Il computer usato da rifiuto a risorsa per il sociale: presentati i primi risultati del BITeB

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I computer dismessi, ma ancora funzionanti, si trasformano in una risorsa formidabile di sviluppo per le organizzazioni non profit, grazie al lavoro del Banco Informatico, Tecnologico e Biomedico (BITeB), associazione di volontariato che riceve in dono le attrezzature per ridestinarle ad altre realtà senza scopo di lucro, in Italia e  all’estero.

I primi risultati dell’attività del BITeB sono stati illustrati nel corso di un convegno ospitato dalla sede milanese di Microsoft Italia: circa 4.500 i computer ricevuti da oltre 50 donatori tra aziende, enti pubblici, professionisti; 450 le associazioni beneficiarie, oltre 50 i volontari che mettono a disposizione del Banco Informatico le proprie competenze.

 

“I programmi di raccolta, ricondizionamento e distribuzione gratuita di pc, come quelli portati avanti dal Banco Informatico, rappresentano oggi non solo una risorsa importante per il Paese e per tante associazioni ed enti di volontariato – ha esordito Marco Comastri, amministratore delegato di Microsoft Italia – ma anche un modo concreto per favorire quella “inclusione digitale” per la quale, come Microsoft, da tempo siamo impegnati. Il nostro programma Unlimited Potential, infatti, all’interno del quale rientra anche la collaborazione con il Banco Informatico, mira proprio a promuovere e favorire – attraverso iniziative concrete, campagne di sensibilizzazione, progetti condivisi con altri partner – l’accesso alle tecnologie informatiche per le classi sociali più svantaggiate, come gli anziani o i disabili, o per le realtà del terzo settore. Grazie alle tecnologie informatiche, in particolare, molte Onlus possono oggi sostenere efficacemente e sviluppare le proprie attività, a tutto vantaggio delle comunità di appartenenza.”

 

“Il Banco Informatico è una vera novità nel panorama italiano delle Onlus – ha spiegato Stefano Sala, presidente BITeB – infatti coniuga il rigore e la metodologia delle aziende profit con il respiro ampio e caritatevole tipico del tessuto delle iniziative sociali del mondo cattolico, anche grazie al sostegno di una grande organizzazione come Microsoft.”

 

Scuole, comunità terapeutiche, centri di accoglienza per stranieri, cooperative sociali: sono solo alcune tipologie di strutture che hanno chiesto e ottenuto dal Banco Informatico i computer gratuiti, grazie ai quali hanno migliorato la qualità del proprio lavoro. Tra i beneficiari, a titolo di esempio, Fondazione don Orione, gruppi locali di Protezione civile, Auser (assistenza agli anziani) Avis (raccolta sangue), ARCI (promozione culturale).

“Condividere il bisogno dell’altro per condividere il significato della vita – ha concluso Sala – è il nostro slogan: attraverso la raccolta e il dono delle attrezzature  in perfetto stato, vogliamo dare ai nostri beneficiari il segno che gli siamo vicini nella loro opera assistenziale ed educativa, con tutte le nostre possibilità”.

 

Il progetto “Un pc per crescere”, promosso da Regione Lombardia, è stata una tappa fondamentale nel cammino del Banco, consentendo alla Onlus di passare dalla fase pionieristica a un regime di attività sistematica e strutturata.

 

“Regione Lombardia ha ritenuto essenziale promuovere e sperimentare nuovi modelli di partnenariato che offrano risposte efficaci alle esigenze e ai problemi presenti sul territorio. Con questa azione vogliamo rafforzare ulteriormente, nella direzione della piena e compiuta attuazione del welfare della sussidiarietà, la capacità del mondo non profit  di rispondere ai bisogni promuovendo progetti fortemente innovativi e di particolare rilievo sociale – ha dichiarato Giancarlo Abelli, assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale Regione Lombardia – nel rispetto del primato della società sullo Stato e del ruolo di accompagnamento delle istituzioni, vogliamo far sì che l’azione del Governo regionale sia sempre più vicina ai cittadini, riconoscendo nel principio di sussidiarietà, nelle due dimensioni orizzontale e verticale, un caposaldo irrinunciabile”.

 

Per le aziende, donare i computer è un comportamento socialmente responsabile che consente nello stesso tempo una gestione ottimale del parco attrezzature, ha testimoniato  Andrea Cervino, direttore Servizi IT Manpower Italia: “Manpower ha conosciuto il Banco Informatico nel 2004, grazie all’attività di promozione del presidente Sala, e ne ha subito sposato l’obiettivo sociale, al quale si abbina l’indubbio vantaggio di non doversi occupare della dismissione dei pc aziendali che, in un’azienda come Manpower, sono diverse centinaia l’anno”.

 

“Mentre da una parte vi è la ricerca sfrenata per apparire e mostrare l’ultimo modello di pc, o macchina fotografica o telefonino, questo strumento, dismesso da un’azienda perché obsoleto anche se funzionante, dopo essere stato riassettato può continuare a prestare il suo contributo in Opere missionarie che li utilizzano nelle mansioni più svariate”, ha dichiarato Don Alessio Cappelli, presidente Fondazione Don Orione. “Sono tanti i luoghi orionini che hanno ricevuto i pc, in Italia e al’estero, utilizzandoli nell’amministrazione, nei diversi reparti medici, ma anche a scopo formativo. Ad esempio è stato istituito un corso base di informatica per anziani, che sono entrati in contatto per la prima volta con il computer. In questo caso il pc ha permesso agli anziani di sentirsi ancora attivi”.

 

I progetti del Banco per il futuro si articolano su diversi fronti. A partire dal 2006 è stata avviata l’attività di donazione di apparecchiature biomedicali a strutture sanitarie operanti nei Paesi poveri.

 

Inoltre è allo studio la creazione di una rete di solidarietà territoriale, in grado di agevolare i donatori/beneficiari residenti fuori dalla Lombardia, oggi penalizzati dal costo di trasporto delle apparecchiature. In questo senso il Banco è alla ricerca di collaborazioni con le amministrazioni locali e le rappresentanze industriali delle diverse regioni.

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