Telemedicina: a Medmatic@ è di scena la Sanità elettronica. Focus su Tlc avanzate e reti satellitari

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La Sanità elettronica è una frontiera strategica, un settore che da teoria si sta sistematicamente traducendo in realtà, aprendo le porte a tutta una serie di applicazioni e utilizzi di fondamentale importanza (CUP, Cartella Clinica Digitale, ecc.) che permettono ad esempio di controllare da casa lo stato di salute proprio e altrui, di dialogare con le aziende ospedaliere, di rendere l’ambiente domestico e sanitario più vivibile e a misura anche per chi si trova in condizioni di minore autonomia

Le nuove tecnologie di comunicazione, le nuove applicazioni rese possibili dalle infrastrutture di rete divengono, in questo senso, sempre di più protagoniste.
Per fare il punto sullo scenario corrente, al Convegno Medmatic@ (Salone Nazionale sulla Sanità Elettronica) in programma il prossimo 9 maggio presso la Casa del Cinema di Roma, si parlerà in particolare di “Satellite e Tlc avanzate per l’aiuto umanitario in Sanità”. L’appuntamento fornirà l’occasione per approfondire novità, progetti e aspetti tecnici legati all’uso delle reti satellitari e di telecomunicazione avanzata in ambito sanitario, per agire con tempestività in caso di emergenze naturali ma anche per offrire una maggiore assistenza nelle aree  povere o svantaggiate, ancora prive di infrastrutture sanitarie adeguate.

Nel corso della giornata si discuterà di Sanità e Tlc avanzate, connubio fondamentale in ambito umanitario, alla luce dei dati che evidenziano il dramma sanitario di molti Paesi. 
In situazioni di gravi carenza di risorse e strumenti, la possibilità di realizzare presidi sanitari di telemedicina via satellite, anche attraverso le piattaforme di comunicazione di operatori come Eutelsat, da ospedali e centri sanitari internazionali è, quindi, di particolare rilevanza internazionale.
 
L’Italia è impegnata, grazie al sostegno della UE, dell’ESA, dell’OMS e del Ministero della Salute, in piani di intervento sanitario, che hanno la specificità di utilizzare le Tlc avanzate come piattaforme strategiche per applicazioni di telemedicina. È il caso dell’Alleanza Ospedali Italiani nel Mondo, che, con il progetto IPOCM (Integrazione e Promozione degli Ospedali e dei Centri Sanitari Italiani nel Mondo), promuove, attraverso l’uso in via continuativa di un servizio di teleconsulto medico e di formazione a distanza, la crescita della qualità delle prestazioni sanitarie erogate dai Centri sanitari italiani nel mondo. Alcuni degli obbiettivi del progetto IPOCM sono, infatti, quelli di creare una rete mondiale basata su internet tra centri sanitari italiani nel mondo e centri sanitari nazionali di riferimento, insieme alla riduzione delle criticità di tipo clinico-diagnostico e tecnico-organizzativo.

“Punta di diamante” dell’attività dell’Alleanza – dice Paola Monari, rappresentante del CNIPA all’interno dell’AOIM – è il teleconsulto asincrono, che consiste nella possibilità per i medici, situati in postazioni remote tra loro e dislocate attualmente in 22 paesi del mondo, di valutare un particolare caso clinico attraverso l’analisi del maggior numero possibile di informazioni a loro disposizione e l’impiego, ove necessario, della video conferenza personale, utile per sottoporre lo stesso ad eventuali commenti estemporanei ed a scambi di pareri, sulla base dello specifico know how di ciascun professionista. Entrato a pieno regime dalla metà del 2005 – conclude Monari – oggi intercorrono 72 ore tra la domanda e la risposta. Due, in media, i teleconsulti al giorno, 350 quelli nell’archivio dell’Alleanza”.

Nel corso del Convegno ampio spazio anche au progetti specifici che di Telemedicina, pensati per fornire assistenza sanitaria alle categorie sociali più deboli come anziani, pazienti cronici e disabili.

Un esempio: il progetto TELESAL, sviluppato congiuntamente da ASI, Ministero della Salute ed un team di Aziende italiane, Università, Istituti di Ricerca ed Enti pubblici guidato da Kell.
 
“Uno degli obbiettivi di TELESAL – afferma Fabrizio Aversa, amministratore delegato di Kell – è indirizzato all’Homecare, attraverso Servizi di teleassistenza e localizzazione, videoassistenza, telemonitoraggio e informazione medica domiciliare, che permettono di rendere residenziale il piano di cura del paziente, soprattutto se anziano.
La telemedicina residenziale – conclude Aversa – può così contribuire al miglioramento continuo della prevenzione, diagnosi e cura, integrando ospedale e territorio e mettendo a disposizione degli operatori della sanità servizi e strumenti costruiti intorno al cittadino e per il cittadino, anche come previsto dal progetto lanciato recentemente dal Ministro Turco della “Casa della Salute”. (a.gu.)