CNIPA: Parte l’SPC, la più grande infrastruttura broadband pubblica d’Europa per PA centrale, locale e sedi italiane all’estero

di Raffaella Natale |

Previsti investimenti per 1,6 miliardi di euro in 5 anni.

Italia


Banda larga

Descrivere il disegno architetturale del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), il progetto di infrastruttura telematica pubblica in banda larga destinata a collegare tutta la PA; dibattere con le principali aziende che partecipano ai lavori sulle opportunità industriali per il Paese che possono derivare da tali iniziative in termini di impiego di nuove tecnologie; ma anche verificare con le amministrazioni i modelli di governance previsti e i loro riflessi sui processi e sull’erogazione dei servizi.

Questi in sintesi gli argomenti centrali del Convegno studi che si è tenuto ieri a Roma, organizzato dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella PA), nel quale si è annunciato che entro il 2007, l ‘Italia disporrà della più grande infrastruttura telematica pubblica in banda larga d’Europa, per collegare la PA centrale, locale e le 450 sedi italiane sparse in 120 Paesi del mondo.

 

In due anni di attività, il Centro ha ultimato il complesso percorso tecnico-amministrativo che precede la realizzazione di tutte le componenti dell’SPC con l’emissione di cinque gare europee che daranno luogo, nei cinque anni previsti, alla fornitura di servizi alla PA per un valore massimo complessivo pari a 1.600 milioni di euro.

Oggi molti cantieri di lavoro sono aperti e gran parte delle attività si concluderanno nel corrente anno. La rete internazionale per tlc (RIPA) è una realtà, la rete nazionale multifornitore è in corso di realizzazione così come il Centro di gestione SPC e il nodo di interconnessione per il VoIP. Per quanto riguarda i sistemi di interoperabilità e di cooperazione alcuni progetti pilota sono già in corso, mentre il loro avvio sistematico è previsto a partire dal secondo trimestre del 2007.

 

La governance del Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione è già definita e indicata dal Codice dell’Amministrazione Digitale, che vede nella Commissione di Coordinamento l’elemento di governo. E’ questo un organo costituito in modo collegiale e paritetico fra Amministrazioni Centrali e territoriali.

 

I nuovi strumenti della telematica e dell’Innovazione digitale verranno associati a nuovi strumenti, “…per dare – come ha spiegato il presidente del CNIPA, Livio Zoffoli – concreto supporto infrastrutturale alle norme del Codice dell’Amministrazione Digitale, le quali prevedono l’obbligo del ‘dialogo’ e della cooperazione tra tutte le amministrazioni pubbliche”.

Il Sistema, oltre a migliorare i servizi per cittadini e Imprese e rendere più efficienti e sicure le connessioni, permetterà un rilevante risparmio dei costi (basti pensare che le spese per i servizi di connettività, per la sola PA centrale, si riducono dai 130 milioni di euro del 2004 a circa 65 milioni di euro nel 2007), la videoconferenza, la trasmissione wireless (WiFi e WiMAX) e l’integrazione con la telefonia mobile.

“…Mi preme sottolineare – ha detto ancora il presidente del CNIPA – come questa infrastruttura intenda sviluppare un’integrazione sia orizzontale che verticale delle strutture della PA. E questo lo si può ottenere solo se si realizza un’effettiva cooperazione fra amministrazioni, pur nel rispetto delle singole autonomie e responsabilità. La collaborazione è infatti un fattore decisivo per un vero salto verso servizi di alta qualità per cittadini e imprese”.

“…La governance dell’SPC è già definita e indicata dal Codice dell’Amministrazione Digitale, che vede nella Commissione di Coordinamento l’elemento di governo. È questo un organo costituito in modo collegiale e paritetico fra Amministrazioni Centrali e territoriali”.

