Finanziaria: codici sorgenti disponibili nella PA. Microsoft e Open source convergono sulle scelte fatte

di Raffaella Natale |

Va superato il fondamentalismo che accompagna l'Open source, a favore di standard aperti e compiutamente interoperabili, l'unica strada che garantisce reale economicità ed efficienza.

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Open source

Gli standard aperti, privi di qualsiasi connotazione ideologgizzata, nella Pubblica amministrazione appaiono oggi uno strumento indispensabile per abbattere i costi della burocrazia e garantire efficacia ed efficienza nei rapporti col cittadino e con le altre Amministrazioni. Su di essi si trovano oggi allineati mondo Open source e Microsoft, da quando quest’ultima ha conferito alla Pubblica Amministrazione italiana la dotazione dei codici sorgenti del software usato dalla PA, con la sottoscrizione degli accordi Govern and Security Programme e Shared Source sottoscritti dal Governo italiano e dall’azienda di Redmond.

Di questo è convinta il Sottosegretario all’Innovazione, Beatrice Magnolfi, che ha annunciato la svolta verso la diffusione e all’utilizzo del software aperto nella PA. Una decisione, questa, che consentirà di realizzare grossi risparmi e agli enti pubblici di “…dialogare tra loro in maniera più efficiente, utilizzando formati standard e aperti“.  

La Magnolfi è entrata nel merito dell’argomento, illustrando la norma della Legge Finanziaria (art.1, C.897) che – nella valutazione dei progetti da finanziare con i 30 milioni di euro previsti a sostegno della società dell’informazione – assegna priorità a quelli che utilizzano e sviluppano applicazioni software a codice aperto.

  

La stessa norma della Legge Finanziaria, ha spiegato la Magnolfi, “…dispone anche la realizzazione di un ‘ambiente di sviluppo cooperativo su web’, dove le amministrazioni pubbliche possano condividere i codici sorgente, gli eseguibili e la documentazione dei software sviluppati. Il nuovo ambiente web consentirebbe inoltre di dare vita a comunità di amministrazioni utilizzatrici dei diversi software, per renderle protagoniste dei successivi sviluppi delle soluzioni, su base collaborativa”.

  

Secondo il Sottosegretario all’Innovazione “…è un’assoluta novità per un ambiente che si configura come un vero e proprio ‘marketplace delle soluzioni informatiche della PA’, capace di favorire e rendere produttivo l’incontro tra la domanda pubblica e l’offerta delle sempre più numerose imprese italiane specializzate nello sviluppo di piattaforme a codice aperto. Il fine è quello di sostenere la crescita di un’industria del software italiana in grado di competere con le grandi multinazionali, ma alimentando al contempo lo sviluppo locale nei territori”.

“…Si tratta – ha concluso Magnolfi – di un settore in espansione formato da un arcipelago di piccole imprese quasi sempre gestite da giovani e capace di infondere al mercato un forte contenuto di Innovazione e creatività”.

  

Si prosegue, quindi, a tutta velocità per fissare le giuste guidelines che consentano di superare il digital divide e incentivare il progresso tecnologico.

Ieri, nel corso di un convegno a Napoli, è stato fatto il punto sull’attuazione del progetto ‘Società dell’informazione’ nella Regione Campania, avviato con un primo accordo quadro, sottoscritto lo scorso anno fra Regione Campania, Presidenza del Consiglio, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie e il CNIPA (Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione).

   

L’Assessore Teresa Armato, concludendo i lavori del convegno, ha proposto un tavolo interistituzionale a Roma tra Ministero dell’Innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione, Ministero delle Comunicazioni, Ministero degli Affari regionali e l’Assessorato regionale all’Innovazione e alla ricerca scientifica per diffondere la banda larga a tutti i Comuni della Campania.

  

L’obiettivo dichiarato dall’Assessore regionale all’università e alla ricerca scientifica è quello di avviare un nuovo modo di fare rete, “…diffondere i servizi attraverso la banda larga superando i vincoli e le criticità delle aree interne”. La responsabile regionale ha confermato la scadenza promessa anche dal Ministro Luigi Nicolais di coprire l’intero territorio regionale in 18 mesi.

“Avvieremo sperimentazioni sui territori dove è più difficile l’arrivo delle nuove tecnologie, come il Sannio, il Cilento e l’alta Irpinia – ha spiegato l’Assessore Armato. – Il tavolo si impegnerà a programmare tutti gli interventi in società dell’informazione. Con il Ministro Nicolais stiamo valutando l’investimento, che sarà garantito sia da fondi statali che regionali, abbiamo già speso 8 milioni di euro”.

  

Grazie al Programma sottoscritto lo scorso anno si è registrato l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche nella PA, nelle imprese, nella vita dei cittadini per un valore complessivo di circa 158 milioni di euro di fondi nazionali (delibere Cipe e Fondi Umts) e regionali (Fondi Por e Fondi ordinari di bilancio regionale).

  

“…I finanziamenti sono stati totalmente impegnati e nell’ultimo anno e mezzo abbiamo completato la parte di progettazione – ha spiegato l’Assessore – che spettava alla Regione nell’ambito degli accordi di programma firmati con il Governo. E’ una programmazione articolata, importante e corposa, basta pensare alla cifra di finanziamento messa a bando, ma è corposa anche per il significato politico, sociale e amministrativo”.

L’investimento “…ha l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione e superare il digital divide dagli enti comunali e dotare – ha detto ancora l’Assessore – i piccoli e medi Comuni di strumenti della modernità. Abbiamo pensato poi a strumenti di Innovazione per il sociale e sono tante le associazioni di volontariato che hanno partecipato al bando”.

Per il futuro, con risorse aggiuntive, sarà realizzato un piano per la diffusione della banda larga a tutti i Comuni campani.

  

Sono ben 18 i progetti in totale che coinvolgono il 80% dei Comuni campani e intervengono su tre direttrici: superare il divario tecnologico e digitale nella pubblica amministrazione, nelle imprese, nel territorio; aumentare il livello e la qualità dei servizi in rete per cittadini, imprese e enti locali; aumentare il livello di competitività della regione attraverso un uso diffuso e consapevole delle nuove tecnologie.

  

L’accordo ha come oggetto la diffusione attraverso la prima e seconda direttrice di interventi regionali per circa 73 milioni di euro, i cui beneficiari sono prevalentemente le istituzioni locali (comuni, province, comunità montane, associazioni di comuni, aziende ospedaliere). Con la terza direttrice, dal valore di circa 85 milioni di euro si favorisce la crescita delle imprese e del sistema produttivo locale, attraverso interventi specifici quali la creazione di un metadistretto e un acceleratore di impresa e il potenziamento della filiera del tessile e dell’agro-alimentare.

  

L’Assessore Armato ha voluto sottolineare anche il positivo stato di avanzamento dell’accordo quadro parlando di un progetto in buona parte avanzato e concluso: “…in questo ultimo anno abbiamo completato la parte di attuazione dei progetti di società dell’informazione che, nell’ambito degli accordi di programma sottoscritti con il Governo, avremmo dovuto realizzare nella nostra Regione”.

Aggiungendo: “…I fondi sono già impegnati in buona parte spesi per interventi rilevanti dal punto di vista sociale e politico. Ci siamo dati tre obiettivi: modernizzare la pubblica amministrazione, superando il digital divide tra gli enti comunali e dotando i piccoli e medi comuni della Campania di questi strumenti della modernità, dare strumenti di Innovazione alla parte sociale della nostra Regione, garantendo le nuove tecnologie a tante associazioni di volontariato, innovare le imprese con progetti che definiremo nei prossimi mesi”.

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