Fastweb: recupero in Borsa dopo le speculazioni. Occhi puntati su Babelgum per Tv su internet

di Raffaella Natale |

Italia


Silvio Scaglia

Partenza in recupero per Fastweb, che sfiora un rialzo del 2%, dopo una settimana caratterizzata dalle vendite, dopo la cessione di parte della propria quota effettuata dall’azionista di riferimento e fondatore Silvio Scaglia.

Il presidente di Fastweb è, infatti, sceso lo scorso 15 gennaio, dal 25,015% al 18,715% nel capitale sociale di Fastweb. La quota è detenuta attraverso SMS Finance SA. La conferma alla cessione annunciata nei giorni scorsi è arrivata stamani dagli aggiornamenti della Consob.

 

SMS Finance, assistita da Deutsche Bank, ha ceduto a UBM (Unicredit Banca Mobiliare), dopo la chiusura dei mercati, un blocco di 5.000.000 di azioni al prezzo netto di 44,40 euro per azione.

La decisione di cedere questo pacchetto azionario è anche motivata dallo sviluppo di Babelgum, la nuova iniziativa di Silvio Scaglia nel campo della Tv via internet che sarà lanciata su scala mondiale nei prossimi mesi.

Il presidente, pienamente convinto del successo di Fastweb, intende mantenere stabile la presenza di SMS Finance nel capitale della società.

Parte integrante dell’accordo con UBM è l’impegno di SMS Finance a mantenere un lock-up di almeno 12 mesi per la quota rimanente.

 

Il presidente di Fastweb ha dichiarato che c’è stata una reazione molto speculativa, che verrà riassorbita rapidamente in Borsa, e ha aggiunto “…resto convinto che la società ha un valore molto più alto di quello di oggi, per questo ho venduto solo 5 milioni di titoli”.

Inoltre Fastweb beneficia del report di Morgan Stanley che reputa il settore “attractive” e che vedrebbe la società milanese nel mirino di Vodafone, che punta a consolidare la propria posizione in Italia.

 

In merito agli investimenti di 220 milioni di euro risultati dalla cessione della quota Fastweb, Scaglia ha detto: “…ragioniamo in termini di decine di milioni di euro l’anno” e ha anche sottolineato la volontà di mantenere la sua posizione di maggior azionista del gruppo. Inoltre, in merito all’impressione che in Italia stia prendendo forma una specie di “polo”, anche se basato sugli accordi commerciali tra Fastweb, Vodafone Italia e Sky Italia, ha sottolineato: “…Non direi. Sky fornisce contenuti. Noi, invece, distribuiamo contenuti. Non siamo e non vogliamo diventare una media company. Quanto a Vodafone, si tratta anche qui di un’intesa commerciale, che in prospettiva può farci accedere alla rete mobile”.

E sull’eventualità di diventare un operatore virtuale mobile ha affermato: “…E’ un terreno che vogliamo esplorare. Con tutti gli operatori”.

 

Più specificatamente, riguardo a Vodafone Italia, il presidente ha confermato nuovamente l’intenzione di ampliare la collaborazione con la società tlc, ma ha smentito la vendita.

Scaglia ha così affermato di essere fiducioso che Fastweb possa rimanere una compagnia indipendente e ha ribadito che “…Tutti i contatti sono puramente commerciali, esiste probabilmente spazio alla fine per allargare la nostra collaborazione”.  

Il gruppo intende, infatti, rafforzare l’alleanza con Vodafone in modo da offrire servizi ai propri clienti nella telefonia mobile, utilizzando la rete dei cellulari del gruppo britannico in Italia, ha detto Scaglia, secondo il quale Vodafone potrebbe usare la rete di linea fissa di Fastweb per vendere servizi di banda larga ai propri clienti.

 

Ma torniamo al progetto centrale, vale a dire Babelgum: l’idea della televisione delle televisioni su internet è di Fastweb che si appresta a lanciare il servizio per la prossima primavera.

“Entro marzo la versione beta – ha annunciato Scaglia – Per quella ‘ufficiale’ pensiamo all’inizio 2008, quando avremo un numero di contenuti adeguato. All’inizio avremo anche news, cinema, sport, acquistati da produttori ‘tradizionali’, ma il nostro obiettivo è attirare una molteplicità di prodotti indipendenti, innovativi, che non si trovano sulle televisioni classiche”.

Babelgum, ha commentato il numero uno di Fastweb, non ha “…niente a che vedere con YouTube. Qui parliamo di contenuti professionali, di alta qualità d’immagini, di una possibilità totale di personalizzazione. Vale a dire che chiunque potrà vedere i programmi che vuole. E parliamo di una platea mondiale, che già oggi rappresenta 300 milioni di persone che hanno una connessione a internet a banda larga”.

 

In un’intervista, rilasciata ad “Affari e Finanza“, Scaglia ha spiegato che “…quando il servizio sarà operativo, saranno gli utenti a determinare i propri canali, a segnalare cioè le cose che desiderano vedere. Si potrà fare, ad esempio, un canale ‘Vela’, se uno è appassionato, e Babelgum manderà in onda tutto ciò che sulla rete c’è di filmati relativi alla vela. E così per altri soggetti”.

“…C’è tutto un meccanismo molto sofisticato che provvede a selezionare quello che circola in Rete, in modo da far arrivare solo quello che interesse“, ha detto Scaglia.

Babelgum scaverà nel web e lo farà gratis. Il guadagno per Fastweb sarà nella pubblicità: “…L’utente seleziona, ad esempio, vela, sci, motociclismo e tennis. E noi manderemo qualche annuncio che riguarda questi settori. Pubblicità mirata e non fastidiosa. In compenso, l’utente potrà usufruire di Babelgum in maniera assolutamente free, gratis“, ha concluso.

 

Babelgum è nata nel 2005 e non è controllata da Fastweb. La start up fa direttamente capo a Scaglia affiancato da Erik Lumer con una quota di minoranza.

La società, come spiegano gli esperti, si pone l’obiettivo di far convergere l’alta qualità video su internet con l’interattività del web. A oggi le previsioni sulla crescita del business pubblicitario del video online è tra i 2,9 e i 3,9 miliardi di dollari da qui al 2010. La sede della società è Londra con filiali in Italia, in Francia e in Irlanda. L’investimento iniziale ammonta a 10 milioni di euro.

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