Istituto europeo di tecnologia, la Ue incontra l’industria. Barroso: ‘Unire gli sforzi per superare il gap nell’innovazione’

di Raffaella Natale |

Unione Europea


José Manuel Barroso

Procedono senza sosta i lavori della Ue per la creazione dell’Istituto europeo di tecnologia (EIT). Su iniziativa del presidente, José Manuel Barroso, la Commissione ha incontrato a Bruxelles i rappresentanti delle società leader sul mercato dell’ICT, per discutere gli obiettivi dell’EIT, specie per i settori formazione, scienza e innovazione.

Hanno, infatti, partecipato i manager di alcuni tra i principali gruppi europei, fortemente impegnati nella ricerca per i settori chiave delle nuove tecnologie.

 

Presenti all’incontro anche il Vicepresidente Günter Verheugen e i Commissari Ue Jan  Figel’ e Neelie Kroes, per discutere sul ruolo delle aziende in vista della creazione dell’Istituto europeo di tecnologia.

 

Il presidente Barroso ha voluto sottolineare la mancanza di collaborazione sul mercato industriale: “Non uniamo gli sforzi per quanto riguarda formazione, ricerca e business e questa frammentazione non ci consente di ridurre il gap tra conoscenza e innovazione”.

Barroso ha anche dichiarato che “L’IET è una parte integrante della strategia della Commissione mirante a creare un ambiente fiorente e dinamico per la ricerca, l’istruzione e l’innovazione. Abbiamo bisogno di uno stretto collegamento tra queste tre aree del triangolo conoscitivo (Istruzione, Ricerca e Innovazione, ndr). L’IET sarà molto più di un semplice operatore nel campo dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione; esso sarà un modello di riferimento per la massima qualità a livello europeo”.

Ha poi aggiunto: “Mi auspico che l’Istituto possa diventare un simbolo europeo di un nostro rinnovato sforzo per la realizzazione di una società competitiva basata sulle conoscenze, in grado di offrire posti di lavoro migliori e più numerosi e una maggiore prosperità”.

 

Come superare il gap tecnologico? Come migliorare il rapporto tra formazione, ricerca e innovazione e agevolare il loro contributo a crescita economica, occupazione e coesione sociale?

Sono solo due delle questione sulle quali si sono confrontanti i big dell’ICT e i Commissari Ue presenti all’incontro.

 

Tra gli intervenuti, Reinhold Achatz, Corporate Vice President e Capo della Divisione Corporate Technology di Siemens; Jean-Philippe Courtois, President di Microsoft International e Senior Vice President di Microsoft; Magnus Madfors, Director R&D Policy, Ericsson European Affairs Office.

 

Gli operatori presenti, rappresentanti l’industria europea, hanno dato il loro supporto alla creazione dell’EIT, che permetterà di rafforzare il ruolo dell’Europa sui mercati internazionali delle nuove tecnologie, oltre a contribuire alla crescita economica e a nuove opportunità di lavoro nella Ue.

 

Il progresso tecnologico e l’applicazione dei risultati di una ricerca scientifica di alto livello sono motori determinanti per la crescita economica e l’impiego. Nonostante i numerosi successi dell’Europa nel campo della ricerca e dell’istruzione, elementi recenti rivelano delle difficoltà a tradurre questi successi in vantaggi competitivi per le imprese europee. L’Europa, con qualche eccezione, resta ancora dietro rispetto ad altri Paesi quando si tratta della creazione, diffusione e applicazione delle new knowledge. La parte globale dei brevetti riconosciuta alle aziende europee, per esempio, così come la proporzione dei vincitori europei del premio Nobel sono diminuiti negli ultimi anni.

 

I competitor dell’America del Nord e dell’Asia riescono spesso a creare con successo delle partnership interessanti tra le azienda e la comunità scientifica, attirando studiosi internazionali di alto livello che si dedicano alla ricerca fondamentale e a quella applicata.

 

Da qui l’idea di un Istituto europeo della tecnologia, che potrebbe giocare un ruolo innovatore nel miglioramento del trasferimento della conoscenza, incitando i migliori ricercatori e le migliori aziende del mondo a lavorare in collaborazione.

 

Il progetto di creare un Istituto europeo della Tecnologia è stato presentato nel febbraio 2005 dalla Commissione nell’ambito della Agenda di Lisbona (Commission mid-term review of the Lisbon Process (COM (2005) 24) e nella primavera scorsa è stato raccolto dal Consiglio europeo, quando l’idea dello IET è stata sottoposta per la prima volta ai Venticinque. Da allora la Commissione europea ha lavorato per definire molti dettagli circa la struttura dell’Istituto, la sua autonomia e le modalità di funzionamento. Ad oggi però restano ancora da definire la sede e lo stanziamento.

 

L’Istituto è complementare ad altre azioni dell’Ue volte a rafforzare l’innovazione in Europa. Tra esse figurano il VII Programma Quadro con il consiglio europeo della ricerca, le piattaforme europee di tecnologia e le iniziative comuni di tecnologia, il programma di apprendimento continuo, il programma di competitività e innovazione, il programma di ammodernamento delle università e la promozione dello spirito imprenditoriale. 

 

La Commissione precisa tuttavia che l’Istituto svolgerà un ruolo diverso e quindi complementare rispetto a quello di qualsiasi altra iniziativa comunitaria in programma o a qualsiasi università dei singoli Stati membri, anche per rispondere alle polemiche sollevate recentemente da chi teme che la nuova iniziativa distragga risorse dai centri di ricerca già esistenti.

 

Secondo i piani dell’esecutivo europeo che ha avanzato la proposta dopo aver sondato il parere degli esperti e raccolto circa 700 contributi, l’Istituto dovrebbe puntare soprattutto su settori come le nanotecnologie, l’energie rinnovabili, i cambiamenti di clima e la eco-innovazione o le tecnologie dell’informazione.

 

Documenti correlati:

 

European Institute of Technology

 

The European Institute of Technology: further steps towards its creation – COM(2006) 276 final

 

Frequently Asked Questions

 

Creazione di un faro della conoscenza: l’Istituto europeo di tecnologia – COM(2006) 77 definitivo

 

Report on the Results of the Public Consultation

11 settembre 2001 – 11 settembre 2006

 

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Il mondo ICT non è un’isola separata dal resto del mondo.

 

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