Secondo Zoffoli, “…solo la condivisione di un grande progetto sinergico può consentire il raggiungimento dei risultati che il Paese attende. Sono convinto che questo è solo il punto di partenza. Sono certo, infatti, che operando insieme e privilegiando la condivisione fra le varie Amministrazioni, l’Università, la Ricerca e gli operatori di mercato, la PA italiana potrà essere il vero volano dell’Innovazione nel nostro Paese e della sua imprescindibile ripresa di competitività”.

 

Nel proprio intervento, Stefano Parisi, Amministratore Delegato e Direttore Generale Fastweb, ha fatto sapere che “…Con l’aggiudicazione, lo scorso anno, da parte di Fastweb del 60% della gara per l’SPC, l’operatore telefonico fondato nel 1999 determina non solo i prezzi del listino dei servizi di connettività per la PA ma, forte dei traguardi tecnologici già raggiunti, è in grado anche di determinare lo sviluppo dei servizi che la PA è chiamata ad erogare”.

“…Attraverso condizioni economiche vantaggiose per la PA, Fastweb contribuisce anche a liberare risorse da destinare ai processi di innovazione del settore pubblico quali, ad esempio, il VOIP, i servizi di sicurezza (…) E non solo. Il contributo alla maggior efficienza e produttività dei nostri uffici pubblici sarà tangibile, a tutto vantaggio non soltanto del cittadino-utente ma del sistema Paese che vedrà ridotti i costi della ‘non qualità’ del servizio pubblico riconducibili a infrastrutture non all’avanguardia o al passo con i tempi e l’evoluzione della domanda”.

 

Secondo Andreas Schneider, Amministratore Delegato Alcatel-Lucent Italia, le reti di comunicazione a pacchetto sono indubbiamente una realtà, “la cui diffusione capillare in ogni settore economico e sociale porterà grandi benefici in termini di migliori servizi al pubblico e di risparmio dei costi di gestione degli stessi”. Questo per le caratteristiche della tecnologia, che offre maggiore flessibilità, capacità di supportare maggiori volumi e differenziazione dei servizi, sempre più eterogenei e a valore aggiunto.

Per tali ragioni, Schneider è convinto che l’SPC possa rappresentare “…una vera e propria rivoluzione nell’ambito della pubblica amministrazione, che vede nel VoIP, nella convergenza fisso-mobile, nella larga banda anche in mobilità gli ingredienti del proprio successo. Già ora il VoIP permette di moltiplicare i servizi disponibili e di contenere i costi operativi e gli investimenti delle comunicazioni on-net, rivoluzionando il consolidato business model del settore, sia per tariffazione che per servizi offerti. In altre parole, le reti di comunicazione possono semplificare la vita degli addetti e degli utenti della PA, rendendo più accessibili informazioni e risorse”.

Per poter cogliere al meglio le opportunità offerte, l’Ad di Alcatel-Lucent Italia ha sottolineato la necessità di “una adozione massiccia di queste tecnologie”.

“…Senza dubbio – ha detto Schneider – il contributo dell’SPC sarà fondamentale, sia perché destinato a snellire i processi e l’interazione fra gli enti collegati sia perché permetterà di rivoluzionare il rapporto di questi con gli utenti, semplificandone le relazioni. Tutti i soggetti coinvolti (operatori, fornitori delle soluzioni tecnologiche, pubblica amministrazione, …) devono fare la loro parte. Non ultimo il Governo, che, nelle sue linee strategiche, deve dare seguito con un piano di investimenti alla consapevolezza acquisita che le nuove autostrade sono telematiche”.

 

Stefano Venturi, Amministratore Delegato Cisco Italia, in una nota ha commentato che “…L’uso delle tecnologie IP consente nuove e innovative forme di comunicazione in grado di garantire la semplificazione dei processi organizzativi delle Amministrazioni Pubbliche migliorandone la flessibilità e l’efficacia”.

Cisco Systems, leader mondiale delle tecnologie Internet e di Unified Communication ha da sempre concentrato la sua Ricerca sull’evoluzione delle soluzioni verso una piattaforma Integrata.

