CIO Survey 2007: l’impresa italiana verso la Business Technology

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Pierpaolo Taliento (Microsoft Italia): 'IT spina dorsale dei processi aziendali e strumento strategico per l’aumento della competitività'

Italia


CIO Survey

Giunta alla quarta edizione, CIO Survey 2007, la ricerca condotta da NetConsulting nel 2006 su un panel di Chief Information Officer (CIO) di grandi aziende italiane appartenenti al settore privato, fotografa il cambiamento in corso nel processo d’innovazione delle imprese italiane e come la tecnologia sia oggi riconosciuta quale fattore chiave in grado di favorire la competitività e lo sviluppo. 
In particolare, i risultati emersi sottolineano come lo scorso anno abbia rappresentato una svolta, in quanto la spesa dedicata all’informatizzazione si è trasformata da mezzo di ‘efficientamento’ e di riduzione dei costi in leva strategica per accrescere la competitività e aiutare le aziende a raggiungere i risultati di business.

Promossa da AMD, HP e Microsoft, con il patrocino del Club per le Tecnologie dell’Informazione (Club TI) di Milano e della Federazione Nazionale delle Associazioni Professionali di Information Management (FidaInform), la ricerca si è posta l’obiettivo di analizzare i principali trend strategici e informativi che le aziende stanno mettendo in atto e di monitorare come e quanto le imprese italiane si stiano trasformando sulla scia degli investimenti in Information Technology.

Quali i principali obiettivi aziendali, il livello di allineamento tra le strategie IT e gli obiettivi di business? Quali i più importanti progetti IT in corso e quelli previsti per il futuro, le politiche di outsourcing prevalenti e l’andamento del budget dedicato all’informatizzazione? Il dato significativo emerso dalla ricerca e dalle interviste ai CIO è stato un allineamento tra obiettivi di business e IT. Infatti, la figura del CIO si sta orientando verso un approccio “business technology”, approccio che sottolinea la volontà di contribuire, attraverso l’innovazione tecnologica, alla crescita del business aziendale.

“La correlazione tra gli investimenti in IT e la crescita della produttività, e quindi lo sviluppo economico, è un dato di fatto incontrovertibile”, commenta Marco Piattelli, Director Business Development Enterprise Europe di AMD. “Le istituzioni e le aziende hanno ormai compreso che l’innovazione tecnologica è una leva strategica fondamentale per recuperare competitività e per adeguarsi rapidamente al mercato in costante evoluzione. Per questo”, conclude Piattelli, “gli investimenti in IT giocano un ruolo di primo piano nella crescita del business aziendale e nella sfida della competizione globale”.

“Gli attuali trend di mercato confermano che la tecnologia non è solo un elemento di supporto alle attività, ma una vera e propria leva strategica per l’innovazione di business e per la crescita aziendale”, ha affermato Michele Marini, Vice President e General Manager HP Services TSG di HP Italia. “In questo contesto la Business Technology rappresenta l’unione inscindibile tra IT e business e risponde alle esigenze dei CIO che, infatti, valutano e sono valutati su investimenti determinanti per la crescita e la gestione del rischio, e assicurano la disponibilità delle informazioni per una migliore capacità decisionale”.

“Oggi le aziende si trovano ad affrontare importanti sfide, tra cui la necessità di essere più produttive e di innovare non solo i processi ma anche i prodotti e servizi per rispondere ai nuovi bisogni dei clienti e ai loro stili di vita digitali. Lo strumento fondamentale per fronteggiare queste esigenze e per supportare la crescita è, a nostro giudizio, l’Information Technology. Come strumento che porta efficienza, l’IT deve diventare sempre più la spina dorsale dei processi aziendali e lo strumento strategico per l’aumento della competitività delle aziende sul mercato nazionale e internazionale”, ha commentato Pierpaolo Taliento, Direttore Business & Marketing di Microsoft Italia.

