Pubblicità: Google pronta a raccogliere la grande sfida. Dopo internet adesso pensa alla televisione 

di Raffaella Natale |

Mondo


Google - sede

La pubblicità piace e anche molto al motore di ricerca più potente del mondo. Dopo essersi lanciata con successo nell’eAdvertising, attraverso il sistema AdWords, ed essere approdata a radio e carta stampata,     Google¤ è pronta adesso a raccogliere una sfida più importante, quella delle contrattazioni della pubblicità televisiva, mercato che vale 54 miliardi di dollari.

 

La società fondata da Sergey Brin e Larry Page farà il suo ingresso in questo settore attraverso un accordo con la Pay TV satellitare americana EchoStar, trasferendo alla televisione il proprio modello di business basato sull’ePub a pagamento.

Keval Desai, direttore della pubblicità televisiva di Google, è convinto che: “…i principi introdotti su internet possano essere applicati anche al sistema televisivo”.

Questa mossa segnerà un’ulteriore espansione del motore di ricerca, che trae la maggior parte dei suoi 10 miliardi di dollari di fatturato dal boom delle entrate pubblicitarie.

 

L’accordo prevede l’introduzione sperimentale del nuovo sistema di pagamento degli spot gestito da Google in 25mila utenze a Concord, un sobborgo vicino San Francisco. In base a quanto pattuito, come riportato dal Wall Street Journal, Google dovrebbe vendere spazi pubblicitari tramite un sistema di aste online.

Le inserzioni dei migliori offerenti verranno, quindi, inviate a EchoStar, che le inserirà nel palinsesto quotidiano proposto ai propri abbonati.

In altri termini, quella di Google è una modalità per misurare l’efficienza delle inserzioni.

I termini finanziari dell’accordo, che dovrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi, non sono stati resi noti.

 

EchoStar ha un bouquet di 125 canali negli Stati Uniti – per un bacino d’utenza di 13,1 milioni di spettatori complessivi – tra i quali ESPN, Discovery, CNN, A&E, National Geographic e BBC America.

Molte le opzioni per ogni singolo cliente che potrà scegliere l’ora in cui mandare in onda lo spot, se mandarlo su un canale solo o su più di uno, potrà scegliere l’area geografica di trasmissione o i programmi ai quali abbinare lo spot, in base al profilo del pubblico.

 

Oggi, solo alcuni inserzionisti hanno accesso alla tecnologia di Google, che consente loro di diffondere e gestire le loro campagne pubblicitarie in Tv attraverso un back-office unico su modello di Google AdWords per i link sponsorizzati tradizionali.

Questa tecnologia consente agli inserzionisti anche di decidere i propri spot in funzione del contenuto delle trasmissioni guardate dai telespettatori e dei dati demografici della zona e della città interessate.

Un metodo che, quindi, permette di massimizzare il capitale investito e gli inserzionisti potranno anche misurare i risultati delle campagne.

 

Google, oltre al web dove recita un ruolo di primissimo piano nella promozione, ha già un accordo con per vendere pubblicità con oltre 60 giornali americani ed ha acquistato il sistema dMarc, un network automatizzato per vendere spazi promozionali alle radio.

La società tenta adesso la sfida di una pubblicità televisiva personalizzata e non ha intenzione di fermarsi a questo. L’obiettivo finale è quello di creare una piattaforma integrata sottoforma di uno sportello unico in grado di gestire campagne su più media.

Prima di stringere l’accordo con EchoStar, il gruppo di Mountain View aveva avviato un progetto sperimentale analogo con la californiana Astound Broadband , unità di WaveDivision Holdings.

 

Attendiamo adesso la contromossa dei giganti del settore, come Time Warner, Cox e Comcast, che sicuramente non molleranno la presa.

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