Internet mobile: cresce l’attesa per nuovi dispositivi in grado di garantire una web experience soddisfacente

di Alessandra Talarico |

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Qual è il dispositivo più adatto a una internet experience mobile soddisfacente?

 

E’ questa una delle maggiori questioni emerse nel corso del CES di Las Vegas, durante il quale i produttori di dispositivi mobili si sono interrogati sulla reale propensione dei consumatori a utilizzare dispositivi per accedere a internet dalla grandezza a metà strada tra un telefonino e un laptop.

 

Molti grandi player dell’industria – da Intel a Qualcomm e Sony – sono pronti a scommettere che pur di poter utilizzare internet in mobilità con le stesse funzionalità da postazione fissa, i consumatori saranno disposti a usare un dispositivo un po’ più grande di quelli attualmente in circolazione, che per la maggior parte frustrano la voglia di navigare il web, per le molte limitazioni tecniche.

 

Anche con l’iPhone della Apple molti siti non possono essere utilizzati come sul Pc e perfino in Giappone, dove la navigazione web dal telefonino è ormai entrata nelle abitudini dei consumatori, l’88% degli utenti si dichiara insoddisfatto della internet experience.

 

La voglia di usare internet dal telefonino, dunque, è forte, ma non ci sono ancora in giro dispositivi atti a soddisfarla adeguatamente.

 

Quello di cui c’è bisogno è un dispositivo più potente e con uno schermo più grande rispetto ai normali cellulari: Intel spera di rimediare al più presto grazie al chip Silverthorne, dotato di componenti di dimensioni ridotte, di requisiti di alimentazione inferiori e di funzionalità a elevate prestazioni per soddisfare un’ampia varietà di esigenze informatiche, dai computer palmari per Internet ai server di fascia alta.

 

Stesso obiettivo per Qualcomm, che ha sviluppato un chip battezzato Snapdragon, destinato a “cambiare radicalmente lo scenario internet mobile”, come ha sottolineato Sanjay Jha, COO del gruppo statunitense.

 

Spiegano però gli esperti che gli ostacoli sulla strada di un internet ubiquo sono ancora tanti, a cominciare dal nome da dare al mercato, che Intel ha battezzato MID (per Mobile Internet Devices), altri UMPCs, (ultra-mobile PCs), altri ancora Personal Communicators.

 

Un’altra difficoltà riguarda le reti: solo gli operatori mobili attualmente offrono accesso a internet wireless su larga scala e non hanno ancora offerto piani tariffari adatti a invogliarne l’uso, né hanno lasciato ai consumatori molta libertà di scelta per quanto riguarda gli apparecchi e i software. La questione sta molto a cuore ai big del web, che – da Google a Yahoo! – stanno cercando di colmare la lacuna con piattaforme aperte all’apporto di sviluppatori esterni.

 

Al CES di Las Vegas, Qualcomm ha presentato un prototipo di dispositivo web-oriented con uno schermo di circa 9 centimetri , mentre Sony ha presentato la seconda generazione del gadget Wi-Fi Mylo.

 

Internet mobile, dunque, si presenta con nomi e dispositivi variegati che utilizzano tecnologie differenti, ma tutti hanno lo stesso obiettivo: far entrare internet mobile nelle abitudini degli utenti, fin qui decisamente insoddisfatti dell’esperienza.

 

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