Truffe 899: continuano gli abusi e le furberie ai danni degli utenti italiani

di Alessandra Talarico |

Italia


Telefonino

“Nella sua segreteria ci sono messaggi per te. Chiama da fisso al 899-707744, info e costi nella tuaSEGRETERIA.net”. Sono tantissimi gli utenti italiani che ricevono questo tipo di messaggi sul cellulare. Sms che evidenziano non solo la scarsa conoscenza della grammatica italiana da parte di chi li scrive, ma anche che il business delle numerazioni 899 continua a crescere, nonostante sia ormai assodato che mole società senza scrupoli le utilizzino soltanto per gonfiare le bollette degli utenti.

  

I cosiddetti numeri a ‘valore aggiunto’, nonostante le diverse segnalazioni di utenti raggirati, continuano a essere rilasciati dal ministero delle Comunicazioni in numero sempre maggiore.

Se due anni fa erano circa 100 mila, ora il loro numero si aggira sull’ordine dei 133.700, a conferma di un business che resta allettante alla faccia degli abusi denunciati dai consumatori e nonostante un decreto ministeriale entrato in vigore ad aprile 2006 ponga un tetto massimo di 12,50 euro alle chiamate e alcuni paletti per i fornitori dei servizi.

  

Le numerazioni a sovrapprezzo sono appannaggio di 35 operatori inclusi tutti i principali gestori e una miriade di altre società meno note. Tra queste spiccano Voice plus/Eutelia (quotata in borsa) con 25 mila numeri 899 a disposizione (quasi il 19% del totale), seguita da BT Italia con 19.700 (il 14,7%), Telecom Italia con 9.600 (il 7,18%), e poi Karupa, Teleunit, Wind, Webcom, e Fastweb.

Queste società, una volta ottenuta la numerazione la rivendono ad operatori intermediari che a loro volta cedono i numeri ad aziende che dovrebbero utilizzarli per fornire servizi a ‘valore aggiunto’.

  

Spesso e volentieri, però, di aggiunto si hanno solo zeri nella bolletta: secondo le associazioni dei consumatori, sono circa 1 milione ogni anno i clienti vittime di questi servizi – 144, 166, 899 et similia e usati per lo più da cartomanti e chat line più o meno hot – e gli esborsi non dovuti oscillano dai 50 ai 100 euro, per un importo complessivo tra i 250 e i 500 milioni di euro negli ultimi 3 anni.

  

Sempre secondo le associazioni, le segnalazioni più numerose riguardano i servizi offerti dalle concessionarie di Voice plus/Eutelia e Telecom Italia.

  

Proprio pochi giorni fa, Aduc denunciava il caso dell’invio indiscriminato agli utenti di sms truffaldini che invitavano a comporre un numero 899 per ascoltare dei messaggi in segretaria.

  

Cosa c’è dietro ha provato a scoprirlo l’associazione dei consumatori, secondo cui nonostante il numero sia italianissimo e concesso dal ministero, il mittente dell’sms risulta essere il numero +2648-811900123, un prefisso riconducibile alla Namibia, in Africa.

“I risvolti illegittimi di questa operazione – ha spiegato Aducc – sono due: l’invito ad usufruire di un servizio mai richiesto e la mancata autorizzazione del destinatario a ricevere l’sms”.

  

Da settembre 2006 ad aprile sono state circa 4 mila le denunce di abusi vari ed eventuali, con in cima alla lista delle lagnanze i famigerati servizi non richiesti – linee veloci Internet, segreterie telefoniche, tariffe particolari, instradamento automatico della linea verso altro operatore – attivati dagli operatori senza alcun preavviso e che vanno poi a gravare sul già salato conto bimestrale del telefono.

  

Un fenomeno che sembrerebbe comunque in calo, secondo l’Agcom, dopo l’introduzione del regolamento entrato in vigore il 26 gennaio che conferisce maggiore trasparenza e certezza giuridica per la conclusione di contratti a distanza.

  

Pratiche che però ancora continuano a pesare sulla bolletta degli italiani e che, come ha sottolineato più volte anche il presidente Agcom, Corrado Calabrò, non sono altro che furberie tipiche di un “malcostume difficile da sradicare”, basate su “un modello di concorrenza che a volte non rifugge da colpi bassi, da artifizi atti a carpire la buona fede dei consumatori, da clausole capestro ad attivazione e fatturazione di servizi non richiesti”, ma contro le quali il regolatore cerca di battersi con le armi che ha a disposizione.

Key4Biz

Quotidiano online sulla digital economy e la cultura del futuro

Direttore: Luigi Garofalo

© 2002-2024 - Registrazione n. 121/2002. Tribunale di Lamezia Terme - ROC n. 26714 del 5 ottobre 2016

Editore Supercom - P. Iva 02681090425

Alcune delle foto presenti su Key4biz.it potrebbero essere state prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, lo possono segnalare alla redazione inviando una email a redazione@key4biz.it che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

Netalia