“Non posso che esprimere tutto il mio interesse nei confronti di questa importante ricerca italiana e il piacere che ogni anno venga richiesta l’opinione dei CIO delle grandi aziende” sostiene Arrigo Andreoni, Presidente del Club per le Tecnologie dell’Informazione di Milano (Club TI). “AMD, HP e Microsoft offrono attraverso la CIO Survey uno spaccato sull’evoluzione dell’Information Technology e sulle esigenze del mercato in Italia: questo è un modo per trasformare le aspettative e le opinioni dei CIO in azioni concrete e, conseguentemente, di portare innovazione nel nostro Paese”.

Per rispondere alla crescente complessità della gestione aziendale, dei dati e delle informazioni che transitano all’interno delle imprese, i CIO si stanno dotando di adeguati strumenti IT: gestire il cambiamento strutturale imposto dalla competitività comporta anche l’implementazione di modelli organizzativi funzionali alle attività di business. Conseguentemente, il ruolo del CIO diventa anche quello di ‘facilitatore’ delle strategie di business, e dunque di business manager specializzato in tecnologia.

I progetti informatici guardano ancora con particolare attenzione all’infrastruttura, anche se risulta particolarmente vivace il trend che coinvolge l’aggiornamento dei sistemi operativi. In particolare, si segnalano per il 2008 implementazioni di soluzioni di Office Automation e Collaboration a supporto di una maggiore produttività aziendale, grazie a strumenti in grado di favorire la condivisione dei dati e delle informazioni.

Un ambito importante è costituito dal tema della virtualizzazione (38% delle aziende rispetto al 16% nel 2005), a dimostrazione di quanto sia crescente per i CIO la necessità di dotarsi di infrastrutture più flessibili, mentre le attività di consolidamento server tendono a ridursi (da 57% a 46%). Inoltre, tematiche quali disaster recovery, business continuity, sicurezza e system management risultano aree importanti da un punto di vista strategico e di efficientamento.

Anche il budget dedicato alla spesa IT è in crescita (+1,4% rispetto al 2006 e in linea con il 2005): GDO, industria e assicurazioni si sono rivelati tra i settori più dinamici (con valori che si aggirano attorno al 10%).

I progetti IT vengono influenzati in maniera sostanziale dalla tipologia di mercato in cui le aziende operano, condizionando le scelte dei CIO verso alcune aree specifiche. In termini orizzontali risulta però esserci un rinnovato interesse nei confronti delle soluzioni CRM e di Collaboration.

Nello scenario dei servizi finanziari, le attività di Information Technology si concentrano sulla revisione dello sportello, sull’Internet Banking e sulla finanza. Queste scelte sono dovute principalmente all’introduzione di alcune direttive comunitarie, quali MFID o SEPA, che determinano una particolare focalizzazione sulle tematiche legate alla compliance. Nell’ambito assicurativo, invece, la Customer Relationship Management (CRM) è per i CIO un’area particolarmente strategica e le soluzioni di Business Intelligence stanno diventando un elemento di fondamentale importanza per poter procedere con l’analisi e il controllo del rischio. Anche nell’area Telco/Media si assiste a una focalizzazione degli investimenti IT nel CRM, mentre i sistemi di supporto al business e, in particolare, le soluzioni per l’erogazione dei servizi VAS, quali ad esempio l’IPTV, stanno suscitando forte interesse. L’industria punta su soluzioni di Supply Chain Management (SCM), scelta dettata dalla necessità di gestire la crescente complessità di coordinamento dei processi produttivi aziendali, di magazzino e di logistica. Si segnala inoltre una presenza crescente di progetti RFId e PLM. Infine, la GDO dedica particolare attenzione all’area della logistica, alla tracciabilità e al voice picking.

Differenti e variegate le politiche di sourcing messe in atto dalle aziende: il rapporto prezzo/qualità per l’hardware, flessibilità, orientamento e competenze sui processi di business a favore dei clienti sono i requisiti fondamentali richiesti a tutti i fornitori di tecnologia. Per quanto riguarda invece l’outsourcing, risultano in aumento le tipologie legate alle infrastrutture e alla gestione delle piattaforme software.