già stato avviato ed è definito “almeno per il 70%”.

Resta da valutare, ha spiegato Mannoni, “l’atteggiamento di Telecom, che potrebbe decidere di presentare gli impegni vincolanti sulla rete, accelerando la procedura, oppure lasciare che tutto l’iter segua il suo corso fino a Bruxelles”.

 

Ieri, intanto, ha preso forma la lista dei candidati di Telco al consiglio di amministrazione della società, che sarà formato presumibilmente da 15 consiglieri e verrà ufficializzata domani dal cda della holding.

Nessuna sorpresa sostanziale: Gabriele Galateri e Franco Bernabè saranno riconfermati a due posti di comando, Mediobanca ha indicato Renato Pagliaro e Tarak Ben Ammar e Generali Aldo Minucci, Roland Berger e Jean Paul Fitoussi (già presente in consiglio come indipendente).

Intesa Sanpaolo candida Gaetano Miccichè ed Elio Catania, mentre per Sintonia resterà Gianni Mion e per Telefonica Cesar Alierta e Julio Linares.

La rosa di Assogestioni sarà invece costituita da tre nomi, contro i due – Stefano Cao e Luigi Zingales – proposti lo scorso anno.

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