Internet ad alta quota: le compagnie aeree americane pronte a offrire il servizio già nelle prossime settimane

di Alessandra Talarico |

Mondo


Internet a bordo

Nelle prossime settimane, diverse compagnie aeree americane cominceranno a offrire ai loro passeggeri l’accesso a internet durante il volo. A dare inizio alle danze, da martedì, la compagnia low-cost JetBlue, che lancerà un servizio di posta elettronica ‘volante’.

 

Il servizio, che comprenderà anche la possibilità di comunicare via instant messaging, sarà gratuito.

Dopo il debutto di JetBlue, i servizi internet ad alta quota verranno lanciati anche da altre tre compagnie: American Airlines, Virgin America e Alaska Airlines, che secondo il New York Times offriranno accesso a internet al prezzo di 10 dollari per l’intero volo a partire dal 2008.

 

Per rispettare le regole aeree, verrà utilizzata la connessione Wi-Fi e non le reti cellulari, che potrebbero interferire con le apparecchiature di bordo, e soltanto ad altitudine di crociera, grazie a un’antenna Wi-Fi installata sull’aereo, che invierà il segnale ai trasmettitori terrestri.

 

Alcune compagnie aeree, come Virgin America, hanno pensato anche ai passeggeri sprovvisti di computer o di un dispositivo adatto all’invio di email, che potranno utilizzare il servizio dallo schermo posizionato sul sedile.

 

Alcune aziende europee e giapponesi – Lufthansa, Japan Airlines e Singapore Airlines – avevano installato un servizio di connessione internet ad alta velocità – Connexion – sviluppato da Boeing per i suoi jet. Ma la tecnologia è stata abbandonata perché – ha spiegato Jim Mcnerney, presidente, amministratore delegato e direttore generale di Boeing. “Purtroppo la risposta del mercato non è stata quella attesa”.

 

In realtà, la qualità del servizio non sarebbe stata proprio eccellente, e ancora oggi le imperfezioni perdurano, come hanno testimoniato alcuni giornalisti americani chiamati a testare il nuovo servizio JetBlue, che proprio per questo ha deciso di concentrarsi solo sul servizio email gratuito e non sulla navigazione ‘completa’, che richiede una capacità di banda più elevata.

 

La FCC – l’Authority Usa delle tlc – ha avviato l’asta di concessione delle licenze per fornire servizi Internet a bordo degli aerei a maggio dello scorso anno.

L’asta non ha riguardato la concessione di licenze per la telefonia mobile, che usa altre frequenze ancora proibite ad alta quota.

 

LiveTv, la filiale di JetBlue che ha sviluppato il sistema di connessione, ha acquisito la licenza per 7 milioni di dollari.

 

American Airlines e Virgin America hanno invece scelto la tecnologia sviluppata da Aircell, che verrà installata a bordo di un Boeing 767 nel mese di dicembre e sarà proposta ai passeggeri nella primavera del 2008, mentre Alaska Airlines ha scelto il servizio di comunicazione satellitare terra-aria sviluppato da Row 44 e che funziona su scala internazionale a anche sugli oceani, contrariamente al Wi-Fi.

La tecnologia, che deve ancora essere testata, permetterebbe in teoria di effettuare telefonate in volo, ma la maggior parte delle compagnie aeree escludono di abilitare il servizio per rispetto della tranquillità dei passeggeri.

 

Le società americane, da canto loro, sono state finora bloccate dall’incertezza normativa, dai costi e dalle perplessità sollevate dal servizio: già abbastanza sotto pressione, le compagnie aeree d’oltreoceano si sono dimostrate riluttanti a spendere centinaia di migliaia di dollari per le necessarie attrezzature di comunicazione che potrebbero impattare sulle spese per il carburante.

I costi di implementazione sono infatti ancora troppo alti: si stima che per installare la tecnologia servano 500 mila dollari ad aeroplano.

 

Le compagnie aeree di punta si trovano anche a dover arginare la migrazione degli utenti verso le rivali low-cost e stanno puntando su servizi in grado di fidelizzare la clientela.

 

Se da un lato, però, i viaggiatori della business class sono favorevoli alle connessioni ad alta quota, molti altri – compresi anche gli assistenti di volo – non sembrano proprio entusiasti alla trasformazione delle cabine in internet cafè.

 

Le compagnie aeree, inoltre, devono ancora superare diversi ostacoli: la FAA deve considerare i risultati di uno studio indipendente della RTCA che sta valutando l’impatto dei dispositivi elettronici sul funzionamento degli strumenti di bordo, anche se secondo una prima valutazione i servizi internet non dovrebbero creare problemi.

 

I pareri, tuttavia, sono contrastanti: secondo uno studio condotto dai ricercatori della Carnegie Mellon University, “i rischi causati dai dispositivi portatili sono più alti di quanto si è creduto finora”, poiché le loro emissioni radio possono disturbare il funzionamento di strumenti di bordo fondamentali, come i ripetitori GPS, essenziali per garantire la sicurezza fasi cruciali del volo.

 

L’uso di telefoni cellulari e di apparecchi elettronici può infatti bloccare la bussola o disorientare il rilevamento magnetico della posizione a bordo degli aerei. Inoltre, la cabina di pilotaggio e gli indicatori delle strumentazioni possono essere resi instabili e imprecisi, mentre le trasmissioni audio possono subire continue interferenze.

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