“Il VoIP – ha spigato Venturi – rappresenta solo il primo livello di un percorso evolutivo della comunicazione.  L’integrazione delle sorgenti voce, video e dati, viaggiando sulle stesse connessioni IP in banda larga dell’SPC, possono sfruttare un unico sistema di trasporto non sol-tanto per la componente di telefonia ma anche per la videocomunicazione, la messagistica e l’integrazione con la telefonia mobile”.

Nel percorso di Convergenza una parte rilevante è costituita dall’integrazione delle applicazioni e dei servizi al fine di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla Unified Communication. Attraverso protocolli e sistemi aperti è infatti possibile integrare questi nuovi metodi di comunicazione con servizi applicativi disponibili in rete.

“Attualmente – ha informato l’Ad di Cisco Italia – milioni di terminali di Unified Communication di Cisco sono attivi in aziende e Amministrazioni Pubbliche di tutto il mondo, tra cui molte italiane, garantendo significativi risparmi non soltanto per i costi di connettività quanto soprattutto per la gestione completa del sistema di comunicazione”.

 

Soddisfazione di Wind, che per voce del Direttore Strategy and Business Development Francesco De Leo si è detta “orgogliosa di poter partecipare in maniera attiva al progetto del Sistema Pubblico di Connettività”.

“…L’azienda ha scelto di essere partner dell’SPC mettendo a disposizione la propria esperienza e il proprio know-how, per dare un contributo allo sviluppo delle infrastrutture di comunicazione della PA, consapevole dell’importanza che il progetto ha nell’ambito dell’intero sistema Paese”.

“Grazie alle sinergie tra il CNIPA e Wind – ha aggiunto De Leo – la Pubblica Amministrazione italiana può contare sulla forte spinta all’innovazione che da sempre caratterizza la nostra azienda, mentre Wind arricchisce ulteriormente il proprio ventaglio di esperienze di business”.

 

BT Italia nella gara multi-fornitore indetta a dicembre 2004 da CNIPA per il Sistema pubblico di connettività, si è aggiudicata il secondo posto con un lotto del 25%. Corrado Sciolla, Amministratore delegato BT Italia, ha sottolineato che la società è presente con le proprie soluzioni in diversi settori della PA e, inoltre, avendo vinto BT Infonet la gara per la realizzazione della rete dati internazionale, tutte le Amministrazioni, che hanno rapporti internazionali, sono diventate clienti di BT, tra cui: ente Nazionale per il Turismo, Istituto per il commercio Estero, Ministero degli Esteri, Ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sciolla ha evidenziato che “…L’offerta BT Italia per il segmento PA è completa, e comprende reti dati, internet, fonia, servizi innovativi quali Wi-Fi, connessione alla rete mobile, Voice over IP, col-legamenti satellitari, servizi di Data Center e di sicurezza (Firewall, Antivirus, ecc.). L’offerta prevede piani tariffari flessibili e soluzioni personalizzate, nonché l’outsourcing di tutti i servizi di Tlc”.

“Considerato l’interesse e l’importanza che riconosciamo al mondo della Pubblica Amministrazione centrale e locale, abbiamo costituito una struttura di specialisti, che ha l’obiettivo di studiare le esigenze di ICT e offrire soluzioni personalizzate per promuovere un’innovazione utile, economica e facile da usare agli utilizzatori e ai cittadini”.

 

Stefano Pileri, Direttore Generale Technology Telecom Italia, si è soffermato su un altro aspetto, evidenziando che “…I servizi SPC entrano nella offerta di Telecom Italia alla PA come una componente di rilievo, che si caratterizza soprattutto per gli aspetti di qualità e innovazione, e la partecipazione di Telecom al SPC è in linea con i piani di innovazione dei servizi, delle piattaforme e degli enablers tecnologici varati dall’azienda”.

