Oltre il 3G: raddoppia in 5 mesi il numero di dispositivi HSDPA

di Alessandra Talarico |

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HSDPA

Secondo un sondaggio di GSA, il numero di dispositivi a supporto del super-umts è raddoppiato nel giro di 5 mesi, toccando a fine luglio quota 50.

 

L’HSDPA è l’evoluzione naturale del GSM, una tecnologia in grado di portare la velocità della banda larga fissa sulle reti mobili e a massimizzare le potenzialità delle reti esistenti a un costo relativamente più basso rispetto alle altre tecnologie di accesso wireless.

 

Secondo un recente report della GSA – che monitora costantemente lo stato dell’arte della tecnologia – il numero di reti HSDPA pianificate, in produzione o già attive ha raggiunto quota 108 in 51 Paesi.

Di queste 45 sono già nella fase commerciale, per una crescita del 150% negli ultimi 3 mesi, mentre le previsioni relative al numero di reti per la fine dell’anno salgono a 80.

 

I 50 dispositivi attualmente in commercio sono forniti da 16 vendor e includono 25 datacard per Pc (PCMCIA ed ExpressCard), 3 modem USB, 3 routers broadband wireless e 19 telefonini.

 

Dei dispositivi inclusi nel rapporto della GSA, 40 supportano anche il GSM/EDGE, assicurando la continuità del servizio e una migliore fruizione dei servizi a banda larga mobile; 16 dispositivi sono in grado di operare a 850 MHz, in supporto delle reti lanciate in Australia e Nord America e potenzialmente in molti altri mercati dell’America Latina e Centrale e dell’Asia.

 

Il rapporto esclude tuttavia i diversi laptop con moduli HSDPA e Pc datacard integrati in grado di garantire l’accesso alle reti WWAN, lanciati da diversi produttori in collaborazione con gli operatori di rete mobile.

Accordi di questo genere sono stati siglati ad esempio da Vodafone e Dell in Europa e da Verizon, HP e Lenovo sul mercato statunitense.

 

In Europa, reti HSDPA sono già nella fase commerciale dei servizi in 15 Paesi su 25 sono e altri 7 stanno già sviluppando o hanno pianificato i network.

 

Per quanto riguarda il mercato italiano, l’HSDPA di H3G è partito da Roma e Milano ed entro fine anno, con oltre 6000 antenne, la copertura dovrebbe raggiungere 1.500 comuni, pari al 60% della popolazione.

 

Vodafone, che ha presentato a marzo i suoi prodotti HSDPA (sia cellulari che laptop con la tecnologia integrata) è stato il primo operatore in Italia ad avviare i test pilota, mentre TIM, con un investimento compreso tra i 60 e i 70 milioni di euro, potenzierà 5 mila centrali UMTS con  la tecnologia HSDPA con l’obiettivo di coprire circa il 50% del territorio nazionale entro la fine dell’anno.

 

L’ultimo vendor ad aver annunciato un modello HSDPA è Motorola che sta tentando di mantenere il successo del celebre Razr, rilanciandolo sotto le spoglie di Motorazr maxx, completo di HSDPA ed Edge, che dovrebbe arrivare nei negozi entro la fine dell’anno.

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