“La convergenza tra l’SPC e i piani di sviluppo di Telecom Italia per la PA consente l’utilizzo di reti e di piattaforme condivise e permette di conciliare gli obiettivi di qualità con quelli del risparmio della spesa per la PA, nonché di rendere immediatamente fruibili i servizi innovativi via via dispiegati da Telecom”.

 

Ha parlato dell’SPC come di un “grande progetto che si propone di razionalizzare lo stesso modello di funzionamento della PA italiana“, Andrea Pontremoli, Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia.

“…L’obiettivo – ha commentato Pontremoli – va al di là dei confini strutturali e organizzativi del ‘sistema pubblico’, e coinvolge i livelli più profondi e complessi del modello di sviluppo e di innovazione dell’intero sistema Paese. In questo contesto, il ruolo chiave viene svolto dalla sinergia tra nuove tecnologie e tipologie innovative di servizi, vale a dire alle filosofie ed alle modalità con cui le tecnologie dovranno essere ‘messe a disposizione’ di enti ed organizzazioni”. “…Nei prossimi anni, infatti, la vera sfida dell’ICT non sarà quella di imporre la propria evoluzione al mercato quanto, piuttosto, quella di evolvere con il mercato stesso, affrontando insieme i nuovi panorami di servizio aperti dalla comunicazione globale, dal federalismo, dalla globalizzazione, nell’interesse di utenti, amministrazioni e imprese”.

Per Pontremoli, “…La tecnologia, in altre parole, non è, di per sé, un valore assoluto per la collettività ma può diventarlo nel momento in cui riesce a diventare disponibile su vasta scala, permettendo nuovi e più estesi modelli di relazione e creazione di valore. Il successo del progetto e la velocità con cui verrà realizzato dipenderà poi dall’adozione di metodologie collaudate e dalla possibilità di coinvolgere le competenze necessarie, dentro e fuori l’Amministrazione”.

 

Al Convegno del CNIPA ha partecipato anche Maurizio Decina del Politecnico di Milano e membro dell’Advisory Board di Key4biz, che ha sottolineato: “…Il percorso di trasformazione della PA italiana verso un apparato efficace ed efficiente per l’erogazione di servizi a cittadini e imprese progressivamente si avvantaggia degli strumenti più evoluti che lo sviluppo tecnologico mette a disposizione”.

“L’esperienza della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA) ha consentito di allineare la PA italiana all’adozione di piattaforme ottimizzate per il trasporto dell’informazione su reti IP (Internet Protocol) e alla messa a punto di un portafoglio di servizi generici per l’interlavoro tra le amministrazioni (posta elettronica, pubblicazione di informazione su siti Web e scambio di file), ponendo l’enfasi sull’efficienza di un’operazione di approvvigionamento unificata di servizi di natura infrastrutturale”.

Per Decina, una svolta essenziale del modello SPC, oltre al modello di approvvigionamento multi-fornitore, è “…l’introduzione della cooperazione applicativa, ossia di regole, convenzioni e strumenti, fondati sull’uso della tecnologia dei Web Services e sulle Service Oriented Architecture (SOA), che consentano l’interlavoro tra applicazioni di amministrazioni diverse (integrazione ed automazio-ne del back-office della PA)”.

 

François De Brabant, Amministratore Delegato Between, ha sottolineato che in termini di infrastrutture tecnologiche l’SPC è l’evoluzione della RUPA alla luce dei mutati scenari di mercato e tecnologici.

“…Il primo fattore evolutivo – ha commentato De Brabant – è la gara multifornitore, che prevede di passare da una logica monofornitore a una nuova logica di segmentazione delle PA tra i 4 principali carrier del mercato nazionale Tlc e il fornitore della RIPA. La realizzazione del modello ‘federato’ innesca un circolo virtuoso di competizione e innovazione: la riduzione dei prezzi libera risorse per l’ammodernamento delle infrastrutture della PA (crescita di banda, nuovi servizi Wireless e VoIP, ecc.). Tale logica implica una maggiore complessità e richiede attenzione nel governo dell’interazione tra diversi attori”.

 

I lavori del Giornata Studio sono stati chiusi dal Ministro per le Riforme e Innovazione della PA, Luigi Nicolais, e dal Sottosegretario Beatrice Magnolfi.

Il Ministro ha commentato che il successo del piano nazionale di eGovernment e la presa di coscienza della cittadinanza digitale come fattori di modernità e di competizione del Sistema Paese passano attraverso diversi fattori, non solamente tecnologici, ma anche umani e culturali.

“…Tra questi – ha spiegato Nicolais – un ruolo fondamentale lo hanno sicuramente gli elementi che consentono l’interoperabilità e la cooperazione tra le amministrazioni, siano esse centrali che periferiche, regionali e locali. Realizzare l’interoperabilità e la piena cooperazione fra gli enti, sfruttando le tecnologie di collaborazione e di integrazione di processi e la condivisione degli archivi e della informazioni per ridurre i tempi, semplificare le procedure e abbattere i costi è quindi uno dei primi obiettivi strategici contenuti nel documento ‘Verso il sistema nazionale di eGovernment’, che ho appena firmato”.

In tale contesto, ha aggiunto il Ministro, si inserisce l’SPC, “…un progetto non solo innovativo in termini tecnologici, ma anche d’avanguardia a livello europeo per le sue caratteristiche organizzative e gestionali. La sua efficacia però sarà non solo connessa all’efficienza e all’interoperabilità dei sistemi digitali, ma anche ai vantaggi economici che ne deriveranno a tutte le parti in causa, dal pubblico al privato, ossia cittadini e imprese”.

Ecco quindi, che l’SPC diviene la maggior infrastruttura tecnologica italiana destinata a fluidificare in modo ottimale lo sviluppo di una società davvero digitale, in cui l’innovazione è fattore di crescita e di competitività, di semplificazione, di traspa-renza e di efficienza.

 

Ha parlato di procedure e della necessità di ripensarle per fornire servizi di qualità ai cittadini/utenti, il Sottosegretario Magnolfi che ha evidenziato l’importanza di “uso intelligente delle tecnologie“.

“…Informatizzare – ha detto la Magnolfi – senza ‘reinventare’ l’organizzazione dei servizi significa aggiungere una patina di modernità alle vecchie prassi burocratiche: questo non incide sull’efficienza e, alla lunga, finirebbe per rappresentare un costo più che un investimento. Ad esempio, è inutile archiviare in formato digitale e mantenere i documenti cartacei: vuol dire doppio lavoro, con il rischio di errori e duplicazioni”.

“…Il Sistema Pubblico di connettività è una grande infrastruttura tecnologica, ma non è solo questo: è innanzitutto un nuovo modo di lavorare, delle amministrazioni e fra le amministrazioni, nel rispetto delle autonomie e salvaguardando le applicazioni già sviluppate”.

“Esiste un preciso e identificato modello di Governance dell’SPC – ha aggiunto il Sottosegretario – basato sulla cooperazione paritetica fra PAC e PAL, che deve produrre risultati concreti in tempi certi e in piena trasparenza operativa”.

“…Ogni ritardo nella realizzazione del sistema – ha concluso la Magnolfi – comporterebbe l’allontanarsi degli obiettivi di ‘riforma’ della PA che il nostro governo considera prioritari”.

 

Presentazione rete SPC  

   

Obiettivi ed architettura del SPC
Marco Martini, CNIPA
    

CSP – Gli elementi innovativi e la dimensione della sfida
Gaspare Ferraro, CNIPA
    
I servizi di cooperazione applicativa nel SPC
Francesco Tortorelli, CNIPA
  
La convergenza dei servizi nel SPC: il VoIP
ICT Consulting

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